Il Bacio

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Con i pugni stretti rispondo al suo bacio.
Le nostre labbra si toccano, si accarezzano, si cercano.
Lo sento circondarmi con le sue braccia forti, mentre mi lascio quasi andare a questo bacio, il mio primo bacio.
Lo immaginavo diverso, più imbarazzante, più coinvolgimento da parte mia, forse, ed invece eccomi qui in piedi, rigida come uno stoccafisso con i pugni serrati che rispondo ad un bacio rubato, un bacio che a dirla tutta desideravo davvero tanto; ma il mio odio verso colui che mi ha rubato la vita torna a farsi strada dentro di me.
Apro gli occhi, lo guardo, e mi stacco da lui mentre lo colpisco in pieno volto.
"Ahia cazzo!" Urlo mentre mi tengo la mano dolorante.
Mi guarda sbalordito.
"Ti sei fatta male?"

Lo fulmino con il mio sguardo.
Se avessi potuto lo avrei già incenerito.
"Si cavolo, ma che hai al posto della faccia? Il marmo?"

Si fa largo un sorriso nella sua espressione preoccupata.
"Fa vedere la mano."
"No!" Esordisco mentre la ritraggo portandomela al petto.
"Aurora dai, fammi vedere." Mi supplica mentre allunga la sua mano.

"Stammi lontano bastardo, è colpa tua se mi sono fatta male."
"Bè non mi sembra che ti sia dispiaciuto." Si difende.
"Non avevi comunque il permesso di farlo." Lo accuso, gli do una spallata e mi dirigo in bagno.
Non ammetterò mai che mi è piaciuto, Dio se mi è piaciuto.

Dopo essere stata in bagno ed aver constatato di avere le nocche arrossate mi sono concessa una doccia risanatoria.
Cercando di non pensare a nulla, inizio a mettere a punto un altro piano per fuggire da questa prigione di lusso piena di tentazioni, in realtà la tentazione è una sola lui, solo lui, così dannatamente bello che potrebbe farmi cadere nella sua rete.

Esco dal bagno, non gli rivolgo parola, mi infilo sotto le coperte mi giro dalla parte opposta a lui e mi addormento pensando al bacio.

"Aurora mi hai trovato?"
"No." Rispondo disperata.
"Fallo uscire tesoro, non tenertelo dentro."
"Cosa? Cosa devo far uscire?"
"Disegnalo, disegnami, non smettere di cercarmi."

Mi alzo di scatto, devo disegnare, da troppo non lo faccio, mi fa male, mi brucia dentro.

Cerco una matita la trovo in un cassetto e poi eccolo li, il famigerato blocco da disegno, lo bramo come una droga.
Alzo lo sguardo, non lo voglio, guardo il muro, ho trovato la mia nuova tela, la punta della matita tocca il bianco della parete ed una smania irrefrenabile si impossessa di me inizio a disegnare isolandomi del tutto.

Alla fine stremata mi addormento sul pavimento.

Derek

Le prime luci dell'alba filtrano attraverso le fessure delle persiane.
Mi giro allungando una mano in cerca di lei, ma essa cade sul letto trovandolo vuoto, apro gli occhi e non c'è, dove è? Mi alzo dal letto cercandola con lo sguardo e ciò che vedo è incredibile.
Ha disegnato, non capisco cosa, una serie di confuse figure si stagliano contro la parete e sembrano tutte accusarmi di aver fatto la cazzata più grande della mia vita.
Poi la vedo, lei è li ai piedi del muro, rannicchiata che dorme, mi avvicino lentamente cercando di non far rumore, la sollevo piano e la adagio sul letto, ha un'espressione serena, la guardo un'ultima volta beandomi di lei e poi torno a guardare i disegni.
Fuoco, c'è tanto fuoco, che sembra sprigionarsi da una ragazza ma è di spalle non si capisce chi sia, una donna disegnata molte volte, sempre la stessa, si riconosce dal vestito lungo nero, sopra la testa ha sempre un cerchio nero, ma tutte le volte il suo volto è cancellato.
Una casa, una prigione, una ragazza all'interno accasciata, una radura diversi personaggi tutti con i volti coperti o girati, ma è il fuoco ad essere inquietante, anche se disegnato con una sola matita, sembra vero, più lo fisso e più le fiamme danzano davanti ai miei occhi, distolgo lo sguardo da queste figure ipnotiche e torno a guardare lei. Così piccola con un grande talento, ma perché ha disegnato tutto ciò? Quale è il suo significato? Un dubbio inizia a farsi strada dentro di me, questi disegni, cosi intensi, reali, ipnotici, se non fosse chi crede di essere? Se non fosse una semplice umana?
Mi risveglio dal mio stato di trance contornato da duemila dubbi, mi vesto velocemente ed esco dalla camera curandomi di chiuderla a chiave, la biblioteca è l'unico posto dove potrei trovare un qualche tipo di risposta.

All'ombra delle due LuneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora