56. Il volto

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Quando arrivarono a Mediana pioveva a dirotto. Roxen non riusciva a vedere a un palmo dal naso, sentiva solo urla e boati. Venne sbattuta di lato da Alexander che parò un colpo arrivato da chissà dove.

Lei si rannicchiò sotto il porticato della Congrega e finalmente riuscì a vedere la battaglia che le infuriava attorno: gli stregoni di Gridoror con il Capo Magistro in testa stavano cercando di sfondare a suon incantesimi lo scudo issato attorno alla Congrega femminile.

Alexander, davanti a lei, aveva sguainato la spada, ma cercava in tutti i modi di non ferire nessuno. Lo vide sollevare l'arma verso il cielo e improvvisamente la pioggia smise di cadere, la indirizzò tutta verso gli stregoni. Trasformò la pioggia in un lazzo di acqua e con esso accerchiò Gridoror e i suoi confratelli.

Jensen e Giada deposero le armi, così come le altre consorelle scese in strada a combattere. Retrocessero fino a raggiungere Roxen e la guardarono come se fosse l'unica a poter salvare la situazione.

Lei si alzò e con gli occhi di tutti puntati addosso si avvicinò ad Alexander. La sua abilità nel gestire il dono dell'acqua era diventata incredibile, era lui che stava salvando tutti in quel momento.

- Per quanto riuscirai a tenerli così? - gli chiese sottovoce.

- Non lo so, almeno per un altro po', credo. -

- Va bene, ho bisogno di guadagnare tempo per pensare a come fare. Sembrano posseduti... -

Roxen fissò gli stregoni davanti a sè: avevano tutti la bocca spalancata e gli occhi immobili, si agitavano senza emettere suoni e stavano dritti come statue.

- Rox - la chiamò Giada - Va' da Soriana, è dentro. Lei non può muoversi. -

Roxen attraversò il corridoio di consorelle e col cuore pesante entrò nella Congrega. La Sala Comune era densa di un vapore violaceo e puntinato di blu. Il pavimento stellato sembrava essere invaso da asteroidi e buchi neri. Lei vi camminò sopra indugiando con lo sguardo su un buco nero che pareva avere escrescenze che venivano fuori dal suo centro.

Soriana stava seduta al tavolo iscritto di rune e agitava le mani su una sfera di agata, ora di color antracite. Attorno a lei Algidea e Melissa si tenevano per mano e recitavano formule in lingua antica.

- Perdonatemi, sono qui, mi hanno detto di entrare. - si scusò Roxen, percependo la potente magia che era in atto.

Soriana alzò la testa, senza mai fermare le mani. - La Congrega maschile è manipolata da una divinità molto potente. Occorre spezzare il suo legame con loro per poter fermare tutto, ma abbiamo bisogno di un potere enorme e solo le vostre pietre possono aiutarci. -

Roxen pensò subito a Psiche. Eros li aveva messi al corrente solo quella mattina e quella divinità si era palesata così improvvisamente, ma soprattutto aveva attaccato la Congrega invece di abbattersi su lei e gli altri prescelti. Perchè?

- Cosa dobbiamo fare? - domandò concitata.

- Io non so se potrà mai funzionare. È la prima volta in tre secoli di vita che mi capita una follia simile. - Soriana aveva un tono di voce così mesto che pareva stesse per piangere - Se lo faremo, innescheremo... -

- Soriana! - la riprese Algidea, spalancando gli occhi felini - Non puoi farlo! Sai le conseguenze. -

La Capo Magistra chinò il capo combattuta. Roxen non capì cosa stava succedendo, ma da fuori sentì un clangore di spade e si precipitò alla finestra. Il lazzo acquatico di Alexander si era dissolto e uno degli stregoni lo aveva attaccato con una spranga di metallo.

- Soriana, dimmi cosa dobbiamo fare e se innescheremo qualcosa di tremendo, fermeremo anche quello! Ora sbrighiamoci! - le intimò, avvicinandola.

Prophecy - Sapphire [Completa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora