71. Non sarà così

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Christian si era recato a casa con riluttanza. L'idea di dover affrontare quel retrogrado di suo padre non lo allettava per niente. 

Già davanti al cancello sentiva lo stomaco contrarsi per l'insofferenza e non appena mise piede nella tenuta, sua madre lo accolse singhiozzante.

- Oh, tesoro! Allora stai bene? E Sara? Abbiamo sentito un gran boato provenire dal Castello ed eravamo preoccupati! -

Christian storse il labbro poco convinto. - Forse voi eravate preoccupata, madre. Ma vostro marito mi sembra molto tranquillo. -

Ion sollevò la testa dalla scrivania in fondo al salottino e accennò a un vago saluto con la mano, per poi tornare ai suoi cari libretti contabili. Christian non si sarebbe aspettato altro e invece, che grande sorpresa sua e di sua madre, Ion sembrò aver improvvisamente realizzato che colui che aveva salutato era suo figlio, per cui si alzò e avanzò verso di loro con passo ciondolante. Il suo corpo corpulento doveva fare parecchi sforzi per restare in equilibrio e non spiaccicarsi come un pomodoro maturo sul pavimento.

- Christian caro. Avevo proprio intenzione di chiederti un colloquio. Il tuo tempismo è perfetto! - esordì Ion, ignorando l'occhiataccia che gli aveva appena lanciato Cècile.

Christian sorrise mellifluo, preparandosi a una sciorinata del padre che probabilmente gli avrebbe chiesto qualche favore da adempiere presso una delle famiglie nobili vampire di poco conto e quindi non abbastanza interessante da rubare tempo prezioso al capofamiglia dei Balan.

- Ditemi, padre. Sono tutt'orecchi, dopo avrei da porvi anche io una questione parecchio urgente. -

Ion annuì compiaciuto e invitò il figlio a sedersi nel salottino, ordinando a Cécile di disporre tè caldo e sangue di cervo.

Christian alzò la mano davanti alla tazza fumante, evitando così che la cameriera gli servisse il sangue. Non gli sfuggì il sopracciglio insofferente di Ion davanti a quel gesto, ma finse di ignorarlo annotandolo mentalmente come una piccola vittoria.

- Beh, caro, come tu sai io e tua madre tra poco ci addormenteremo e al nostro risveglio vorremmo che la tenuta fosse ancora nostra e che il nome dei Balan si... ampliasse, ecco. Tu potrai gestire l'accademia e Sara si occuperà della casa, ma occorrerà che vi troviate un compagno... -

La tazza che Cècile aveva in mano tintinnò contro il piattino, ma la donna subito si ricompose stampandosi un sorriso plastico sul viso e guardando Christian con dolcezza. - Sì, insomma crediamo sia il caso che tu e tua sorella vi sposiate! - Concluse Ion, sorseggiando soddisfatto il suo intruglio di sangue  e tè.

Christian inspirò profondamente, mantenendo il suo algido contegno. - Oh, padre, che nobile pensiero avete avuto, ma credo che il vostro desiderio non possa essere esaudito. - Bevve con gusto il tè all'inglese che aveva richiesto e aspettò l'imminente sfuriata del genitore.

Ion quasi si strozzò. Tossì così forte da diventare paonazzo e dovette allentarsi il colletto della diplomatica prima di poter tornare a respirare normalmente. Cécile, invece, aveva nascosto un sorriso dietro a un'espressione apprensiva, mentre batteva delicatamente sulla schiena del marito.

- Per quale assurdo motivo non è possibile? - Sbottò Ion, allontanando infastidito la moglie.

- Perchè non sono attratto dal gentil sesso, padre e Sara non è emotivamente pronta a concedere la mano. -

Ion sventolò con noncuranza una mano davanti al viso, tornando a essere placido  come una distesa d'acqua. - Bah, sposa un nobile vampiro allora! A me interessa solo acquisire potere economico! - 

Christian alzò lentamente il capo incrociando gli occhi del padre. Nessuno dei due accennò ad abbassare lo sguardo. Sembrava essere in atto una contesa silenziosa e Cécile ne era l'infelice testimone.

Prophecy - Sapphire [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora