Capitolo 76

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LIZ
La luce della colonna si fa sempre più accecante. Gabriel osserva la scena in estasi.

- Vieni. - dice a Skye, porgendole la mano. - Vieni da me. -

Skye guarda a lungo l'uomo e poi... fa qualche passo verso di lui.

- Skye. - Jason le parla con la voce spezzata dalla tristezza. Skye si volta verso di lui. - Tu hai ancora il diritto di scegliere. -

- Lo so. - Skye fa un leggero sorriso e si avvicina a Gabriel, dopo aver preso l'arco e la faretra. Un leggero venticello, entrato dalle finestre rotte della chiesa, fa svolazzare il lungo cappotto rosso della ragazza.

- Sei sempre stata così coraggiosa, Skye. Sei pronta? - Gabriel raggiunge la sua alleata.

- Sì! - esclama la ragazza.

- Vieni in questo nuovo mondo con il tuo padrone. - le lacrime sul volto di Jason continuano a scendere imperterrite. Ha perso la sorella una volta, e ora la sta perdendo di nuovo, definitivamente.

- Dovresti saperlo, Gabriel. - Skye gli stringe la mano, mentre egli la guarda confuso. - Io non ho nessun padrone. - con una velocità impressionante, Skye allontana l'uomo, assestandogli un possente calcio, e scocca una freccia, che si conficca nella spalla di Gabriel. Il corvino urla di dolore, mentre spinge via la ragazza con la telecinesi, ma ella viene afferrata da Jason al volo.

- Sapevo che non ci avresti tradito. - il fratello abbraccia la sorella; Skye sembra stupita dal gesto, ma ricambia anche lei l'abbraccio, avvolgendo le braccia intorno a Jason e poggiando la testa sulla sua spalla.

- La pagherete cara. - Gabriel è pronto a combattere, così come tutti noi, animati da uno spirito di vendetta verso la sua persona. Ma il tutto viene interrotto da una figura che irrompe nella chiesa. La colonna di luce comincia piano piano a scemare, fino a dissolversi completamente nel nulla, e uno strano essere fa il suo ingresso, sbucando fuori dalla fossa.

Un guerriero in armatura di media statura atterra dolcemente sul pavimento della chiesa.

L'armatura nera che indossa, adornata con spalline appuntite, un elmo d'acciaio, un mantello squarciato in più punti, è ricoperta da un'aura di negatività.

I suoi occhi non... non si vedono.

Dentro quell'elmo si vede solo il buio e il vuoto. L'armatura copre tutto il corpo, e tra le mani il guerriero impugna una mazza chiodata. Appena i suoi piedi poggiano sul pavimento, la negatività si diffonde nella stanza.

È lui.

Ramses.

Volgo lo sguardo verso i miei amici: tutti sono impauriti da quest'essere carico di energia oscura e malvagia. Ma Gabriel... Gabriel è sconvolto.

I suoi occhi sono spalancati, la bocca è aperta, formando una O, la pelle è bianca. Deve aver capito che il suo sogno è stato distrutto in un battito di ciglia. Gabriel cade in ginocchio e rimane ad osservare il pavimento in uno stato di shock inquietante. Era inevitabile. Il suo cuore è troppo corrotto e diabolico per poter evocare il guerriero di luce.

Mentre tutti rimangono fermi ad osservare il guerriero, io agisco: attivo il totem e colpisco il nemico con una folata di vento. Ramses avanza indisturbato, senza dire una parola. Il vento non lo scalfisce neanche. Il suo silenzio è spaventoso.

Ariel, Melody, Leo e Jason vengono a supportarmi, usando i loro poteri. Anche Ella, Richard e Kelly ci aiutano. Ramses non sembra provare neanche un po' di solletico, alza semplicemente la mazza chiodata, poi la sbatte al suolo e produce un'onda energetica che ci sbalza via tutti.

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