Capitolo 30

1.9K 94 0
                                    

LIZ
Esco dalla doccia e, dopo essermi asciugata, mi dirigo in camera. Helena ci ha distrutti, credo che le mie ossa siano state disintegrate. Ha detto che dobbiamo essere pronti nel caso Kelly rintracci un totem e dovessimo andare a prenderlo.

Mi vesto in fretta e scendo in sala grande. Ella e Richard mi stanno aspettando per fare colazione, ho una fame da lupi. Finiamo di mangiare e cominciamo a chiacchierare, ma Kelly esce improvvisamente dal laboratorio.

- Ragazzi, venite subito. - ci avvisa; forse ha rintracciato uno dei totem. Sono la prima ad alzarmi e ad entrare nella stanza con l'ansia che mi assale. Ella e Richard mi seguono.

- Che succede? Hai rintracciato un totem? - chiedo, impaziente.

- No, sto rilevando tracce di un exodus in questa zona. - mi spiega la ragazza, indicando il monitor. Le mie speranze scompaiono all'istante. Sono talmente impaziente nel trovare gli oggetti che mi aiuteranno a fermare l'assassino dei miei genitori, da dimenticare che altre persone hanno bisogno di noi. Per ora dovrò mettere da parte la missione.

- Dove, precisamente? - domanda Ella.

- Vicino Piccadilly Circus. -

-Okay, andiamo. - Rich apre la porta del laboratorio, pronto ad uscire, ma Jack lo ferma.

- Aspetta, chiamate almeno Jason o Helena per avere dei rinforzi. - consiglia.

- Tranquillo, Jack. È solo un exodus. Riusciremo a farcela anche da soli. - gli fa notare il mio amico.


In poco tempo, ci ritroviamo nella zona che ci interessa. La luce del sole ci abbaglia, il cielo è terso e c'è un'innumerevole quantità di persone che passeggia.

- Okay, da che parte dobbiamo andare, Kelly? - attivo il mio comunicatore, cliccando sulla foto di Kelly e avviando la chiamata.

- Andate dritto e poi a destra. Dovrebbe trovarsi in un vicolo cieco. - Kelly risponde subito, e ci indica la strada. Arriviamo nel vicolo in fretta e furia, evitando i passanti. Il vicolo si trova in una parte poco frequentata e infatti non ci sono né persone né negozi.

L'unica persona che c'è, oltre a noi, è un ragazzo rannicchiato e seduto a terra.

- Ho una strana sensazione di déjà vu. - afferma Ella, ricordando il primo incontro con Scott. Sembra passata un eternità da quel giorno.

Il ragazzo è in silenzio, sembra non accorgersi di noi, quasi come se stesse dormendo.

- Ehi, - parlo in tono gentile, cercando di metterlo a proprio agio. Egli si gira, spaventato. Ha un fisico snello e sembra avere diciannove o vent'anni. Ha gli occhi marroni, il volto magro e i capelli di colore grigio chiaro. Sembrano naturali, ma sono strani. Sembra che non siano proprio capelli. Infatti, compiono dei leggeri movimenti per aria, come se fossero agitati dal vento, come se fossero... fumo. - non aver paura, noi vogliamo aiutarti. -

- Cosa? - il tono del ragazzo è confuso.

- Vogliamo aiutarti. Siamo proprio come te. Possiamo portarti al sicuro. -

- No, voi volete solo uccidermi, proprio come tutte le altre persone, ma io non vi permetterò di farlo. - il ragazzo si alza, la sua espressione muta e i suoi occhi marroni sono pieni di rabbia.

- Non è così, lasciaci almeno spiegare. - tento di dire, ma il ragazzo comincia ad avanzare verso di noi, le mani aperte e pronte ad un uso sconosciuto.

- Aspetta... - Richard compie qualche passo, ma in un attimo il ragazzo si ricopre di fumo e scompare, lasciandoci sbalorditi. Poi appare davanti a Richard e gli sferra un potente montante. Il mio amico, stordito, cade a terra.

EXODUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora