Capitolo 13

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LIZ
- E questo cos'è? - chiede V-23, galleggiando per tutta la sala.

- Un coltello. - lo informa Kelly, entusiasta per la curiosità del robot.

- E questo? -

- Una forchetta. -

Siamo nella sala grande a cenare ed è da un bel po' di tempo che il drone ci pone varie domande. È così carino, anche se è un po' strano parlare con un oggetto. Dovrò abituarmici.

- E quest... -

- Ora basta. Kelly, spegni questo robot immediatamente! - tuona Jack, sbattendo le mani sul tavolo.

- Non posso spegnerlo. Ormai ha una vita propria, e voi potreste anche fare un piccolo sforzo e accettarlo. - Kelly si comporta il più naturalmente possibile. Sembra che abbia già avuto esperienze simili.

- Il fatto che tu sia riuscita a creare un drone con un'intelligenza e una vita propria, è davvero fantastico. - interviene Richard, congratulandosi con la ragazza.

- Grazie. - Kelly ringrazia Rich, ma il suo sguardo è ancora rivolto verso Jack.

- Non la incoraggiare. - l'uomo rimprovera il mio amico.

- Jack, ora basta. Io non intendo fare niente a V-23. E poi dovreste essere felici: da oggi svolgerà lui tutte le faccende della casa. -

- In pratica, sarà il nostro schiavo? - dichiaro, scettica. Se questo è il motivo per cui Kelly ha creato questo robot, allora non è molto carino da parte sua.

- Oh, non ti preoccupare, Elizabeth. Sono nato per fare questo, e non vedo l'ora di cominciare. - le orecchie del drone si alzano e si abbassano. Devo ammetterlo, è molto carino.

- E poi l'ho programmato anche per difenderci da eventuali attacchi. - ci informa Kelly, ignorando la mia frase.

- Tipo? - chiede Ella.

- È capace di sparare piccoli fulmini dal proprio corpo, in modo da paralizzare i nemici. - non so perché, ma Kelly sembra un annunciatore televisivo. La scena è alquanto comica, se non fosse per Jack così infuriato.

- Davvero impressionante, Kelly. Ti faccio di nuovo i miei complimenti. -

Richard sembra, dopo la stessa Kelly, il più entusiasta riguardo il nuovo arrivato.

- Richard. - lo rimprovera di nuovo Jack. - Kelly, mi dispiace dirtelo, ma non mi fido minimamente di quest'essere. Se un giorno dovesse impazzire e attaccarci, sarebbe difficile sconfiggere un robot. Quindi, devi spegnerlo. -

- Jack, te l'ho già detto: non posso spegnerlo. Significherebbe ucciderlo.-

- Non mi interessa. Uccidilo, allora. Insomma, è un robot. - cala il silenzio, tutti siamo rimasti sbalorditi dall'affermazione di Jack. In queste settimane ho imparato a conoscerlo: è un uomo davvero adorabile, dal buon cuore e dalla grassa risata, sempre pronto a ridere. Si vede che tiene davvero tanto a noi, e vederlo così arrabbiato mi stupisce.

- Se credi che la vita di un robot non valga niente, allora è come se credessi che la vita di un essere umano non valga niente. Così com'è successo con Jenny. - Kelly si alza e rivolge uno sguardo torvo a Jack.

Chi è Jenny?!

- Come ti permetti! - Jack si alza improvvisamente dal tavolo, sbraitando come un pazzo. - Io ti ho salvato la vita, e tu metti in primo piano la vita di un robot rispetto alla gratitudine che hai per me?! Come osi nominare Jenny, la mia Jenny! -

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