Il consiglio degli Anziani aveva fatto una riunione extra quella notte.
Dopo aver rinchiuso Marie Anne in una cella delle segrete e aver messo Jamaar in una sala vuota adiacente, si erano riuniti per parlare della situazione.
Gli Anziani speravano calorosamente che il passaggio di Mikko andasse tutto liscio, inoltre, si auguravano che Arteca fosse solo un mannaro fuori controllo e che dopo questa luna venisse reintegrato nella società degli ullam con un recupero tempestivo. Se invece il giovane fosse stato qualcosa di diverso, in quella occasione non sarebbe più stato compito né degli Anziani né dell'Ursid prendersene cura, visto che avevano già preventivamente avvisato il Consiglio degli Artigli.
Evis, però, la pensava molto diversamente da tutti. Non si era pronunciato a riguardo ma i suoi pensieri erano così vividi nelle sue espressioni che quasi non ce n'era stato bisogno. Per l'uomo, tutti loro - compresa la figlia - erano una minaccia per il branco; quindi, non avevano alcun diritto di restare vivi.
Si rendeva conto di essere molto categorico su certe scelte e certi pensieri, ecco perché non aveva proferito parola durante la riunione. Le sue scelte così radicali non venivano quasi mai appoggiate. Gli Anziani sostanzialmente erano un branco di smidollati che si attenevano alle regole in maniera quasi totalmente pacifica.
Se fosse stato Ursid avrebbe già comandato la loro uccisione, purtroppo però, nonno Brown dopo il crollo psicologico che aveva avuto alla morte della moglie lo aveva reputato inadeguato e mancante, preferendo assegnare ad Amarok la successione. Questa era una delle innumerevoli cose che non aveva digerito. Anche perché reputava il figlio veramente indegno per ricoprire un ruolo così importante.
Mettendo a tacere il proprio disappunto con qualche sbuffo, Evis uscì dalla sala riunioni e andò verso le scale che portavano al seminterrato. Da buon paranoico voleva controllare la situazione e vedere come stessero i due giovani in isolamento.
Avrebbe portato dell'acqua e del cibo alla ragazzina, per il gemello in coma invece non poteva fare altro che restarlo ad osservare; in fondo non si era ancora mosso di un solo millimetro da dove lo avevano messo. La cosa migliore che poteva fare il ragazzo, era morire; almeno avrebbero smesso di perdere inutile tempo con un peso morto come lui.
Scese rasente il muro, sfiorando con le dita i mattoni grezzi che odoravano di muffa; le pareti trasudavano umidità, impregnando ogni stanza con il classico odore acre e stantio degli edifici vecchi e fatiscenti come quello. Quel posto non gli era mai piaciuto e tutt'ora faticava a convivere con gli altri Anziani, soprattutto per via del proprio carattere irruento in netto contrasto con il loro, tanto mansueto: gli Anziani spesso cercavano di risolvere ogni cosa scegliendo il minore dei mali, lui invece era un tipo da risoluzioni drastiche e a volte perfino violente. Aveva preso molto seriamente il proprio ruolo nel branco e voleva assolverlo al meglio. Se il padre lo avesse visto, forse si sarebbe rimangiato le aspre parole che gli aveva detto poco prima di spirare. Non c'era giorno che Evis non maledicesse nonno Brown per averlo costretto a ripiegare al ruolo di Anziano.
Quando finalmente raggiunse la fine della rampa di scale, svoltò a sinistra e si avviò lungo il corridoio che dava sull'immensa stanza delle celle. Non appena aprì la porta la luce artificiale lo investì costringendolo a stringere gli occhi per proteggersi dall'intensità del getto luminoso. Al centro della stanza, Jamaar era immobile su un lettino, ancora come lo avevano lasciato ore prima.
Gli Anziani non avevano ritenuto necessario metterlo in una cella come per Marie Anne; ed Evis, in una delle sue rare volte, aveva concordato con questa loro scelta. Quel ragazzo sembrava più morto che vivo. E se il mannaro restava nei paraggi era solo perché aveva in mente qualcosa di altamente crudele nel post luna; infatti aveva deciso - di sua iniziativa e senza interpellare nessuno - che se Jamaar non fosse mutato, avrebbe pensato lui stesso a eliminarlo. Un peso in meno, sia per sé, che per il branco e la gemella stessa.
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ARTIGLI - BACIO SELVAGGIO
WerewolfSECONDO LIBRO DELLA SAGA ARTIGLI Michigan. Stato di licantropi e mannari. Regolato da un giovane Magister a cui non mancano soldi, potere e influenza è lo scenario di una zona disseminata di branchi. Branchi di razze mannare differenti e contrastant...