Capitolo 26

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LIZ
- Mi fa molto piacere per te, Ella. - dichiaro, entusiasta. Ella mi ha appena finito di raccontare la sua giornata e mi ha informata del fatto che Scott si è aperto con lei, fidandosi ciecamente.

- Grazie, ti vedo pensierosa, però. - dice la mia amica, preoccupata.

- In effetti, è così. - ammetto.

- Forza, spara. - ho in testa quest'idea da un bel po' di tempo, ma è rischiosa e non voglio mettere a rischio nessuno dei miei amici. - Liz...? -

- Aspetta, voglio parlarne anche con gli altri. - dichiaro e, prendendola per mano, usciamo dalla stanza.

- Stai scherzando, vero? - mi chiede Richard.

- No, sono seria. Sono sicura che ritornare nella casa dove abitavo mi darà delle risposte. -

- Liz, Cox ti sta dando la caccia. Probabilmente avrà messo delle guardie a casa tua. È pericoloso. - Helena cerca di farmi desistere.

- E poi perché vuoi andare proprio lì? - domanda Gwen.

- So che è rischioso, ma mia madre ha portato questo - indico il totem. - per molto tempo. Avrà pur nascosto qualcosa in quella casa. Io ne sono sicura. -

- Non lo so, Liz. - Helena è ancora dubbiosa. - Non c'è neanche Jack. -

- Ma ci sei tu. Ti prego, Helena. Permettimi di andare lì. Posso farcela. - la prego. 

Dopo una manciata di secondi interminabili, Helena risponde: - Va bene, ma non ci andrai da sola. Ella e Richard verranno con te. - i due annuiscono, convinti e sicuri.

- Vengo anch'io. - esordisce Jason, facendosi avanti.

- Siamo già al completo e non abbiamo bisogno di te. - sbotto, mentre Jason indietreggia, stupito dalla mia reazione.

- Io voglio venire. - interviene Scott. Lo guardiamo sconvolti. - Non provate a fermarmi. Verrò con voi. -

- Stai scherzando, spero? - dice Jason. - Non sei neanche un exodus. -

- E allora? Ho imparato a combattere e, già prima di arrivare qui, sapevo cavarmela. -

- Ti prego, non sapresti nemmeno mettere a tappeto qualche agente di polizia. Come vorresti combattere? Lanciando pizze surgelate ai nemici? - controbatte con fare sarcastico il ragazzo dai capelli rossi.

- Vuoi vedere come riesco a mettere a tappeto il tuo stupido... -

- Okay, bambini. Smettetela. - li richiama Helena, mentre i due si lanciano sguardi carichi di rabbia. Riesco quasi a vedere le scintille che sfociano dai lori corpi. Quelle di Jason, perlomeno, sono reali. - Uno di voi due andrà con loro, ma non c'è bisogno di uccidervi per deciderlo. -

- Tranquilla. - risponde Jason. - Me ne vado in camera. Vai pure tu, idiota. - dice, prima di dare una spallata a Scott.


Dopo che le acque si sono calmate, che ci siamo preparati, che Scott ha ricevuto una spada da Helena e le varie raccomandazioni, siamo nel SUV diretti a casa mia.

"Casa mia" ormai non è un termine da utilizzare.

Durante il viaggio, non faccio altro che pensare al mio passato e ai miei ricordi: le risate, le gioie, le lacrime, i giochi, i giri sulla London Eye, dato che la casa si trova vicino al Tamigi e alla ruota panoramica. La mia vita era... più semplice, anche se non avevo veri amici come al rifugio. La mia vita era semplice, ma anche... vuota. Almeno c'erano i miei genitori.

Eccoci arrivati. Scendo dal SUV e mi inquieta un po' vederla di nuovo dopo tutto questo tempo. Ci avviciniamo alla porta, che si apre in un battito di ciglia, e sono la prima ad entrare.

EXODUSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora