43. Il grande giorno pt.1

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Alexander non riuscì a riposare bene quella notte. Il pensiero di dover affrontare Mirijana e di non riuscire a sottrarle i fili lo tormentava. Si girò e rigirò nel letto cercando di prendere sonno, ma da quando aveva sentito la fitta al cuore si era portato la mano col marchio al petto si era messo in contatto con Roxen e aveva sentito la sua delusione e la sua rabbia. Cosa le stava accadendo a Camelot? Dio! Il pensiero di saperla là e di non poterla raggiungere mi sta facendo impazzire! Odio questa situazione!

- Alex... - iniziò Demian.

- Sì lo so, ti arrivano i miei pensieri e non riesci a dormire! Scusa. -

Demian si mise a sedere sul letto - No, non riesco a dormire neanche io! Sono agitato, cioè finora ho combattuto solo contro Riscke e un paio di fantocci di Origine, ma questa Mirijana sembra potente se preoccupa così tanto anche te. -

Alexander si mise supino, con la testa rivolta al soffitto e le mani sotto la nuca. Se nessuno dei due riusciva a riposare tanto valeva buttare fuori i propri timori.

- Mirijana mi spaventa perchè potrebbe uccidere Roxen, se non avesse quei fili sarebbe già cenere. - Affermò con un piglio orgoglioso.

Demian lo guardò meravigliato - Oh! Quindi... posso batterla? -

Alexander sorrise di quell'esclamazione: il nuovo alleato era alle prime armi e giustamente temeva l'ignoto. Non che lui fosse un esperto, ma tra Dracula, il Drago, lo spirito del Principe delle Tenebre, i mostri, i demoni e Patrick... beh, no, forse un po' di esperienza l'aveva fatta.

- Sì, puoi batterla - lo rassicurò.

- Con lei serve la furbizia più che la forza. Tu hai il vantaggio di saper leggere nel pensiero, quindi potresti prevenire le sue mosse e capire dove diamine tiene nascosti quei dannati fili rossi! -

Demian sembrò rincuorato da quelle parole e, battendo una mano sul letto, tranquillizzò Alexander - Allora non temere, ci penserò io! - dopodiché, proprio come la sera prima, crollò immediatamente in un sonno profondo.

Alexander lo guardò nell'ombra e si meravigliò di come Demian riuscisse ad addormentarsi in un nano secondo.

All'alba Alexander era riuscito ad addormentarsi, mentre Demian si era alzato e tutto pimpante era sceso al bar per salutare il proprietario e ringraziarlo dell'ospitalità.

- Tornerai da queste parti, Dem? - gli chiese quello.

- Non lo so signor Yej. Di sicuro non mi dimenticherò di voi e della vostra gentilezza! - rispose entusiasta il ragazzo.

Il gestore prese un bicchiere e lo riempì di latte, poi con un sorriso glielo porse. L'omaccione davanti a Demian era un demone che aveva deciso di prendere un aspetto umano, ma la sua stazza gli impediva di confondersi completamente tra gli uomini. Insomma non si vedeva tutti i giorni un uomo alto due metri e cinquanta centimetri e largo un metro e quaranta. Se in più si aggiungeva la pelle perennemente abbronzata e gli occhi con un po' di strabismo, perchè era dovuto passare dall'avere due paia di occhi a uno solo, beh sicuramente ci si faceva qualche domanda, passandogli accanto.

Ma l'omaccione era simpatico e di animo buono. Odiava Origine e le sue assurde idee di conquista e di caos. A lui le dimensioni, demoniache e non, gli piacevano separate. Era bello viaggiare e farsi una vacanza qua e là, ma se quell'entità avesse continuato così non ci sarebbe stata più pace né la possibilità di scappare in un posto tranquillo. No, lui con Origine non voleva proprio averci a che fare. Tifava per i prescelti e se erano tutti come Demian, beh erano anche simpatici.

Il ragazzo prese il bicchiere e bevve velocemente tutto il contenuto, per poi pulirsi la bocca col dorso della mano e scoppiando a ridere subito dopo.

Prophecy - Sapphire [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora