77. Pietra

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Mediana

Kalì era affacciata alla finestra della Sala Comune della Congrega. Muoveva la coda annoiata. Aveva mandato in ispezione Safir con un paio di demoni di Hayek e attendeva notizie.

Algidea le girava intorno con sufficienza, scoccandole occhiatacce infastidite, ma lei la ignorava e conversava con Soriana e la madre di Demian, Grace.
Quella povera donna non riusciva a seguire i discorsi che facevano, le interrompeva continuamente domandando cose banali, come "esistono davvero le streghe?" oppure "ma volate davvero con la scopa?" e cose così. Kalì le riservava tutta la pietà di cui era capace e le accarezzava le mani, credendo di esserle di conforto, ma Grace si straniva ogni volta notando le orecchie e la coda muoversi.

Il padre e i fratelli di Demian, contro ogni aspettativa, si erano messi a conversare amabilmente coi soldati Hayekani, ammirando le loro armi e i loro tatuaggi. Jonah aveva addirittura chiesto che tipo di allenamento facessero per avere muscoli così possenti ed essere allo stesso tempo così veloci.

Kalì, invece, pensava a Milacre e a quanto fosse preoccupata per lui. In più era certa che Roxen avesse bisogno del suo aiuto, perchè quello stupido succhiasangue di Alexander non avrebbe compreso il sacrificio che stava compiendo per salvare tutti quanti. Le unghie le si artigliarono alla stoffa della poltrona senza che se ne accorgesse.

- Kalì! - l'ammonì Algidea, fulminandola. - Non rovinarci la tappezzeria! Fa' la brava gattina! -

La donna gatto soffiò, ritraendo le unghie e minacciando la strega con un gesto della mano.

- Tu - Grace le si rivolse titubante, distogliendola dalla baruffa con Algidea. - Cosa sei di preciso? -

Kalì scattò in piedi esasperata. - Basta! Esco a prendere un po' d'aria! -

Oltrepassò i divanetti su cui erano sedute Grace e Soriana, spintonò accidentalmente Algidea e spalancò la porta della Sala Comune, ritrovandosi davanti Giada col volto sconvolto.

- Che succede, ragazzina? -

- Lo squarcio.  È di nuovo aperto. Mostri e demoni stanno invadendo la città. -

Kalì sorrise eccitata. Intrecciò il braccio con quello di Giada e la trascinò con sé verso l'esterno. - Andiamo a cacciarli, qui dentro è un mortorio. -

Giada aveva aperto la bocca sorpresa, ma l'aveva subito raddrizzata in un sorriso divertito. - Avviso mio fratello. -

                                                                                        ***

Monte Olimpo

Roxen aveva visto lo squarcio aperto da Psiche e quella massa nera venirne fuori come petrolio che ribolliva. Aveva cercato Merlino con la speranza di sbagliarsi, ma lui le aveva confermato il sospetto.
La bocca le si era prosciugata in pochi attimi. Aveva desiderato afferrare la mano di Alexander e fuggire insieme a lui.

- È quello che penso? - Domandò Demian, affiancandola.

- Sì, quella cosa è Origine. -

Il ragazzo rabbrividì al suo fianco. 

- Io e Alexander abbiamo chiuso uno squarcio simile, tempo fa. Insieme ce l'abbiamo fatta, da sola mi sono beccata una maledizione molto dolorosa. Ora ci sei anche tu, quindi sarà ancora più facile, ne sono certa. – Avrebbe voluto sorridere, per incoraggiarlo sul serio, ma la sua faccia si rifiutava di collaborare.

Prima che Demian potesse accorgersi di quanto fosse terrorizzata, invocò la Falce e lo superò. Da lontano vide Psiche e Ares camminare verso di loro e, nonostante il volto pieno di gioia della dea, nulla faceva presagire intenzioni pacifiche.

Prophecy - Sapphire [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora