Capitolo 15

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LIZ
- Potresti raffreddarla? - porgo ad Ella la mia bibita.

Siamo in stanza a riposarci. Ora che Jack ha accettato di tenere V-23 con noi, il robot sta facendo tutte le faccende al posto nostro. In questo modo, abbiamo più tempo per allenarci, mentre lui si diverte, anche se sta diventando un po' noioso.

Wow.

Non posso credere di averlo detto.

- Certo. - Ella prende la lattina di Coca-Cola e, tenendola stretta fra le dita per qualche secondo, la congela.

- Grazie. - Ella è una compagna di stanza fantastica. La sto conoscendo sempre di più e stiamo diventando grandi amiche.

- È quasi ora di pranzo. Meglio scendere, no? -

- Sì. - mi alzo e, con seccatura, tolgo il pigiama e indosso dei jeans e una camicetta a quadri rossa e nera. Ormai non vado più neanche in bagno per cambiarmi, non ho vergogna di farmi vedere nuda davanti a lei. Ella, invece, si mette una gonna, delle calze e un maglioncino.

A pranzo ci siamo tutti: io, Ella, Rich, Jack, Helena, Kelly, V-23, Gwen e... Jason. Ci ha graziati della sua presenza, come ha detto Ella. Siamo al dolce, ma Kelly si alza improvvisamente. Ha un'espressione strana in viso, come se stesse percependo qualcosa.

- Che succede? - chiede Gwen.

- Il computer nel laboratorio ha rilevato un nuovo exodus. - la ragazza si fionda in laboratorio. È molto utile avere una tecnopatica. Comunicando con la tecnologia, si ottengono informazioni in un attimo. Ci dirigiamo tutti nella stanza.

- Cos'è successo? - Jack si avvicina alla ragazza, seduta davanti al monitor.

- Non lo so, dice solo che la polizia ha trovato un exodus in questa zona. - Kelly indica un punto rosso sullo schermo.

- È nei pressi di Westminister. - dice Richard.

- Okay, chiunque sia, ha bisogno di aiuto. Richard, Ella, Jason, voi andrete nella zona. Io, Kelly ed Helena interverremo nel caso ci fossero problemi. Teniamoci in contatto. -

- Ehi, ci sono anch'io. - intervengo, confusa. Voglio partecipare alla missione.

- Liz, sei sicura di voler andare. L'ultima volta... - Jack sembra preoccupato per la mia incolumità.

- Voglio andare, Jack. Ti prometto che andrà tutto bene. Sono un exodus anch'io, come tutti voi, e voglio proteggere i miei simili. -

- Va bene. - dice Jack, dopo aver sospirato. - Non abbiamo tempo per prendere il SUV, quindi preparatevi in fretta, così vi teletrasporto. -

Ci fiondiamo in camera, ma Kelly frena la mia corsa.

- Cosa c'è? - le chiedo.

- Tieni. - mi porge un orologio quadrato. È nero, l'ora è segnata in digitale con del LED verde, e oltre ai vari pulsanti per regolarlo, c'è un pulsante rosso. Presa dalla curiosità, premo il pulsante, e sullo schermo appaiono il nome e una foto di ogni abitante del rifugio.

- A cosa serve? -

- È un orologio ideato da me. Ci permette di comunicare. Una specie di smartwatch, solo che funziona senza internet, visto che l'ho potenziato. Ho già inserito tutti i nostri contatti, basta premere sulla foto della persona che vuoi contattare e il comunicatore ti mette in chiamata con lei. Mettilo in carica ogni tanto, Ella ha già il caricatore. - guardo l'orologio e vedo che ci sono proprio tutti. Kelly, Ella, Rich, Gwen e anche Jason. In questa foto ha un sorriso smagliante. È davvero bello quando è felice, peccato che stia sempre con quel muso lungo.

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