Quel pallore cadaverico non si addiceva a un omone alto due metri come Amarok, eppure non poteva farci niente, quando si trattava di viaggi in aereo già era tanto se non vomitava l'anima. In compenso per la paura aveva perso dieci anni di vita.
Ricordava ancora l'unica e ultima volta in cui era salito su uno di quegli affari: aveva dodici anni, andava in vacanza con i suoi genitori e credeva che volare fosse estremamente figo. Bè, si sbagliava. Aveva vomitato tutto il tempo, producendo versi immondi e che probabilmente avevano segnato a vita le menti degli altri poveri passeggeri. Una cosa che si era ripromesso non avrebbe mai più fatto, a costo di farsi su un carretto i tragitti lunghi e a nuoto quelli per arrivare nelle isole.
A quanto pareva, anche questo buon proposito si era andato a far benedire con l'arrivo di Mikko. Per fargli prendere un aereo a lui, significava che la questione era grave.
Si passò una mano sulla faccia, trattenendola contro le labbra. Lo stomaco sembrava preda di una bufera di neve, giusto per restare in tema con il meteo che in quel frangente imperversava in Minnesota. Continuava a fissare quei danzanti fiocchetti bianchi dal finestrino del taxi. Scendevano con una rapidità allarmante e coprivano tutto senza pietà. Distrarsi con pensieri futili era un ottimo metodo per farsi passare la nausea contro cui stava ancora lottando. Quella diabolica scatoletta di metallo con le ali gli aveva dato una sonora rimescolata.
All'ennesima svolta, Amarok roteò l'occhio verso il tettuccio dell'auto e pregò di scendere il prima possibile. Aveva bisogno di sentire sotto i piedi la stabilità del terreno. Dopo aver viaggiato oltre un'ora su quel trabiccolo alato, l'idea di farsi il percorso dall'aeroporto a casa di Mikko lo aveva particolarmente stuzzicato. Peccato che fosse troppo lontano e lui non avesse tempo da sprecare.
Quando finalmente scese dal taxi prese una grossa boccata d'aria e rimase a tentennare quanto basta per ricacciare indietro l'ennesimo conato. Il freddo pungente gli pizzicò la pelle trasmettendogli un leggero senso di sollievo che gli restituì un po' di colorito.
Era in piedi davanti all'entrata del condominio di Mikko e la stretta allo stomaco continuava a non dargli tregua. Tra l'aereo e l'ansia per quella femmina si sentiva come dopo una corsa sulle montagne russe. Il vomito era diventato un ottimo compagno di quelle ultime ore.
Non gli era mai capitato di avere una simile apprensione verso qualche compagno di branco, se non per sua sorella. Strinse i pugni lasciandosi sfuggire un sospiro a denti stretti.
Fotocopiarsi i documenti di Mikko e Jamaar era stata un'ottima idea e alla fine, la sua paranoia in qualche modo era servita. Almeno ora aveva un punto di partenza. D'altronde se la sfiga aveva visto giusto, Mikko era stata rapita e lui doveva reperire più informazioni possibili per ritrovarla. Ecco perché stava andando a casa sua di fretta e furia, sperava che la polizia non avesse cercato nei posti giusti. Sperava di trovare qualcosa che lo mettesse sulle tracce della giovane.
Era pronto perfino ad affrontare quel viscido di Ethan e questa volta non si sarebbe limitato a qualche minaccia. Se quel bastardo lo avesse intralciato, non si sarebbe fatto alcun problema a spaccargli il naso contro qualche superficie dura. Erano settimane che sentiva l'irrefrenabile desiderio di dare una lezione a quell'omuncolo.
Si massaggiò la base del collo, le mani erano bagnate, un rivolo di sudore freddo gli scivolò dentro il colletto della camicia. Vilmente avrebbe procrastinato volentieri quella gita a casa Wall, forse perché non era certo di voler scoprire cos'era successo tra quelle mura. Però, restare in quel limbo di ignoranza non gli avrebbe ridato Mikko e lui era lì solo per questo: per riprendersela. Si sistemò i capelli dietro le orecchie, fece un profondo respiro e si diresse verso la porta del condominio.
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ARTIGLI - BACIO SELVAGGIO
WerewolfSECONDO LIBRO DELLA SAGA ARTIGLI Michigan. Stato di licantropi e mannari. Regolato da un giovane Magister a cui non mancano soldi, potere e influenza è lo scenario di una zona disseminata di branchi. Branchi di razze mannare differenti e contrastant...