Stonehenge

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"Vi prego ditemi che quando arriviamo ad attenderci ci saranno due litri di caffè." sussurro insonnolita.
"E cornetti, non dimenticare i cornetti" continua Amy.
Annuisco, con la testa.
Mi stringo ancora di più nella mia felpa, rabbrividendo di freddo.
Ho dovuto scambiare il mio cappotto per un auto.
Che poi cosa se ne farà il tizio di un cappotto se ora non ha più l'auto ancora non l'ho capito.
Sono le quattro del mattino, siamo in questa auto scassata che molto probabilmente non ci farà arrivare a destinazione.
Derek con la sua delicatezza mi ha buttato giù dal letto, dicendo che dovevamo muoverci per non beccare i turisti.
Così io, Amy, lui ed Erik ci siamo messi in viaggio.
Tutti gli altri dormono beatamente.
Dopotutto dopo la notte quasi insonne per tutte le rivelazioni, un po di riposo se lo meritano.
Tremo ancora di più rannicchiandomi su me stessa.
In questo momento penso che non sarebbe male se un certo lupo, mi stringesse a se.
Sorrido pensando alle sue calde braccia, neanche mi accorgo della macchina che si ferma, il guidatore che chiede al suo vicino di continuare a guidare al posto suo, di Amy che passa avanti, e due braccia che mi stringono a sé.
Apro gli occhi di scatto.
"Non la smetterai mai di ascoltarmi vero?"
Sorride. "no, altrimenti non saprei quando hai bisogno di me."
"Chi ti dice che il lupo al quale pensavo eri te?"
"Sono sicuro di essere io, anche perché farei fuori tutti gli altri."

"Esagerato, come sempre." sbuffo.
Mi accoccolo ancora di più contro il suo petto, finalmente il contatto col suo calore mi permette di sciogliermi un po'.
Cullata dal rumore della macchina, piano piano scivolo in un sonno profondo.

"Perché siamo di nuovo qui?" Si chiedono i ragazzi spaesati.

"Qui dove? Non è lo stesso posto dell'altra volta." fa notare una ragazzina di circa dieci anni.

Un'altra piange, "vi prego ditemi che non mi faranno del male, ho paura."

Mi avvicino alla bambina, è sporca, ha una lunga camicia da notte, e grosse lacrime solcano il suo bel visino.

"Chi è che vuole farti del male?" chiedo abbassandomi alla sua altezza.
"N-non lo so chi sono, hanno preso le altre bambine, mi sono nascosta.
Ho paura tanta."mi dice ricominciando a piangere, mentre si stringe a me singhiozzando, si avvicina al mio orecchio." Ti prego vieni a prendermi."
" Dove sei?" le chiedo, ma non riesco a sentire la risposta, che gli altri ragazzi, si accorgono di me.
" È lei! "urlano.
" Lei può aiutarci! Ti prego, vieni, portaci con te" continuano.

Ma i corpi e le voci iniziano a farsi sempre più deboli.

"cosa mi sta succedendo? Chiede una ragazza."Un'altra ancora in lacrime."ho ucciso mia sorella, i miei mi hanno abbandonata..."
Non riesco più a sentire nulla che il sobbalzo della macchina mi riporta alla realtà.

"Ben svegliata!" esclama Erik.
"Siamo arrivati?"
"Si" dice tutto sorridente.
"Benvenuta a Stonehenge!"

Ci dirigiamo verso l'entrata.

"Scusate ma come entriamo? È tutto chiuso."
Mi guardano tutti e tre sorridendo, che avranno da sorridere così tanto mi chiedo.

"Scavalchiamo." risponde Erik.
Rimango fissa di fronte a lui.
"Spero scherzi, non so scavalcare. Ne arrampicarmi."
Derek ride, ed il mio sguardo da omicida lo induce a smettere.
"Roró, lo sappiamo che te e il movimento non andate d'accordo.
Per questo ti aggrapperai dietro di me. Forza salta sulle spalle."

"Sei fuori di testa per caso? E se mi fai cadere?" gesticolo innervosita.
Sbuffa. "Fidati di me."
Mi avvicino titubante e stringo con le braccia il suo collo e con le gambe gli circondo la vita.
Poi chiudo gli occhi.

"puoi riaprire gli occhi piccola."

Li sbatto per tipo dieci secondi. "Come può essere che siamo già di qui?"
"Magia!" esulta Amy ridendo, mentre inizia ad incamminarsi verso i famosi megaliti.

Dieci minuti dopo siamo tutti intorno agli ammassi di pietra, c'è una sorta di filo che indica di non passare oltre.
Lo ignoriamo e ci avviciniamo.
Iniziando a studiare e girare intorno alle grosse pietre.
"Che dovremmo cercare?" Chiede Erik.
"Non lo so, un indizio forse? Un segno? Magari c'è una sorta di libro nascosto da qualche parte che ci da delle spiegazioni..." rispondo più a me stessa che a lui.

