CAPITOLO 28

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Mikko aveva passato tutto il tempo contro la lastra del vetro dell'aereo. Si era accordata con il vicino per il lato finestrino in modo da potersi perdere un po' nei propri pensieri, con il muso impiantato verso le nuvole che sembravano venire tagliate come grissini.

Quando era scesa dall'aereo e aveva acceso il cellulare le chiamate di Amarok le erano sembrate l'ennesima stilettata in petto di quella decisione. Sentiva che stava facendo la cosa più giusta, eppure, da un lato si pentiva per non averlo coinvolto.

Ethan sapeva tirare fuori il peggio di lei. Quando aveva letto quel messaggino dove minacciava di fare del male alla cuginetta di otto anni, aveva spento il cervello e la razionalità si era andata a far friggere. Aveva agito d'impulso e molto probabilmente quando sarebbe tornata in Michigan, Amarok sarebbe andato su tutte le furie. Forse si sarebbe perfino rifiutato di aiutarla ancora, non l'avrebbe biasimato in quel caso.

Però non poteva fare diversamente, quell'uomo era affare suo, Ethan era un suo problema. Non importava cosa sarebbe successo al loro incontro, era lei che lo aveva tirato nella propria vita, era lei che aveva esposto la sua famiglia al pericolo di un simile soggetto e, sarebbe sempre stata lei a mettere la parola fine a tutta quella faccenda.

Amarok non c'entrava nulla. Inconsciamente forse lo voleva tenere lontano da quel pazzo del fidanzato. Certo, a metterli a confronto non c'era nemmeno paragone: il mannaro era il doppio di Ethan e aveva tutta l'aria di uno che non ci avrebbe impiegato molto a spaccarti qualche osso. Senza nemmeno affaticarsi troppo fra l'altro.

Era strano che fosse vittima di questo istinto così protettivo nei suoi confronti, anche perché era dell'idea che Amarok non avesse certo bisogno di protezione; forse il motivo era semplicemente perché lui stesso in quell'ultimo periodo si era preso cura di lei, facendole da scudo verso ogni sorta di problema. Sì, Amarok era molto protettivo, non poteva negarlo.

Quel pensiero le infiammò le guance e subito scosse la testa guardando la strada. «No, No... a destra!» si affrettò ad aggiungere all'autista che la stava scorrazzando per le strade del Minnesota. La destinazione era casa propria, era là che si stava facendo portare.

L'uomo sterzò di colpo, mandola dal lato opposto del sedile. Mikko si ritrovò con il viso schiacciato contro il sedile e non volle nemmeno immaginare quanti e quali tipi di soggetti potessero mai averci poggiato il loro regale culo. Molta gente aveva uno strano metro d'igiene, lo si poteva dedurre in estate quando salivi su qualche bus e venivi invaso da chissà quale mefistofelico tanfo.

Posò la mano sana contro la portiera, scrutando fuori: il Minnesota era luminoso ma tranquillo. Non aveva quella frenesia tipica dei posti come New York, era più un luogo fatto di climi rigidi, persone alla mano e una vita pacifica. Tornare a casa da un certo verso la riportava indietro nel tempo, quando tutto sembrava a portata di mano, perfino il mondo stesso. Era un'illusione in cui si sarebbe voluta rifugiare per sempre, perché in quei ricordi lei era ancora lei e gli amici erano ancora vivi.

Il taxi frenò bruscamente, riportandola alla nuda e cruda realtà: lei era cambiata, i suoi amici morti, suo fratello era in coma ed Ethan la stava aspettando per un confronto finale. «Tenga pure il resto» disse all'autista che la ringraziò più e più volte per l'abbondante mancia mentre lei scendeva dal mezzo.

Con la borsa sotto mano cercò le chiavi e un leggero tremore si impossessò di lei quando le dita riuscirono a sfiorarle. Ormai era troppo tardi per avere dei ripensamenti.

Forza Mikko. Forza e coraggio. Si disse.

Non appena strinse il mazzo, una fitta di dolore la costrinse a trattenere il respiro, mentre il polso rotto gridava pietà a ogni gesto. Ancora non si era sistemato. Sul libro di nonno Brown aveva letto che nella fase pre mutamento i vari poteri mannari oscillavano a ritmo delle crisi. A ogni crisi, li avevi; in caso contrario ne eri sprovvista. Praticamente in quel frangente lei era un umano a metà e quando non aveva uno dei suoi attacchi, perfino la guarigione restava quella di un semplice umano.

ARTIGLI - BACIO SELVAGGIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora