Capitolo 20

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LIZ
- Vuoi del succo d'arancia? - mi propone Richard.

- Sì, grazie. - gli rispondo. Stiamo facendo colazione. Ci siamo tutti, tranne Kelly, Jack, rinchiusi in laboratorio, e Jason. Sinceramente, non mi interessa.

Ho deciso di evitarlo, dopo quello che mi ha detto ieri. Mi sono soltanto illusa e ho abbassato troppo in fretta la corazza che mi ero costruita.

Ho detto tutto anche a Richard: si è dispiaciuto e ha provato a consolarmi, insieme ad Ella. Gli ho fatto promettere di non dire nulla a Jason, e lui, ovviamente, ha acconsentito.

All'improvviso, Jack esce dal laboratorio, preoccupato.

- Venite tutti qui, subito. - ci chiama l'uomo. Dev'essere successo qualcosa. Ci dirigiamo in laboratorio, Jack e Kelly ci stanno aspettando.

- Che succede? - chiede Ella.

- Sto rilevando delle tracce. Sembra che siano di un exodus. - ci informa Kelly, con lo sguardo su uno dei tre monitor che ha sulla scrivania del laboratorio. Uno per hackerare i vari sistemi degli altri computer. L'altro per controllare i nostri parametri vitali attraverso gli orologi-comunicatori. Un altro ancora che funziona come una TV e che ci fa avere tutte le notizie necessarie, a volte anche messaggi dagli altri rifugi sparsi per il mondo.

- Quindi è un exodus? - chiedo.

- Sì, è un exodus. Rilevo delle tracce potentissime. Chiunque egli sia, sta scatenando l'inferno. - conferma Kelly.

- Quindi? Non volete che andiamo a salvarlo? - arriva Jason. Non lo guardo neanche, mantengo lo sguardo puntato sul monitor di Kelly, dov'è segnata una grande area rossa.

- È meglio aspettare, per essere sicuri che... - il monitor delle notizie invia un segnale, interrompendo Jack. Kelly, con un singolo sguardo, lo accende. Una donna bionda e con un microfono fra le mani fa il suo ingresso. Una giornalista.

- Attenzione, sono qui, nei pressi del Big Ben. Vediamo un uomo - il cameraman indica un uomo alto con i capelli neri girato di spalle. - che sta muovendo le mani. Ad ogni movimento, il Big Ben riceve dei colpi. È una cosa stranissima, cosa dobb... - un pezzo della torre si schianta sulla giornalista, uccidendola. Si sentono le grida del cameraman, la telecamera cade a terra e il monitor si spegne.

- Oh, mio Dio! - esclama Ella.

- Non è per niente pacifico. Dobbiamo intervenire. - dice Jack. Andiamo immediatamente a prepararci. Dopo essermi vestita e legata i capelli in una coda alta, scendo le scale e raggiungo Richard, Jack, Helena, Ella e... Jason. Metto da parte la mia rabbia verso di lui per la missione. Devo essere concentrata.

- Pronti? - chiede Jack, porgendoci le mani, che afferriamo prontamente, e, in un attimo, siamo al Big Ben. Non ci sono persone, saranno state portate al sicuro. La torre ha subito dei danni, ma è ancora stabile.

Eccolo. Vedo i capelli corvini dell'uomo. Succede una cosa stranissima: il mio totem si illumina, ma io non l'ho attivato. Non era mai successo prima d'ora.

- Ehi!! - urla Ella. - Non vogliamo farti del male - l'uomo ride, una risata diabolica e gelida; il suono mi fa accapponare la pelle.

- Mia cara, non ho paura di voi. Al contrario, voi dovreste averne. - egli si gira. Ora lo vedo bene. È vestito con un abito elegante, ha i capelli corvini, un paio di profondi occhi neri come la pece, e i lineamenti eleganti e armonici. Una potente aura oscura è avvolta intorno al suo corpo. Noto un particolare intorno al suo collo: un ciondolo rotondo, con una pietra di colore nero incastonata in un cerchio grigio formato da alcuni filamenti. È molto simile al mio. L'uomo sorride. Sembra... soddisfatto.

EXODUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora