Capitolo 43

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LIZ
Poggiamo il ragazzo su un lettino dell'infermeria con molta cura, stando attenti alla sua ferita. Non ha un bell'aspetto; è pallido, non apre gli occhi da quando siamo tornati. Gemma è stata davvero violenta con lui, non si è risparmiata. Voleva ucciderlo ad ogni costo, come se questo fosse il suo unico obiettivo. 

- Fatevi da parte, ho bisogno di spazio. - Gwen ci fa spostare, piazzandosi di fianco al paziente.

Il ragazzo continua a perdere sangue dal brutto taglio che ha sullo stomaco, e non si muove. Possibile che sia...

- È vivo, ma non sta per niente bene. Devo fermare l'emorragia. - dice Gwen, tagliando con le forbici la maglietta del ragazzo per osservare meglio la ferita. Gwen avvicina una mano sul petto del paziente, circondata da una luce verde. La mia amica ritrae la mano dopo qualche secondo, e rimane in silenzio, pensando a come salvare la vita di questa persona. Mi guardo intorno, notando l'assenza di Richard e Jason.

- Dove sono Jax e Rich? - chiedo.

- Sono andati a pranzare fuori, resteranno in giro fino a sera, in modo da poter entrare nel club ad un giusto orario. - mi informa Kelly. Improvvisamente, il ragazzo comincia a muoversi e a dimenarsi come un pazzo, come se fosse stato posseduto da un demone.

- Non toccatemi! Non toccatemi! Lasciatemi in pace! - grida, agitandosi e facendo traballare il letto.

- Ma che cosa gli prende? - Helena si fa avanti e cerca di tenere il ragazzo sotto controllo, ma senza risultati.

V-23 si muove con velocità, esegue una scansione sul corpo del ragazzo attraverso dei raggi che vengono proiettati dai suoi propulsori.

È in preda al panico, bisogna anestetizzarlo subito. - comunica.

- Agisco subito. Grazie, V-23. - Gwen prende una siringa con del liquido all'interno e la inserisce nella vena del ragazzo. Egli si calma, smettendo di urlare e addormentandosi.

- Tecnicamente, lui sarebbe il mio assistente. - puntualizza Kelly, guardando con fare protettivo il robottino. La ragazza riceve solo un'occhiataccia da parte di Gwen, e si zittisce.

- Povero ragazzo, non oso immaginare cosa abbia passato. - commenta Helena, scostando i capelli sudati dalla fronte del ragazzo e accarezzandogli la fronte.

- Le ferite sono molto più profonde rispetto a quelle che aveva Richard nello scontro con l'exodus del fumo. Ci sono anche delle bruciature, vicino i tagli. -

- Sarà stato il neon. - l'avvisa Ella. - Quella ragazza, Gemma, sa manipolare il neon. È un po' come se sparasse raggi laser dalle mani. Per questo motivo, lui ha quelle bruciature. - Ella guarda con preoccupazione il paziente. So che vorrebbe aiutarlo in qualche modo e che si sente impotente. - Gemma è davvero un avversario difficile da battere. -

- Già, e la cosa più spaventosa è che lei è la figlia di Gabriel. - dichiaro, con disgusto.

Tutti ammutoliscono, sconvolti dalla rivelazione, finché è Scott a parlare per primo:

- Quel mostro ha una figlia?! - domanda, sbalordito. Annuisco.

- Perfetto, quindi ora abbiamo un nuovo nemico. - Helena sembra irritata. - La prossima volta che vedo Gabriel, gli pianto una lancia dritta in un occhio. - dichiara, dando voce ai suoi pensieri ad alta voce.

- Ragazzi, guardate qui. - Gwen indica il totem della terra sul collo del ragazzo.

- Sì, lui ha già legato col totem della terra. Sarà per questo che Gabriel lo vuole morto, per rompere il legame che c'è tra il ragazzo e il totem e per impossessarsene. Gemma non si è trattenuta. La sua missione era uccidere questo ragazzo ad ogni costo, noi eravamo soltanto un bonus. Credo che lui le abbia dato del filo da torcere, in modo da darci il tempo di arrivare. - ipotizzo.

- Be', per fortuna non è riuscita ad ucciderlo. Gliel'avete impedito. Bel lavoro, ragazze. - Jack si congratula con me ed Ella, ma io non mi sento per niente felice.

- Già, però non siamo riuscite lo stesso a fermare Gemma, e ora potrebbe morire. - ammetto, triste.

- No, non morirà. Devo fermare l'emorragia e mettere i punti, dopo averli potenziati con i miei poteri. Purtroppo, le ferite sono abbastanza gravi, tanto che i miei raggi di energia curativa non bastano a rimarginarle. Per fortuna, gli rimarrà solo una bella cicatrice. Ora, per favore, potreste uscire? Ho bisogno di lavorare. Kelly, V-23, voi restate. - Gwen spiega il suo piano d'azione e ci lascia andare via.

Usciamo tutti, tranne i due diretti interessati, e ci dirigiamo nelle nostre stanze. Apro la porta della stanza mia e di Ella e mi butto di getto sul letto. Mi sento così triste e giù di morale. Saremmo potute arrivare prima. Avremmo potuto salvare il ragazzo. Avremmo potuto impedire a Gemma di ferirlo gravemente. C'è Gwen, certo, ma se qualcosa andasse storto? Sono troppo negativa, lo so, vorrei avere Jason qui con me, a consolarmi. Vorrei le sue braccia intorno al corpo per proteggermi, le sue parole che mi confortano, il suo sguardo che mi riscalda il cuore, il suo umorismo che riesce sempre a tirarmi su di morale. Wow. Allora, è questo che significa essere innamorati. È così strano.

- Liz... - Ella parla con tono dispiaciuto.

- No, Ella, non dire che non è colpa mia. Dovevo impedire a Gabriel di attuare il suo piano. - la interrompo.

- E invece te lo dico. - testarda com'è, Ella non si arrende. - Cosa ne potevi sapere tu che Gabriel avrebbe attaccato il ragazzo a quella precisa ora. Anzi, grazie al tuo sogno gli abbiamo salvato la vita, e ora abbiamo un altro totem. Se tu non ci avessi avvisati del sogno, il ragazzo sarebbe morto, e Gabriel ora avrebbe il totem della terra stretto nelle sue luride mani. Abbiamo salvato una vita, grazie a te. - Ella avanza e si siede sul mio letto, iniziando ad accarezzarmi la nuca. - So che vorresti Jason qui con te, a consolarti. Ma dovrai accontentarti di me. Sono la tua migliore amica, Liz, e non ti permetto di autocommiserarti e di piangere. Tu sei molto più forte di così. - ha ragione, siamo riuscite ad impedire un omicidio e a salvare un ragazzo. Oggi abbiamo salvato una vita, e questo mi rende felice. Noi exodus non siamo assassini, non siamo mostri, non siamo abomini come ci descrivono. Noi siamo semplicemente delle persone come tutti gli altri, che vogliono condurre una vita normale, e questo dovrebbe bastare a quegli individui che ci disprezzano.

- Grazie, Ella. Hai ragione su ogni cosa. - non posso fare altro che essere contenta di averla al mio fianco, così naturale e sincera come sempre, anche con alcune ciocche di capelli che sfuggono dalla coda, con il viso macchiato di polvere e i vestiti sgualciti a causa del combattimento. Ringrazio la mia amica con un abbraccio e un sorriso, che lei ricambia con affetto. - Grazie, per esserci sempre. -


Dopo cena, Gwen ci avvisa che è riuscita a guarire la ferita del ragazzo. Ora sta riposando, e non dobbiamo fare altro che aspettare che si svegli e fargli qualche domanda.

- Mi ha chiamato Richard. - annuncia Jack, alzandosi. - Gli strip club sono aperti. Vado e li teletrasporto lì. Ci vediamo tra poco. - Jack si allontana dal rifugio teletrasportandosi. Spero che Jason e Richard abbiano più fortuna con il totem dell'acqua. Lo spero davvero.

Instagram: viepsilon

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