Mi giro e vedo il sole sorgere un raggio colpisce l'altare, lo seguo con lo sguardo ed è lì che noto un piccolo segno, mi avvicino, ha una forma che ricorda un cuore con una corona sopra.
Non può essere mi dico.
Mi sfilo lentamente la catenina, la osservo.
Un cuore con una corona, uguale al segno.
D'istinto la posiziono all'interno del incavo.

Dopo due minuti, la terra inizia a tremare.
"Che succede?" Urla Amy.
"Sta ferma là!" Esclama Erik che con un agile balzo mentre la terra si apre, le va incontro.

Derek mi stringe forte da dietro, spostandomi ancora di più vicino all' altare giusto in tempo.
Una grande colonna emerge dalle profondità.

A questa ne seguono tante altre.
Ciò a cui assistiamo, stretti vicino alla grossa pietra ha dell'incredibile.

Colonne, tegole, mattoni, finestre e tanto altro, volano circondando tutta la struttura di Stonehenge ed oltre.

Iniziano così a posizionarsi ai loro posti.

"È un portale!" urla Derek sopra il frastuono.
"cosa è?" chiede incredula Amy.
"Un portale" ripete Derek.

"Solo alcuni stregoni erano in grado di detenere una magia così potente, non erano esattamente maghi dei quattro elementi, ma erano più che altro dei protettori dell'intero sapere magico, ed erano gli unici in grado di creare dei portali che collegassero il mondo magico a quello terreno, potevano spostarsi attraverso questi portali, e far sì che i due mondi non si incontrassero mai. " conclude Erik.

"Ti sei mangiato un enciclopedia per caso?" urlo mentre il frastuono si affievolisce, fino a scomparire del tutto.
Non siamo più a Stonehenge.
Cioè siamo lì ma su un piano diverso, l'unica cosa rimasta è l'altare.
Ci guardiamo intorno, un'immensa sala con colonne corinzie, soffitti alti, rosoni e finestre gotiche, archi a sesto acuto, troneggiano su tutta la struttura, faccio un giro su me stessa meravigliata da tanta magnificenza.
Ma al tempo stesso capisco che qui è successo qualcosa di grande e distruttivo.

"Non è possibile." Sussurra Erik.
Io non ho parole.
Guardo Amy vicino a me con la bocca spalancata a creare una perfetta "O".

Derek si sposta in avanti, dirigendosi verso le pareti.
Erik lo segue, li sento parlottare tra di loro, ma si sono allontanati troppo e non si capisce cosa dicano.

Amy mi guarda e le spunta un sorriso enorme sul viso.

"È fantastico, ma come siamo arrivati qui?" chiede confusa.
"Il mio ciondolo" indico il ciondolo ancora incastrato nell'altare.
Ci avviciniamo.
"secondo te se lo riprendi scompare tutto?"
"Non lo so, ma al momento eviterei, magari questo posto ci può dare delle informazioni."
Annuisce.

"Aurora, Amy, venite." ci chiama Derek.
Lo raggiungiamo, ma nel frattempo non posso fare a meno di notare la sfarzosità del posto.
"Quanto sarà grande?" esordisce Amy.
Erik si stringe nelle spalle, e Derek scuote la testa indicando che non lo sanno.

"Amy con Derek, discutevamo sul fatto che per il momento dovremmo trasferirci qui, ma qualcuno deve tornare indietro a prendere gli altri, del cibo e coperte, vieni con me?" chiede Erik.

Le guance di Amy si tingono di un rosso porpora, incapace di parlare annuisce, soltanto.
La osservo molto attentamente, qui gatta ci cova. Sorrido.

Derek ed Erik si dicono qualcosa a cui non presto attenzione. Mi avvicino ai muri, e solo ora noto dei disegni.

Sembrano raccontare una storia, dai tratti e dai colori assomigliano ai dipinti trovati nelle tombe etrusche, ma mi dico che è una cosa impossibile.
Derek mi mette una mano sulla spalla.
"Non è impossibile, questi dipinti risalgono al V sec A.C." risponde ai miei pensieri.
"Sul serio?" sono sconvolta.
Rimane in silenzio.
"Come fai a saperlo?"

Mi costringe a girarmi.
Alzo lo sguardo verso di lui.
Mi osserva attentamente, aggrottando le sopracciglia, in questo modo gli si creano due adorabili fossette ai lati del naso.

"Mi chiedo perché te, quanto sei potente? Cosa ti ha fatto tuo padre? E soprattutto voglio che te sappia che combatteremo insieme, non ti lascio sola."
Lo guardo confusa. "cosa è che non mi dici?"

All'ombra delle due LuneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora