Capitolo 1

4.2K 186 32
                                    

LIZ
Spalanco gli occhi di soprassalto con dei dolori lancinanti alla testa, dopo aver avuto innumerevoli incubi sull'omicidio dei miei genitori.

Mi metto seduta, scostando le lenzuola bianche e guardandomi intorno, il cuore come un razzo. Mi ritrovo in un letto del tutto bianco e in una stanza rivestita di legno.

Dove sono? L'ultima cosa che ricordo è l'inseguimento, la battaglia e il proiettile che mi colpiva.

Oddio, sono stata catturata da quegli uomini? Mi tocco il collo e, con sollievo, mi accorgo che la collana c'è ancora. Sento dei pizzicotti alla pancia, mi alzo la maglietta e vedo tre punti di sutura su una piccola ferita. Devono avermi guarita, ma perché? Se il loro obbiettivo fosse stato il ciondolo, avrebbero potuto tranquillamente lasciarmi morire lì, su quel tetto.

Ora non ho tempo di pensarci.

Appoggio i piedi scalzi sul pavimento lucido, afferrando le scarpe e infilandole di getto. Corro spedita verso l'unica porta che vedo. Massiccia, marrone scuro, con una maniglia dorata.

Chiusa.

Ci deve essere un modo per uscire da qui. Provo ad aprire la finestra vicino al letto, ma anche questa è chiusa. Vedo soltanto alberi, come se fossi in una foresta. Rifletti, Liz, rifletti. Il sole passa attraverso il vetro, accecandomi. Una lampadina si accende nella mia testa.

Forse ce l'ho al collo la mia via d'uscita. Devo provare.

Tocco il ciondolo, della luce rossa esce dal rubino e mi sento piena di energia. Chiudo gli occhi, protendo le braccia in avanti e, con molta facilità, tanto da farmi stupire, un getto d'aria molto potente esce dalle mie mani. La porta si apre, spalancandosi con prepotenza.

Ce l'ho fatta!!

A quanto pare, questo ciondolo non serve solo a farmi volare.
Mi aggiro per un lungo corridoio, sento girare la testa e credo che dovrei muovermi più lentamente, o i punti alla pancia salteranno. Sembra di essere in un labirinto, dannazione.

- Oh, ti sei svegliata. - il ragazzo biondo compare avanti a me, facendomi compiere un balzo per lo spavento. Solo ora riesco a notare quanto è bello: i lineamenti sono a tratti spigolosi, spalle larghe, fisico da nuotatore, la barba chiara, gli occhi smeraldo e i capelli biondo chiaro ordinati a ciuffo alto. Indossa una maglia attillata che lascia intravedere i muscoli e dei jeans. È un po' più alto di me. Non sembra avere cattive intenzioni.

- Ciao, spero che i vestiti di Ella ti vadano bene e non troppo larghi. - mentre avanza verso di me con un grande sorriso bianco tra le labbra, noto che ho dei vestiti diversi: pantaloni di pelle e maglia con lo scollo a barca grigia.

Ora ho la certezza che non sono stata rapita dagli uomini in nero. Ma non posso fidarmi di queste persone, Dio solo sa cosa hanno in mente. Posso fare solo una cosa adesso:

Correre.

Comincio a correre, imboccando un ennesimo corridoio. È davvero lungo, sembra non finire mai. Dove caspita mi trovo?!

- Ehi, aspetta! - il biondo si lancia al mio inseguimento.

Rimango bloccata davanti ad una porta chiusa. Diamine! Che faccio?

- Ehi, non correre. Non voglio farti del male.
- in poche falcate mi raggiunge. Capto dei passi, presumo che qualcun altro ci stia raggiungendo, e il panico mi assale.

- Dovrei fidarmi di te dopo che mi avete rapita? -

- Ti prego, lascia che... - comincia a camminare lentamente verso di me, con le mani alzate.

- No. - urlo. Ora basta, non ho alcuna intenzione di sentire altre menzogne. Attivo il ciondolo e lancio un colpo d'aria che colpisce il ragazzo in pieno petto. Egli vola e, dopo qualche capriola, cade a terra.

È sempre più facile prendere confidenza con quest'aggeggio.

Il ragazzo tenta di rialzarsi, provo a caricare un colpo, ma un bagliore di luce acceca i miei occhi. Ora ricordo: lui produce luce. Non so come, ma questo è il suo... potere. Infatti ha una mano alzata, e da essa scaturisce della luce, come una torcia.

Ad un tratto si ferma, è la mia occasione: carico il colpo e...

- Richard, ma che ti è successo... Oh, la nostra ospite è sveglia. - mi blocco quando vedo arrivare la ragazza con i capelli bianchi, stavolta senza spada. Comincia a squadrarmi dalla testa ai piedi. - I miei vestiti ti stanno una favola. - esclama soddisfatta.

Ma che diavolo dice?

Non mi importa di quello che pensa, corro e basta.

La porta mi blocca, ma non lo farà per molto. Non ho bisogno di attivare il ciondolo, sono ancora carica. È una sensazione strana: è come se ad un tratto fossi piena di energia, poi quando faccio qualcosa con l'aria, ritorno alla normalità. Ma ora non è il momento di rifletterci. Lancio un getto d'aria e sfondo la porta.

Provo ad attraversarla, ma qualcosa mi blocca: un muro di ghiaccio, apparso pochi secondi fa dal nulla.

- Scusa, ma non possiamo lasciarti andare via. - la ragazza toglie la mano dalla parete. C'è una lunga scia azzurra che parte dal punto dove teneva la mano fino al muro di ghiaccio che ha appena creato.

- Perché? Volete anche voi questo? - indico il mio ciondolo.

- No. Non vogliamo farti uscire per proteggerti. -

È bellissima, una specie di dea scesa in terra che indossa un vestitino nero con delle calze a rete e degli stivali alti fino alla coscia.

- Vieni con noi. - propone il biondo, alzatosi con l'aiuto della ragazza.

- Perché dovrei fidarmi? - chiedo, diffidente.

- Perché adesso sei come noi. E se avessimo voluto farti del male, lo avremmo già fatto. - risponde lei.

Come loro? Che significa?

- Forza, vieni con noi. - la ragazza si avvicina a me. Posso fidarmi di loro? In effetti, non hanno tutti i torti. Non mi hanno uccisa, mi hanno curata e mi hanno portato a casa loro. Non sembrano cattive persone.

Forse potrò avere delle risposte sul perché quegli uomini mi volevano, o sul perché questa collana mi dona questi strani poteri.

Forse potrebbe addirittura essere una trappola, e loro potrebbero farmi del male.

Be', vale la pena provare.

- Okay, andiamo. Qualora dovesse succedere qualcosa, non esiterò a colpirvi. - annuncio, e comincio a seguirli verso il lungo corridoio.

Instagram: viepsilon

EXODUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora