Demian, così come gli altri presenti, avevano ascoltato tutta la discussione avvenuta tra Sara e Samuel, o meglio la parte in cui Sara si era accanita contro di lui e se n'era andata senza voltarsi indietro.
Il silenzio era calato improvvisamente nella Sala del Trono, dove l'atmosfera era già abbastanza tesa per l'improvvisa chiamata a Mediana di Roxen e Alexander. Samuel aveva attraversato la sala a testa bassa, senza avere il coraggio di alzare lo sguardo su Lucy, che si era seduta in un angolo e aveva guardato dalla parte opposta al terrazzino tutto il tempo.
Purtroppo Samuel e Lucy non erano gli unici ad avere un aspetto spento. Demian guardò Eros: aveva uno sguardo tormentato che puntava alle sedie di Roxen e Alexander.
Demian gli si avvicinò, con il preciso intento di leggergli la mente, ma questa sembrava impenetrabile e ne ebbe la conferma da Christian, che da lontano scuoteva la testa nella loro direzione.
Il vampiro gli fece cenno di allontanarsi e di seguirlo e lui lo fece. Christian lo attese in corridoio, con un calice di vino tra le mani. Lo faceva oscillare fino a fargli toccare il bordo e poi smetteva. Demian gli fu accanto, ma si tenne a una certa distanza. Stare da solo con lui lo destabilizzava, perdeva ogni facoltà di sdrammatizzazione e lucidità. Soprattutto dopo quella breve e incompiuta discussione avuta quel giorno.
– Eros è chiuso in una sorta di gabbia di dolore in cui non vuole far entrare nessuno. Non c'è bisogno di leggergli nel pensiero per capire che teme sia opera di Psiche ciò che sta succedendo a Mediana. È combattuto: ha chiesto aiuto ai prescelti, ma teme di avervi messo in una situazione troppo pericolosa. - disse Christian, continuando a giocare con il calice.
Demian scrollò le spalle. - Non è così, ormai ho capito che essere prescelti vuol dire essere costantemente in pericolo. Psiche era mia amica un tempo, anche io voglio che torni a essere la ragazza che conoscevo e non una pedina nelle mani di Origine. -
Christian incurvò appena gli angoli della bocca all'insù, ma sembrò quasi un gesto di scherno e Demian se ne risentì. Il vampiro sembrava essere tornato freddo e schivo come quando lo aveva incontrato mesi addietro. Non gli piaceva all'epoca e non gli piacque nemmeno in quel momento.
- Se vuoi dirmi qualcosa fallo e basta, Chris. Ho altri pensieri per la testa, ora. Compresa tua sorella che se n'è appena andata chissà dove, con una quantità di vino demoniaco in corpo non indifferente! -
Christian smise di fare ondeggiare il vino e alzò lentamente lo sguardo su di lui. Demian ebbe un fremito di paura: i suoi occhi dorati parvero diventare due lame.
- Mia sorella sa badare a se stessa e poi sono convinto che il tuo amico Riscke, le farà presto compagnia. Credo infatti che l'abbia puntata e non mi sembra il tipo di arrendersi facilmente. Ma se vuoi scappare anche stavolta, fa' pure. - Si scostò di lato per farlo passare e tornò a fissare il calice.
Demian gli prese la mano con delicatezza e gli si mise davanti, costringendolo a guardalo. - Lo so che scappo, ma anche tu non sei da meno. La colpa è di entrambi, ma se stasera vuoi parlarmi, fallo. Starò con te, lo prometto. -
La mano di Christian ebbe un leggero tremore, ma lo nascose rinsaldando la presa su Demian e annuì con trasporto, conducendolo nella zona notte.
***
Roxen e Alexander portarono Soriana alla Congrega. Quando arrivarono, gli stregoni di Gridoror non erano più sotto il controllo di Psiche e si stavano dando da fare per rimediare ai danni fatti.
Algidea corse subito incontro loro, seguita da Giada e Melissa. - Cosa le è successo? - domandarono.
Mentre risalivano le scale fino alla camera di Soriana, Roxen spiegò velocemente ciò che era accaduto alla Congrega di Gridoror.
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Prophecy - Sapphire [Completa]
VampirosSecondo libro della Saga Prophecy. Abbiamo lasciato tutti i membri della squadra in partenza, ognuno con il cuore colmo di dolore per la morte di un caro amico. Le loro vicissitudini non sono però terminate: ostacoli imprevisti, pietre da ritrovare...