Sono qui, tremante e rannicchiata sul letto, a piangere.
Si è fermato, mi ha guardato e se ne è andato senza dire una parola, lasciandomi con la paura che la prossima volta non si fermi."Aurora, smettila di aver paura, io sono qui."
"Qui dove? Non ti trovo!" Urlo in preda alla disperazione.
"Chi sei? Cosa vuoi da me!" Mi porto le mani alla testa, inseguita dalla voce che mi dice di trovarla.
Sto impazzendo... sto impazzendo...Micol
"Guardie, il vostro Alpha è sotto l'effetto di un incantesimo."
"Che incantesimo? Chiede uno degli uomini."
Con fare teatrale mi porto una mano al petto. "Ahimè, gli è stato fatto un sortilegio perché una ragazzina vuole prendere il mio posto." Rispondo strizzando gli occhi lucidi.
"Impossibile!" Esclama uno.
"Impossibile? Credete che menta? Perché pensate che non sia ancora diventata la vostra luna?" Rispondo arrabbiata.
Scoppio a piangere davanti a loro, le lacrime funzionano sempre con gli uomini, sono cosi dannatamente facilmente manipolabili, sorrido mentalmente per la mia bravura.
"Ehm... mia signora non faccia cosi... noi... " il ragazzo si gira a cercare l'approvazione degli altri. "Noi faremo tutto ciò che possiamo per proteggere lei ed il nostro re."
"Bene! La ragazza è nelle sue stanze, dobbiamo portarla nelle segrete e non farla più trovare a Derek, in questo modo con la lontananza l'incantesimo si spezzerà." Rispondo decisa.
"Per il re!" Rispondono in coro i soldati portandosi una mano al petto.Troppo facile.
Aurora
Mi alzo a fatica dal letto e vado a farmi una doccia, sono spossata, la voce continua a dirmi di trovarla.
Da quando sto qui dentro mi succedono cose strane, i sogni sono sempre, più reali, sento le voci, i miei disegni inquietanti e non ricordo neanche di averli fatti.
Che mi stia drogando?Scuoto la testa, mentre esco dal bagno, pensando che neanche lui arriverebbe a tanto.
Mi sto vestendo quando accade all'improvviso.La testa mi scoppia, stringo le tempie tra le mani mentre mi piego in due dal dolore.
Flash di immagini, dolore...
Mia zia che piange, mia madre morta, il mio rapimento, le urla strazianti di di persone che non conosco.
Rabbia, rabbia, rabbia... cresce dentro di me.Stava per violentarmi, i miei 18 anni sono importanti, ma quanto importanti?
Neanche mi accorgo delle persone che entrano nella stanza, mi parlano, ma non le ascolto. Vengo sollevata da terra, ammanettata, sembra come se tutto ciò non mi appartenesse.
Al momento sono al di fuori del mio corpo e la scena che mi si para di fronte è quella di una ragazza che viene trascinata e sospinta fuori dalla stanza, ha gli occhi fissi, muove le labbra ma non dice nulla.Quella ragazza che barcolla per la scala cercando di attaccarsi allo scorrimano per non cadere, quella ragazza tenuta da uomini in modo rude che stanno insultando, quella ragazza che viene buttata a terra in una fredda cella delle prigioni sotto terra mentre gli stessi uomini ridono, quella ragazza sono io.
Uno schiaffo.
Il mio risveglio.
Non sono più fuori del corpo.
Sono dentro, e sto bruciando di rabbia, per tutto."Benvenuta nella tua nuova casa, non avrai mai ciò che è mio cagna!" Sputa, fuori la donna davanti a me ridendo.
"Come mi hai chiamato?" Chiedo tranquillamente.
Sorride.
"Cagna. O preferisci puttana? Marcirai qui dentro, fino alla fine dei tuoi giorni... o forse sarò clemente e ti ucciderò prima massacrandoti di botte.""Aurora sono qui"
Sorrido.
"Lo so ti ho trovato.""Con chi parli? Sei pure pazza."
Chiudo gli occhi, respiro.
Li riapro.
La donna davanti a me mi guarda, si mette una mano davanti alla bocca spaventata ed indietreggia."Ch-chi sei?" Chiede sbattendo contro le sbarre della cella.
Guardo le mie manette che si sciolgono.
"Adesso vuoi sapere chi sono? Non mi dire che hai paura." Rispondo camminando lentamente verso di lei.
"Vieni ad ammazzarmi ... aspetta no..."
Faccio una pausa portandomi un dito alla bocca, come se stessi pensando.
"Com'è che hai detto? Che mi massacrerai di botte."
"Vuoi sapere chi sono?" Urlo.
"Sono la ragazza morta, sono quella rapita, sono quella che hai fatto arrabbiare! Pensi davvero che tutto ti sia dovuto? Pensi di poter fare tutto quello che vuoi rimanendo impunita?"
Grido avvicinandomi sempre di più.
"Vuoi sapere chi sono Micol?"
"Come fai a sapere il mio nome?" Chiede portandosi una mano al collo non riuscendo a distogliere lo sguardo dai miei occhi.
"Non sono io a saperlo, ma la mia rabbia lo sa, lei sa quanto sei marcia dentro, lei sa di tutte quelle povere ragazze che hai ucciso, per cosa? Per diventare Luna? Per essere ciò che non potrai mai essere? Pensi davvero di poter prendere il mio posto?" Chiedo alzando un sopracciglio.
"Non fai parte del branco! Chi sei?" Urla di nuovo.
Le mie labbra si piegano in su.
"Oggi sono la giustizia. Oggi sono il fuoco purificatore, sono la rabbia, la ribellione, sono la mano degli innocenti a cui hai spezzato la vita."Alzo una mano nella sua direzione.
"Più semplicemente sono colei che ti ucciderà."
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All'ombra delle due Lune
WerewolfUn alfa potente è guidato dalla luna del plenilunio. Una ragazzina impertinente ascolta la luna del novilunio. Cento anni li separano. Una guerra imminente si intromette. La profezia di un oracolo annuncia il pericolo. "Ascolta il tuo cuore cosa...