CAPITOLO 50

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Avanzando di qualche passo, Korra continuò a fissare i due draghi senza abbassare lo sguardo. Farlo lo avrebbe reso debole ai loro occhi e le due bestie non avrebbero aspettato altro tempo per attaccarlo. Era una questione di tecniche ed esperienza e lui ne aveva parecchia alle spalle. Non che la cosa gli piacesse. Non era mai stato un folle sostenitore delle lotte tra drakos, motivo per cui aveva convocato i felini e si era cercato di astenere dall'intervenire fino all'ultimo.

Mentre si spostava leggermente di lato avanzando ancora qualche metro, il drago nero ruggì, lasciando che un getto di fuoco si disperdesse nell'aria. Le due bestie sembravano impazienti, eccitate.

«Sfrontato, direi» biascicò Korra, sorridendo maliziosamente. Le lame vorticarono attorno a lui mentre distendeva le ali. I due draghi restavano immobili, cristallizzati nella loro posizione di attacco. «Quando inizierà il combattimento... voi dovrete allontanarvi» disse Korra, senza guardare dietro di sé ma rivolgendosi chiaramente alle Sei Punte e ai mannari presenti.

Amos aiutò Duba a indossare la camicia, l'amico era in pessime condizioni ma le ferite si stavano già rimarginando. Arthur era messo peggio ma dopo essere tornati tutti e tre alla forma umana, il corpo aveva attivato la rigenerazione rapida dei tessuti e si stavano curando con la tipica velocità dei mannari.

Non sarebbero sopravvissuti senza l'intervento di Korra. Era scocciante ammetterlo, ma un drago era un avversario troppo forte per loro.

«Senti, amico... non c'è bisogno che fai il gradasso. Da solo ti farai ridurre in poltiglia.» Amos si infilò d'istinto una sigaretta tra le labbra, accendendola distrattamente, senza distogliere lo sguardo dai due bestioni. Gli rodeva il fatto di non essere riuscito a dargli il ben servito. «Quei cosi sembrano troppo perfino per un fighetto come te.»

Senza aver tempo di controbattere, Korra venne attaccato; i due draghi schizzarono in avanti a fauci spiegate e ruggendo furiosamente. «Ti spiego meglio dopo, gattino» rispose, facendo un balzo che venne accompagnato da un movimento d'ali. Incredibilmente rimase sospeso in aria, volando ad alcuni metri da terra.

Sul volto di Amos spuntò un sorriso sghembo. «Esibizionista del cazzo.»

Per i due draghi quella fu la prova che fosse lui l'avversario che tanto cercavano. Entrambi spiccarono il volo e si gettarono verso di lui a capofitto. Arteca spalancò la bocca cercando di addentarlo mentre Jamaar sputò una fiammata che sfumò nel vuoto. Sembrava che Korra fosse molto più veloce dei due. Si muoveva in aria come se danzasse, volteggiando e sbattendo le ali come un angelo. I capelli argentati ondeggiavano mossi da una leggera brezza.

Nessuno riusciva a staccare lo sguardo da quella emozionante esibizione. Una battaglia che sembrava quasi uno spettacolo artistico con movimenti studiati per meravigliare le folle.

Quando il drago bianco lo afferrò per un angolo della divisa del Consiglio, Korra fece una piroetta colpendolo al muso e si liberò dalla presa con estrema facilità. Scoppiò a ridere mentre schivava un altro colpo proveniente però questa volta dal drago nero. «Avanti, bambini... non mi vorrete dire che sapete fare solo questo.»

I due sembrarono quasi capire le sue parole. Essere presi tanto sotto gamba fu un affronto, lo colpirono con più veemenza tentando di agguantarlo tra le zampe ma senza riuscire nemmeno ad avvicinarsi. Korra si liberava da ogni presa, da ogni morso, da ogni attacco. Sembrava scivolare via dalle loro zanne, dai loro artigli e le loro intenzioni con una abilità così nettamente superiore da far sembrare quelle smarcature qualcosa di estremamente semplice.

Indispettiti da quei fallimenti i draghi proruppero, con un getto combinato, in un ruggito di fuoco e ghiaccio, investendolo in pieno. I due turbini di potere tagliarono l'aria a una velocità disarmante abbattendosi su Korra impietosi. Quando si scontrarono contro il drakos esplosero in un boato assordante che costrinse i presenti a coprirsi gli occhi e a reggersi contro gli alberi. Fu una detonazione di una potenza devastante e distruttiva. Molti alberi vennero inceneriti o congelati da quei fiotti diametralmente opposti.

ARTIGLI - BACIO SELVAGGIODove le storie prendono vita. Scoprilo ora