Capitolo 35

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JASON
Ho appena mandato Richard in un'altra stanza. Mi è mancato molto, lo ammetto, ma ora ho proprio bisogno di meditare e di sfogare la rabbia che ho in corpo.

Gabriel è stato intelligente. Ci ha fatti diventare le persone più ricercate d'Inghilterra. Vorrei solo trovarlo, togliergli il totem della morte e....

L'aria intorno a me si surriscalda e vengo circondato dalle fiamme. Meglio calmarsi, o manderò a fuoco tutto l'edificio.

Mi tolgo la maglia, preparo il cerchio col gessetto, posiziono le candele e mi siedo, incrociando le gambe. Chiudo gli occhi e mi concentro, ma qualcuno bussa alla porta.

- Un attimo! - urlo. Mi alzo ed esco dal cerchio.

Dannazione, chi sarà a quest'ora? Credo che Richard sia in camera a dormire, così come tutti gli altri. Forse è... No, non credo proprio. È stata una giornata faticosa, sarà a letto a riposarsi. Apro la porta, ed è proprio Liz, non potevo ricevere visita migliore. Indossa una vestaglia sopra il pigiama e tiene le braccia strette intorno al corpo, come se stesse provando un po' di imbarazzo.

- Oh, scusami. Stavi meditando? - mi chiede, osservando il cerchio e le candele.

- No, tranquilla. - non so perché sia qui, ma ne sono davvero contento. Sono felice che abbiamo fatto pace, non mi piaceva quella tensione che si creava quando eravamo vicini. Non sopportavo il suo sguardo accusatorio e infuriato, mi faceva stare male. Ed è strano, perché non ho mai provato questo con nessun'altra ragazza in vita mia. - Non avevo neanche cominciato. Vieni. -

Entriamo in stanza, lei si siede sul letto. Si toglie la vestaglia e accorcia le maniche del pigiama a causa del calore presente nella stanza.

- Hai bisogno di qualcosa? - domando, in tono gentile.

- No, io... ehm... ecco... Volevo solo vederti. - sorride, portando una ciocca dietro le orecchie.

- Anch'io volevo vederti, anche se guardare me è un onore che pochi possono ricevere. - scherzo, come al solito. Il sarcasmo è... un'arma da difesa, un'armatura che mi aiuta a distrarmi da quello che ho fatto. Anche se non sarà mai così.

- Quanto sei scemo. - Liz ridacchia e inclina la testa di lato. È così carina quando ride.

- Senti, posso chiederti una cosa? - mi avvicino a lei. È da quando siamo tornati dalla National Gallery che la curiosità mi sta opprimendo. A quanto pare, Liz mi ha contagiato.

- Dimmi. -

- Quando tu mi hai salvato da Gabriel, quando gli hai tirato quel poderoso calcio in faccia, io mi sentivo strano, come se tutte le mie energie venissero prosciugate. Tu cosa hai visto di preciso? -

- Be', non è stato proprio un bello spettacolo. Quando ti ho visto in pericolo, non ho esitato a salvarti. Comunque, vedevo che dalla tua bocca usciva una scia bianco-azzurra e che si dirigeva verso Gabriel. Il tuo viso era bianco cadaverico, la pelle era piena di rughe e crepe, come se tutto d'un tratto fossi diventato di vetro, e le vene erano ben evidenti, solo che non erano verdognole come in natura, ma gialle. Eri magrissimo, come se stessi marcendo. - conclude la ragazza, mentre un brivido percorre la mia schiena.

- In pratica, mi stava succhiando l'anima. Possiamo aggiungere questo ai poteri del totem della morte. - dico con leggero sarcasmo.

- Già, quanto odio quell'uomo. Lui usa un totem per scopi malvagi, per uccidere, per torturare e chissà cosa vuole fare con gli altri sei totem. Inoltre, lui è... è così... - la rabbia la sta consumando. È così infuriata che sta sprigionando più calore di me.

- Tranquilla, Liz. Lo sconfiggeremo. - la rassicuro.

- È che... Io ho paura. - è agitata, turbata, scossa. Riesco a sentirlo dal tono della sua voce. - Jason, io credo di non riuscire a fermarlo, di non riuscire a sconfiggerlo e vendicare l'omicidio dei miei genitori. Ho paura che lui vi possa portare via, tutti voi. Ho paura di perdervi per sempre, mi sono così affezionata. E ho paura che lui mi possa portare via il totem, rompendo la promessa fatta a mia mamma e deludendola. Non ho mai affrontato niente di simile. Da quando sono qui, non ho fatto altro che mettervi in pericolo e farvi quasi ammazzare. Adesso, tutta la comunità degli exodus è in pericolo. - Liz va avanti e indietro per tutta la stanza, assalita dalla rabbia e dalla preoccupazione. La poca fiducia in se stessa non l'aiuta per niente.

EXODUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora