Capitolo 47

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LIZ
- Eccoci, scusate il ritardo. - arrivo assieme a Jason in infermeria.

- Tranquilla, si sta ancora riprendendo. - mi informa Helena. Lo sconosciuto apre gli occhi e si alza lentamente. Si mette seduto, osservando prima la grossa fasciatura attaccata al suo stomaco e poi tutti noi. Penso che stia assimilando la cosa. È di bell'aspetto, con occhi azzurri e capelli di colore nero corvino spettinati. I lineamenti sono eleganti e armonici, mentre il fisico è tonico e allenato. Il ragazzo batte gli occhi più volte, per assicurarsi che non sia un sogno.

- E voi chi diavolo siete? -

- Ah, dovremmo chiederlo noi a te. - ecco Kelly e la sua antipatia, come al solito.

- Ma se siete stati voi a rapirmi. -

- Non ti abbiamo rapito. In verità, ti abbiamo salvato la vita. Tre volte. - dice Ella, rivolgendosi anche a Gwen.

- Sul serio? - domanda il ragazzo, incredulo.

- Non ricordi? - gli chiedo. Lui risponde di no e prova ad alzarsi, ma è ancora debole e di conseguenza cade di nuovo sul letto. Ella e Richard lo aiutano a distendersi.

- Stavi quasi per essere ucciso da una ragazza dai capelli rosa. Ti ha ferito e ti ha mandato in coma. Sicuramente, si è data tanto da fare per quello che porti al collo. - gli spiego. Lui guarda il totem della terra e, attraverso la sua espressione, capisco che i ricordi sono tornati a galla.

- Gemma. - sussurra.

- Per vari secondi, sei anche morto. Ti ho rianimato con il defibrillatore. La scossa deve averti fatto svegliare. - dice Gwen.

- Tu conosci quella ragazza? - Scott si avvicina al ragazzo.

- Sì, è mia sorella. Io mi chiamo Leonard Cox. - il ragazzo si presenta, facendoci rimanere di stucco. Silenzio. Nessuno parla. Cerchiamo di metabolizzare la cosa. Siamo tutti sconvolti, non ce l'aspettavamo.

- Tu sei il figlio di Gabriel? - borbotta Jack, con un filo di voce.

- Sì. - conferma Leonard, confuso a causa delle nostre espressioni sbalordite. Ella e Scott indietreggiano, solo Richard resta vicino al ragazzo. Helena agisce all'istante: si avventa su Leonard, sposta Rich con una spinta, lo solleva per il collo e gli punta un pugnale alla gola.

- Odiamo le spie. Ti conviene andartene, prima che distrugga ogni singolo organo nel tuo corpo! - tuona la donna, arrabbiata. Non l'ho mai vista muoversi così velocemente e usare tanta forza. Osservo Leonard, che cerca disperatamente di parlare, ma dalla sua bocca escono solo parole incomprensibili. Non vorrei sbagliare, ma Leonard sembra diverso dal padre: ha gli stessi lineamenti e gli stessi capelli, ma la cosa più strana è che sembra avere intorno a sé un lieve alone di oscurità, un fitto velo di tenebre, come se fosse successo qualcosa di oscuro nel suo passato. Però non sembra cattivo e pronto a uccidere. Non c'è la stessa follia che hanno Gabriel e Gemma negli occhi, bensì del bene, un piccolo spiraglio di luce che brilla sul suo petto, il totem della terra. Nessuno se n'è accorto, tranne me, Ariel e... Rich. Anche loro vedono quello strano alone oscuro intorno al suo corpo, così come la luce del totem della terra. Anche il mio totem e quello di Ariel si illuminano. Tuttavia, solo noi riusciamo a vedere le luci. Ora capisco: i totem ci stanno dicendo che possiamo fidarci di Leonard. Forse non è come il padre. Anche se non capisco come faccia Richard a vedere quelle strane tenebre, lui non ha un totem.

- Helena, aspetta. - fermo la donna, bloccandole un braccio.

- Scherzi? -

- No, non credo sia cattivo come il padre. Forse vuole essere nostro alleato. - so che Helena non lo ucciderà, ma potrebbe ferirlo e lui ne ha già passate di tutti i colori.

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