LIZ
Apro gli occhi e mi ritrovo infermeria. Sposto le coperte che mi ritrovo sopra il corpo e provo ad alzarmi. Non sento dolore, sono solo un po' stanca.Mi guardo intorno, e i ricordi vengono a galla immediatamente, quando vedo il ragazzo che abbiamo salvato riposare sul letto a fianco al mio. È a petto nudo, il braccio destro è coperto da una fasciatura, applicatagli probabilmente da Gwen, ed è macchiato di sangue. È così magro, riesco quasi a vedergli le costole ora che non indossa la maglietta.
Cercando di non svegliarlo, mi dirigo verso l'uscita lentamente e a passo felpato.
- Liz. - Ella corre ad abbracciarmi. - Eravamo così preoccupati. -
- Ciao, ma cos'è successo, Ella? - chiedo, impaziente.
- Dopo che ci hai portati qui col tuo vortice, ti sei accasciata al suolo; sei svenuta. Jason ti ha presa in braccio e ti ha portata da Gwen. Sei rimasta a riposare per qualche ora. Eri bianca come un cencio, non ti muovevi e sembravi morta. Non devi sforzarti molto con i tuoi poteri, oppure ti sentirai male. -
- È già sera? -
- Sì. -
- Davvero... Jason... mi ha preso in braccio? -
- Già, non appena sei caduta, si è fiondato su di te. - sorride maliziosamente. È stato un gesto molto gentile da parte sua, ma arrossisco lo stesso, imbarazzata.
- E lui? - indico il ragazzo, dopo aver dato una gomitata alla spalla di Ella e cambiato discorso.
- Non si è ancora svegliato. Gwen suppone che, dopo essere stato ferito, aver visto quei robot e noi con i nostri poteri, sia in uno stato di shock. - l'espressione di Ella muta all'istante, diventando più seria.
- Mi dispiace. Avete scoperto chi è? Da dove viene? -
- No, per quanto possa essere strano, non abbiamo trovato nulla. Zero assoluto. Ma la cosa più strana è che Kelly lo ha analizzato con il suo marchingegno del DNA. Ha scoperto che il nostro amico non è un exodus; non ha alcun genere di potere. -
- Cosa? Davvero? -
- Proprio così. Ora dobbiamo solo aspettare che si risvegli, così da... - la ragazza si interrompe a causa delle urla del ragazzo. Si agita e si dimena come un indemoniato. Io ed Ella ci precipitiamo accanto al suo letto e, dopo qualche secondo, lui si calma.
- Tranquillo, qui sei al sicuro. Nessuno ti farà del male. - dico.
- Come ti chiami? - chiede Ella.
- Cosa? E tu chi diavolo sei? - si domanda il ragazzo, confuso; i suoi occhi grigi sono colmi di paura.
- Sono Ella, lei è Liz. Se non ti ricordi, ti abbiamo salvato la vita e portato qui al sicuro. Puoi fidarti di noi. -
- Scott. - risponde il ragazzo, ancora un po' diffidente. - Mi chiamo Scott White. -
- Vado a chiamare Jack. - mi avvisa Ella, dopodiché si avvia verso la camera dell'uomo.
- Ciao, Scott. Io sono Jack. - Jack è finalmente arrivato. È stato alquanto imbarazzante ricevere gli sguardi indagatori di Scott per questi dieci minuti. Assieme a Jack, sono arrivati anche tutti gli altri. Jason sembra ancora un po' stanco. È comprensibile. Diventare una meteora, non è cosa da poco. - Ti andrebbe di spiegarci cosa ti è successo? -
- Dovrei fidarmi di voi? - si interroga il ragazzo. - Perché dovrei? Potreste uccidermi in qualsiasi momento. E portare una persona in un posto sconosciuto contro la propria volontà, nelle mie zone, si chiama rapimento. - lo capisco perfettamente. Anch'io non mi fidavo di queste persone all'inizio, e ci ho messo un po' a donargli la mia fiducia.
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EXODUS
ActionLiz è una semplice ragazza di 18 anni con una vita apparentemente normale, anche se a scuola non ha giornate facili. Tra bullismo, soprusi e bugie, tutto cambia quando sua madre le consegna il totem dell'aria: un ciondolo che consente alla persona c...