LIZ
I miei occhi fanno fatica ad aprirsi del tutto, ancora un po' insonnoliti. Sono nella camera mia e di Ella, ma lei non c'è. Che strano. Forse sarà da Scott. Non ho la minima intenzione di alzarmi, voglio stare qui, sotto le coperte, a ripararmi dal freddo e non pensare a nulla, solo a mangiare. Ma i miei propositi, a quanto pare, vanno a quel paese. Ella entra in camera, sprizzando gioia da tutti i pori.- Buon Natale, Liz. - viene verso di me, saltellando e facendo suonare la campanella dorata e con un fiocco rosso sul manico che ha tra le mani. Indossa una maglietta a mezze maniche e dei jeans, mentre i capelli sono legati in una treccia al lato destro. - Jingle Bells, jingle bells, Jingle all the way! - la mia migliore amica inizia a cantare una delle canzoni tipiche del Natale, accompagnata dalla campanella. Purtroppo, è stonata, e non fa altro che riempire la stanza con suoni striduli e acuti. Credo che l'abbiano sentita fino in Alaska. Adesso sono del tutto sveglia, i miei buoni progetti sono andati in fumo. Prendo un cuscino e glielo lancio, con lo scopo di interrompere la sua canzone. Ella non se l'aspetta e non riesce a schivarlo, venendo colpita in pieno e finendo a gambe all'aria. Si alza subito, soffiando via una candida ciocca bianca caduta suo viso. - Va bene, riconosco le mie colpe, sono stonata. Ma almeno io so come divertirmi. - gonfia le guance, fingendosi arrabbiata.
- Ma non hai freddo? - le chiedo, osservando la sua maglietta.
- No, lo sai che il freddo non mi fa niente, i miei poteri lo assorbono. Comunque, - Ella si avvicina a me a passo svelto. Intuisco le sue intenzioni e mi copro fino alla testa con le trapunte, facendo finta di russare e di dormire. Pessima scelta. - adesso ci cambiamo e andiamo giù, dobbiamo raggiungere gli altri. - trilla. Ella tira via le coperte e mi afferra per le maniche del pigiama, tirandomi su.
- Guarda, ho fatto fare questi maglioni natalizi dalla macchina crea-vestiti. Sono perfetti. Fila in bagno a pettinarti e a truccarti, ci divertiremo da pazzi. -
Solleva i due maglioni che porta tra le mani, posando la campana sulla sua scrivania. Uno è azzurro con un'alce ricamata sopra, l'altro è rosso con un pupazzo di neve. Solo ora realizzo che è il giorno di Natale. Proprio ieri abbiamo fatto il cenone tutti insieme. È stata davvero una grande serata; le risate, le gioie e il divertimento non sono per niente mancati, colorando l'intero rifugio di allegria e felicità.
- Auguri anche a te, Ella. Buon Natale. - prima di uscire dalla stanza, la stringo in un abbraccio affettuoso. Riesco a percepire anche da qui l'entusiasmo e il brio che la circondano, deve amare molto questa festività.
Dopo essermi vestita e truccata, scendiamo giù dagli altri. Ho indossato il maglione rosso, mentre Ella quello azzurro. Devo dire che Ella ha scelto bene, mi sta una favola.
- Eccoti, dormigliona. - Jason si avvicina a me e mi dà il buongiorno con un bacio. - Auguri, uccellino. - sussurra, stringendomi in un abbraccio.
- Auguri anche a te. - rispondo. Ella, intanto, va da Scott e lo abbraccia. Comincio a fare gli auguri a tutti quanti, nessuno escluso. Wow, stavano aspettando tutti me, mi sento un po' in colpa. Questo è il primo Natale che passo con loro, ma è anche il primo senza i miei genitori. Ricordo quelle giornata così belle passate in famiglia: mamma preparava sempre il pollo a forno con le patate, servito con altre innumerevoli portate. Non riusciva proprio a contenersi. Papà, invece, mi portava fuori a giocare a palle di neve, ci divertivamo come dei pazzi. Ricordo che i miei nonni paterni venivano a trovarci molto spesso in quelle giornata, prima della loro morte; ero molto piccola. I genitori di mamma, invece, erano già morti prima della mia nascita, non li ho mai conosciuti.
I ricordi vagano nella mia testa, mentre osservo gli altri che si infilano i cappotti, per poi uscire fuori a vedere la neve. Il mio sguardo si perde nel vuoto, e i ricordi continuano a comparire nella mia mente: i miei nonni che mi tenevano sulle spalle, mia madre che mi copriva la testa con un cappello di lana per proteggermi dal freddo, e mio padre che si divertiva con la neve, sdraiandosi a terra e muovendo le braccia avanti e indietro, in modo da formare un angelo.
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EXODUS
ActionLiz è una semplice ragazza di 18 anni con una vita apparentemente normale, anche se a scuola non ha giornate facili. Tra bullismo, soprusi e bugie, tutto cambia quando sua madre le consegna il totem dell'aria: un ciondolo che consente alla persona c...