Prophecy - Sapphire [Completa]

11. Parola d'ordine: prosegui!

Roxen ed Eros fecero il giro della catapecchia per capire da dove entrare e alla fine optarono per la porta d'ingresso sprangata. Roxen la abbatté con un paio di calci ben assestati mentre Eros la fissava sempre più sbalordito.

- Immagino non ci sia un piano, giusto? - domandò lui, seguendola all'interno.

Roxen si guardò attorno, cercando di individuare possibili mobili od ostacoli: la luce flebile della luna entrava nella costruzione fatiscente tramite gli spifferi, ma non era abbastanza e si rischiava di inciampare. - Lux! - Grazie all'incantesimo poté vedere meglio ciò che li circondava.

Doveva essere il magazzino di qualche pescatore, perchè l'area attorno a loro era completamente sgombra, fatta eccezione per due ceste di vimini intrecciate e dalla forma tondeggiante, erano posate a terra vicino alla parete sulla quale stavano appese due grandi reti da pesca e in un angolo era poggiata una piccola griglia da barbecue. Ecco spiegato l'odore di pesce e carne arrostiti che Merlino sentiva! Pensò Roxen proseguendo nell'escursione. Sulla parete opposta, invece, erano attaccati ami di diverse dimensioni e persino un arpione. Roxen lo prese senza esitazione e voltandosi verso Eros gli disse con un sorriso che avrebbe potuto essere utile.

Il ragazzo deglutì, allargandosi con un dito il colletto della giacca come se si sentisse improvvisamente messo alle strette.

Roxen sentì i grugniti che diventavano più presenti e vicini e terra notò una botola ricoperta da un tappeto di paglia secca. Probabilmente Merlino era tenuto nascosto lì sotto. La strega indietreggiò allargando le braccia in modo che Eros stesse alle sue spalle e lo stupì con quel fare protettivo. Improvvisamente la botola venne aperte e da essa sbucò una testa di salamandra seguita da un corpo antropomorfo ma ricoperto di squame verdi. Non appena l'essere vide la luce si protesse gli occhi con un braccio, ma una volta abituatosi saltò velocissimo atterrando su Roxen e sbattendola a terra.

La strega puntò le mani sul petto del nemico e lo respinse con un getto di fuoco, ma quello recuperò subito la presa graffiandola. Dal seminterrato spuntò presto un altro mostro dalla bocca e le orecchie da lupo, le fauci da squalo e il corpo da satiro.

Eros strinse tra le dita la freccia, impugnò l'arco e rapidamente scoccò il dardo contro il nemico, senza neanche accertarsi di aver preso la mira. La freccia acquistò una velocità e una forza tali da attaccare il mostro-lupo alla parete, accanto agli ami.

Roxen riuscì a dare un calcio all'inguine della salamandra, rotolò su un fianco, si alzò in piedi e lo trafisse con l'arpione. Il nemico si dimenò, cercando di togliersi l'arma dal corpo, ma lei lo incenerì con una sfera di fuoco esplosiva illuminando tutto a giorno.

Una volta che il fuoco fu riassorbito nelle sue mani, si pulì la guancia dove poco prima il mostro l'aveva graffata mentre fissava arcigna il restante nemico attaccato alla parete che, impressionato e impaurito dalla sua magia, aveva smesso di opporre resistenza. Roxen gli si avvicinò puntandogli alla gola l'arpione - Merlino è qui? -

- S... sì - balbettò quello.

- Ci sono dei vostri compari a fargli da guardia? - L'arpione sempre più vicino alla pelle.

Il mostrò strabuzzò talmente tanto gli occhi da farli quasi uscire dalle orbite e ansimava con un'agitazione tale da far penzolare la lingua tra le fauci battenti. - N... no, ma Merlino non può uscire da qui. -

Roxen sospinse ulteriormente la punta dell'arma contro la sua gola, stava iniziando a innervosirsi. Quel mostro non si sbilanciava e doveva cavargli le parole di bocca con insistenza. - Avanti, spiegati! Che vuol dire che non può uscire di qui? -

Il mostro tirò indietro la testa spaventato e il gesto brusco gli infiammò di dolore il braccio ferito dalla freccia, che ancora lo teneva attaccato. Tra sbuffi e singulti chiarificò le sue parole - Se mette piede fuori di qua verrà trasformato in pietra. Riscke l'ha maledetto! -