LIZ
Apro di getto la porta dell'infermeria e vedo Gwen, come sempre, pronta a salvare i miei amici.- State bene? - Helena, attirata dal baccano, si fionda anche lei in infermeria.
- No, affatto. - Jack si avvicina a Gwen, chiedendo indicazioni.
Appoggia Richard su un lettino, seguito da Jason, che fa la medesima cosa con Ella. I due cominciano di nuovo a muoversi e ad agitarsi, presi dagli spasmi. Da quello che vedo, non riescono neanche a respirare.
- Ma che cosa gli prende? - Kelly li guarda con preoccupazione. Sembra realmente in pensiero per le condizioni dei due ragazzi.
- Non lo so, ma lo scopriremo presto. - Gwen corre via e ritorna subito con due cavetti tra le mani, a cui seguono dei fili. Sembrano simili agli strumenti che i medici usano per l'elettrocardiogramma. Li lega ai polsi dei miei amici e collega i fili al suo orologio-comunicatore.
- Cosa fai? - le chiedo.
- Kelly ha aggiunto una funzione in più al mio comunicatore. Collegando questi cavetti ad esso, il mio orologio funzionerà come un monitor. Riuscirò a vedere all'interno dei loro corpi, proprio come fanno in ospedale con le radiografie. -
- Fantastico. - dico. - Come avete capito che avevamo bisogno di aiuto? - in effetti, non ho ancora capito come hanno fatto Jason e Jack a raggiungerci proprio quando Richard ed Ella erano a terra.
- I vostri parametri vitali erano alle stelle. - mi informa Kelly. - Quando ho visto che avevate bisogno di aiuto, ho chiamato subito Jason e Jack. -
I miei occhi puntano immediatamente a Jason, che però ha lo sguardo concentrato su Ella e Rich e sembra disperato; lo capisco, per lui sono come fratelli e non vuole perderli.
Più tardi, dovrò ringraziarlo. Ero sull'orlo di una crisi di nervi quando ho visto i ragazzi feriti, ma lui è riuscito calmarmi. È strano, ma per un momento mi sono completamente dimenticata di quello che mi ha detto, come se non fosse mai successo niente. Vorrei capire perché mi ha trattata in quel modo e perché si comporta così. Ora, però, non è il momento di pensarci.
- Ecco i risultati. - annuncia Gwen.
- Allora? - mi faccio più vicina a lei per vedere i risultati sul suo orologio.
- Aspetta. - Gwen collega il dispositivo al suo computer personale, che è poggiato sul tavolino, attraverso un altro filo. Ecco che sul monitor compare l'immagine a infrarossi del corpo di Ella e Richard. Riesco a vedere i muscoli e le ossa dei ragazzi.
- Oh, mio Dio. - dichiara Jason, guardando lo schermo. Ora ci faccio più caso: intorno alle costole di Rich ed Ella c'è un nuvola di fumo. La nuvola si agita e si muove, ma non esce dal corpo dei ragazzi. È come se fosse ancorata al torace.
- Ecco perché non riescono a respirare e hanno questi spasmi. - intuisce Gwen. - Il fumo circonda i polmoni di Ella e Richard. Così facendo, impedisce loro di respirare normalmente e causa questi spasmi. Dobbiamo espellere il fumo dai loro corpi. -
- Come? - interviene Jack. Gwen ci pensa un po' su, sembra che non sappia più cosa fare. All'improvviso, sento dei dolori lancinanti alle costole. Mi inginocchio sul pavimento, mantenendo le mani intorno ai fianchi. Solo ora ricordo delle ferite procuratemi dall'exodus del fumo.
- Liz. - Kelly ed Helena cercano di aiutarmi, tirandomi su, ma io non faccio altro che urlare a causa delle fitte.
- Che le succede? - Kelly si rivolge a Gwen con una nota di panico nella voce.
Gwen si muove all'istante: si toglie l'orologio e lo lascia sul tavolino. Poi stacca il cavetto da Ella e lo collega a me. In seguito, l'immagine del mio corpo appare sullo schermo del computer.
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EXODUS
ActionLiz è una semplice ragazza di 18 anni con una vita apparentemente normale, anche se a scuola non ha giornate facili. Tra bullismo, soprusi e bugie, tutto cambia quando sua madre le consegna il totem dell'aria: un ciondolo che consente alla persona c...