Il terrore di Mikko era un grido che non voleva uscire dalle sue labbra. Si poteva leggere nella mimica della sua faccia, nei tremori lungo il corpo e in quello stato di paralisi che sembrava averla incollata al pavimento. Non riusciva a staccare lo sguardo dal volto di Ethan, contratto in una smorfia oscura di pura rabbia. Nei suoi occhi fiammeggiava un odio senza confini che sfociava in bizzarri movimenti frenetici e ripetitivi.
Mikko sarebbe voluta scappare, eppure le sue gambe si erano spente ai suoi comandi. Usando i gomiti si trascinò indietro, cercando di sfuggire dalla presa dell'uomo. Le mani di Ethan continuavano a strizzarsi, stringersi e scattare verso la camicia. Non l'aveva mai visto tanto fuori di sé. E questo la spaventava.
«Sei sola?» domandò, piano, guardandosi intorno con sospetto.
Lei aprì la bocca per parlare ma non le uscì altro che un gemito strozzato. Non era lo stupore a lasciarla così perplessa, in fondo sapeva che con la sua determinazione l'avrebbe prima o poi trovata, quanto l'idea di ciò che voleva farle e ciò che l'avesse spinto fin lì; eppure doveva aspettarselo, in fondo sapeva che in lui non c'era nulla di buono. Le mani di Mikko si puntellarono in terra, pronta a sollevarsi e fuggire ma Ethan la precedette, gettandosi su di lei come un cane rognoso.
La prima cosa che fece fu tapparle la bocca, spingendola contro il pavimento finché non sentì la sua nuca cozzare contro le mattonelle. Lei tentò di divincolarsi, le crisi pre mutamento l'avevano indebolita a tal punto da non riuscire nemmeno a contrastare un banale placcaggio; tanto che quando non ne era preda si trovava al livello minimo delle proprie forze, perfino per una semplice umana.
Mentre continuava a tenerla premuta in terra con una mano iniziò a frugare nella tasca e qualche secondo dopo estrasse un lungo filo di ferro. Subito si guardò attorno, gli occhi sgranati e stralunati saettarono impazziti in quelle gigantesche orbite. Si posò l'indice sulle labbra e sibilò: «Zitta! Zitta oppure ti massacro di botte prima di ammazzarti.» Non c'era alcuna incertezza nelle sue parole. Doveva aver pensato a lungo a ciò che ne avrebbe fatto di lei.
Mikko si divincolò agitandosi con determinazione. Se il terrore l'aveva resa muta, l'unica alternativa era la fuga, eppure temeva che le gambe non l'avrebbero seguita. Mentre si contorceva in preda alla disperazione, riuscì a liberare le mani e poté finalmente sferrargli una gomitata allo stomaco, spingendolo di lato e liberandosi dal peso del suo corpo. D'istinto scattò verso il corridoio e l'altro annaspò in terra.
Era quasi arrivata alla porta della camera, quando si sentì afferrare per le spalle e sbattere contro il muro. Le mani di Ethan si mossero rapidamente, girandole il fil di ferro attorno alla sua gola. Due giri, stretti.
Mikko sgranò gli occhi quando con uno strattone le tolse tutta l'aria. Un sibilo le uscì di bocca, ultimo residuo di fiato.
«Credevi scherzassi? Credevi di potermi sfuggire, eh?» le bisbigliò lui all'orecchio, allungando la lingua e leccandole il lobo; lei cercò di scrollarselo di dosso ma senza alcun risultato. La sua corsa sembrava aver raggiunto il capolinea.
Tentò di colpirlo alle braccia, di staccare la presa che serrava sempre più attorno alla gola ma quel filo era come se le avesse reciso improvvisamente ogni energia. Via fiato, via forze.
«È stato il tuo amichetto ad ammazzare il mio uomo, vero? Mi ha messo in un bel casino, sai?» Strinse di più il filo, finché non sorrise soddisfatto quando una leggera goccia di sangue le colò lungo la gola. «Ho dovuto insabbiare tutto chiedendo un favore a Summers.»
Mikko digrignò i denti e fece una smorfia, un misto di disgusto e dolore. Ora ne era certa, anche gli amici di Ethan erano feccia umana. Summers era uno degli amichetti con cui usciva spesso l'ex, un poliziotto dall'aria incorruttibile che però a quanto sembrava aveva un lato oscuro nascosto.
STAI LEGGENDO
ARTIGLI - BACIO SELVAGGIO
WerewolfSECONDO LIBRO DELLA SAGA ARTIGLI Michigan. Stato di licantropi e mannari. Regolato da un giovane Magister a cui non mancano soldi, potere e influenza è lo scenario di una zona disseminata di branchi. Branchi di razze mannare differenti e contrastant...