Wade si alzò da terra spostando le braccia con cui si era coperto il viso. Per quanto il potere del suo fuoco avesse attutito il getto gelido del drakos, una parte di esso era riuscito comunque a passare, scalfendo la barriera che aveva creato. Un rivolo di sangue gli scivolò sulla guancia ma non ci fece caso. La prima cosa che fece una volta in piedi fu correre verso la ragazza. «Mikko... ehi, Mikko... stai bene?» domandò con apprensione, aiutandola a rialzarsi senza prestare attenzione ad Arthur, ancora in terra.
Lei gli afferrò la mano, sollevandosi da terra. Con quella libera però continuava a tenersi la testa, si sentiva ancora stordita per via della caduta. Non appena si accorse che Wade era tagliato in viso, mollò la presa e lo afferrò per le guance osservando con preoccupazione il taglio. «Oddio. Ti sei fatto male per me. Non dovevi. Stai - stai bene?»
Le gote del giovane si accesero di un intenso colorito, si scostò con imbarazzo grattandosi la nuca e sorridendo mestamente. «Non - non è niente. Tranquilla.» In realtà le Sei Punte non dovevano intervenire in alcun modo. Il loro compito era quello di presenziare e di prelevare il drakos una volta finito il combattimento, nient'altro. Con le buone o le cattive questo poco importava, Yelleya in questo era stata chiara: il drakos avrebbe raggiunto il Consiglio degli Artigli per essere sottoposto a una educazione particolare e ferrea.
Shomari scoccò a entrambi una delle sue occhiate glaciali ma quando parlò si rivolse soltanto al sottoposto. «Non approvo questa tua iniziativa personale» disse, freddo.
Wade chinò il capo con imbarazzo. Sapeva di aver contravvenuto gli ordini del Consiglio ma d'altro canto, non poteva lasciare che quel drago uccidesse la ragazza. Non era certo colpa di Mikko essersi trovata in tutta quella situazione. Lei era vittima delle circostante, proprio come gli stessi Arteca e Jamaar. «Ma Shomari... io-»
Il vampiro sollevò bruscamente la mano, mettendolo a tacere. «Parleremo meglio di questa cosa a missione conclusa... nel mio ufficio.»
Per un attimo ai presenti parve di veder il Piro impallidire. In realtà il giovane non si scompose. Più di una volta era finito nello studio di Shomari per qualche strigliata. Il suo buon cuore spesso lo metteva in difficoltà. Wade non sapeva stare fermo a guardare quando c'era qualcuno di più debole che aveva bisogno di aiuto.
«Per quanto comprenda gli ordini rigidi di Yelleya, sono certo che non vi avrebbe negato la possibilità di aiutare un innocente... dico bene?» domandò Korra, voltandosi verso il vampiro e osservandolo dritto in faccia, negli occhi. Fu un gesto che sollevò alcuni mormorii tra i presenti, soprattutto tra le Sei Punte.
Molti sapevano che lo sguardo di Shomari era saturo del potere manipolativo tipico dei vampiri e pertanto lo evitavano come la peste per timore che questi si prendesse gioco di loro o li usasse come burattini; ma non Korra. Lui non era un tipo che abbassava lo sguardo e soprattutto la sua anzianità in qualche modo lo aveva reso immune a ogni genere di manipolazione mentale.
Shomari fu sul punto di ribattere quando le spalle si appesantirono come se qualcuno vi si fosse arrampicato sopra. Sentì il corpo accartocciarsi su se stesso mentre un potere devastante lo schiacciò verso il suolo. Questa volta fu il suo momento di chinare il capo. «Ha ragione, Sire» biascicò a denti stretti, soffermandosi sulla parola Sire con un certo tono tagliente. Odiava dovergli parlare a quel modo ma nel momento che si entrava a far parte del Consiglio degli Artigli, si aveva una considerevole influenza pertanto era bene mantenere un certo distacco e una certa riverenza. Non che in qualche modo stimasse Korra, anzi, lo trovava particolarmente scialbo e molto spesso neutrale quando invece con la sua mole di potere avrebbe potuto cambiar realmente molte decisioni all'interno del consiglio. Shomari non capiva per quale motivo il drakos se ne restasse così in disparte, lasciando agli altri il potere di fare il bello e il cattivo tempo.
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ARTIGLI - BACIO SELVAGGIO
Loup-garouSECONDO LIBRO DELLA SAGA ARTIGLI Michigan. Stato di licantropi e mannari. Regolato da un giovane Magister a cui non mancano soldi, potere e influenza è lo scenario di una zona disseminata di branchi. Branchi di razze mannare differenti e contrastant...