Convalescenza

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Sono nel bosco, da sola, cerco la luna non la trovo.

"Aurora" sento chiamarmi.
Mi giro.
"Aurora." Continua la donna.
Cerco, ma tutto ciò che vedo sono alberi, anzi, vedo ombre di alberi.

Come possono esserci ombre senza luna?

"Aurora"
"Dove sei?" Chiedo.
"Sono qui, dove mi cerchi?"
"Che vuol dire? Sono qui, ti sento ma non ti vedo."
"Cercami dentro di te. Cercarmi Aurora, non smettere."
La voce è sempre più lontana.

Mi sveglio con i raggi del sole che filtrano dalla finestra della camera.
Mi giro e lui è qui, vicino a me che dorme.
Mi sposto su un fianco, sento un dolore lancinante alla caviglia ma lo ignoro, appoggio il gomito al letto e mi tengo la testa con la mano.
Sembra cosi innocuo mentre dorme, 117 anni, come è possibile se ne dimostra 30 più o meno?
Non ha rughe, ne capelli bianchi.
È a dorso nudo, ed i suoi addominali sono scolpiti, ammetto che è davvero bello, noto un tatuaggio all'altezza del cuore. Una luna piena dal quale esce un sottile filo rosso che rimane sospeso.

Avrei voglia di toccarlo. No ho voglia di toccarlo. Alzo il braccio e porto la mano all'altezza del tatuaggio ma mi fermo, rimango con la mano sospesa come quel filo.
Un calore avvolge la mia mano, la ritraggo e la porto al petto, lo guardo un ultima volta prima di rimettermi sul cuscino e chiudere gli occhi di nuovo.

Assalita da mille dubbi, sul perché mi faccia questo effetto non mi accorgo di essermi addormentata di nuovo.

Derek

Sento il suo respiro tranquillo, e mi rilasso.

Ascolto il suo cuore, non è solo il mio lupo a volerla ma sono anche io, amo questa ragazzina impertinente.

La amo da quel giorno che non ha voluto stringermi la mano.
Ho seguito la sua vita, anche se a distanza, so quali sono i suoi sogni e mi è dispiaciuto infrangerglieli.
Spero che un giorno riesca ad amarmi come la amo io ed allora non conterà più niente ma solo noi due.

La sento muoversi, ha la grazia di un elefante, sicuramente per la steccatura che ha dovuto metterle il dottore.

So che mi sta guardando, ed io faccio finta di dormire. Vorrei tanto sapere cosa pensa in questo momento.
Ad un tratto sento un calore all'altezza del mio cuore. È strano, piacevole all'inizio, più continua però e più brucia. Non capisco cosa sia, come è apparso il calore all'improvviso scompare.
Apro gli occhi mi giro e lei sta dormendo di nuovo.

Chissà cosa è stato quel calore.

Mi alzo, la guardo, vado in bagno mi specchio e trovo un'impronta di mano sul tatuaggio. Come è possibile?
Apro l'acqua e provo a strofinare, nulla non va via.
La guardo di nuovo, è piccola, sembra quella di Aurora, rimango a fissarla ancora un po'.
Sto impazzendo, lei non può avermi fatto questo. Non so cosa sia ma è meglio se la nascondo al momento.

Esco dal bagno, mi vesto, la guardo un ultima volta ed esco. Il lavoro mi aspetta e devo anche capire chi è che ha cercato di entrare nei miei confini.
************************************
Aurora

Mi sveglio con lo stomaco che brontola, cioè più che altro sembra un terremoto per quanta fame ho.
Sono due interi giorni che non mangio, o tre? L'ho mangiata la pizza? Non mi ricordo. Come posso non ricordarlo?

Come se sapessero che ho fame, entra nello stesso momento la ragazza dai vestiti troppo grandi.
"Buongiorno dormito bene?" Chiede con un sorriso.
Questa ragazza mi sta simpatica.
Come di riflesso sorrido a mia volta.
"Si grazie. Amy giusto?"
"Si, si." Sorride.
"Amy puoi dirmi dove sono?" Perché è evidente che non sono più nella stanza di prima.
"Non lo sai?" Mi guarda stupita.
"Dovrei?" Chiedo.
"Sei nella stanza dell'alfa, quella dove eri prima è impraticabile per i vetri rotti."
"Sorrido del fatto che ho creato un danno."

"Qui c'è un bagno?"
"Si certo! Aspetta ti aiuto." Mi dice premurosa, mentre si avvicina per aiutarmi a scendere.
"Grazie, comunque ho solo preso una storta, guarirò presto."
"Grazie a te." Mi dice tutto ad un tratto.
La guardo. "Per cosa mi ringrazi?"
"Stai parlando con me e di solito mi ignorano, o almeno nel migliore dei casi lo fanno. E poi sei gentile con me, mai nessuno lo è stato."
"Oh... mi dispiace, che succede se non ti ignorano?"
"Emm... ecco... vuol dire che ho fatto male qualcosa e vengo picchiata."
"Cosa? Stai scherzando? Oh quanto li vorrei prendere tutti a calci in culo! A partire da quel maledetto Alfa!"
"Calmati! Accidenti non preoccuparti io ci sono abituata. E poi lui non mi ha mai toccata, magari mi rimprovera, ma non è mai stato davvero cattivo, con nessuno di noi Omega lo è mai stato."
"Si ma non ha neanche mai fermato gli altri. È uno stronzo esattamente come tutti, ed anche di più."

La vedo ridere. "Se ti sente..."
Sorrido. "Può anche sentirmi, gli farò passare l'inferno."

Poco dopo essere andata in bagno ed aver fatto una doccia, Amy mi sta aiutando a mettere i pantaloncini.
"Ok adesso, puoi mangiare, torno più tardi a riprendere il vassoio."
"Grazie Amy, ma puoi portarlo via, non ho fame."
"Come non hai fame? È da tanto che non mangi."
Alzo le spalle e le ribasso velocemente.

La vedo che sta per replicare ma viene interrotta dallo bussare alla porta.

"Emm posso entrare?" Fa capolino la testa di Stella.
"No." Replico decisa.
"Aurora ti prego... sei la mia migliore amica."
"Ah! Migliore amica? Le migliori amiche non ti pugnalano alle spalle."
"Voglio solo poter spiegare."
"Davvero? Hai avuto ben 10 anni per farlo, qualsiasi giorno sarebbe andato bene, ma neanche di fronte all'evidenza lo hai fatto."
"Io... non sapevo come dirtelo davvero... ho avuto paura."

"Paura! Quanta paura si può avere nel dire la verità a me? Ero la tua migliore amica Stella!" Mi ritrovo ad urlare.

"Sei la mia unica amica... ho avuto paura di perderti..." Mi dice con le lacrime agli occhi.

"Beh! Indovina un po'? Adesso mi hai perso davvero." Le dico con un tono beffardo, mentre incrocio le braccia al petto come se volessi proteggermi.

Rimane in silenzio, cosi come Amy che ha assistito al nostro battibecco ed è rimasta in disparte tutto il tempo.

"Amy fammi il favore accompagnala fuori dalla stanza, se proprio devo rimanere qui per forza non voglio avere visite sgradite." Sputo acida.

Stella sembra vedere per la prima volta la ragazza, che la guarda con un misto di stupore e rabbia.

"M-mi dispiace..." le dice timorosa. "Ma l'alfa ha detto che devo fare quello che dice lei."  

Si arrende e si dirige verso la porta.
Si gira un'ultima volta. "Prima o poi mi perdonerai, perché altrimenti rimarrai completamente da sola visto che lui non ti lascerà più uscire." Mi lascia con queste parole e va via, mentre Amy richiude la porta.

Inizio a singhiozzare, ho appena detto addio alla mia migliore amica, e penso che non la darò vinta a nessuno dei due.

Amy mi si avvicina e mi abbraccia.
Rimane cosi finché non mi calmo.

"Davvero ti ha detto che devi fare tutto quello che dico io?" Le dico tra un singhiozzo e l'altro.

Mi guarda e sorride. "In realtà no. Ma era una bugia a fin di bene."

Sorrido anche io, di sicuro diventeremo amiche.

All'ombra delle due LuneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora