Nuovo Inizio

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"Derek!!" urlo.
"che c'è che succede?" corre allarmato verso di me.
"Guarda!! Quella sembra la tua casa!!" indico esclamando uno specchio in cui si intravede un bosco con un villaggio.
"Ma ti rendi conto?" sbraita.
"mi hai fatto prendere un colpo Aurora!! Non urlare mai più in quel modo!" continua a borbottare.
Lo guardo impazzito mentre i suoi occhi vagano da me alla stanza agli specchi.
Mi scappa da ridere.
"a cuccia bello!! Vuoi un biscottino?" lo prendo in giro.
Mi fulmina con quel suo sguardo da attenta a te....
Non resisto più e scoppio a ridere.
Sbuffa con le narici che gli si ingrossano. Se fosse un drago sputerebbe fuoco ora...
"Stai giocando con il fuoco signorina." cerca di mantenere la sua facciata di uomo duro, ma dopo poco mi si butta addosso ed inizia a farmi il solletico.
"te la sei cercata..."
Rido mentre tutti e due cadiamo a terra.
Continua a farmi il solletico con io che lo imploro di smetterla.
"ahahaha... Bast... Ahaha basta-basta..."  Continuo "pipì,... Hahaha smettila me la faccio sotto."
"ahaha sei unica." mi prende in giro.
Finché non si ferma, ci guardiamo per interminabili istanti.
Mi perderei dentro di lui.
Abbiamo il fiatone tutti e due.
"Dio Roró.... Avevo dimenticato cosa vuol dire divertirsi..." mi dice dolcemente e si accosta fino a darmi un bacio sul naso.
Lo arriccio, volevo di più, mi lamento.
Accidenti che mi succede? Non riesco a non pensare a lui, al suo tocco, alle sue labbra sulle mie, cavolo sembro in calore.... E se tutto questo fosse per il marchio? Se provo queste cose solo per il marchio?

DEREK

La osservo mentre arriccia il naso e mette il suo broncio da bambina.
So che vuole di più, sento la sua eccitazione, ma so anche che non posso prenderla ora, perché non mi fermerei. Non mi basterebbero due minuti di soddisfazione, voglio poterla avere e venerare per ore ed ore.
Un velo di tristezza le passa sugli occhi. Vorrei leggerle la mente, ma so quanto la fa arrabbiare.
"Piccola cosa ti turba?".
"Non volevo il tuo marchio." sussurra.
"cosa?" non sono sicuro di aver capito.
"Stupido marchio... Non lo volevo..." singhiozza, mentre grossi lacrimoni le scendono sulle gote ancora arrossate.
"Piccola..." avvicino la mia mano al suo viso e le asciugo le lacrime.
"Lo so che avrei dovuto aspettare, ma saresti comunque stata mia, quindi era inevitabile."
"E se... e se quello che provo ora è per il marchio?" chiede tra un singhiozzo e l'altro.
Sorrido. "Per questo piangi amore mio? Hai paura che sia tutta una finta?"
La vedo spalancare gli occhi. Ed il suo cuore che accelera.
Annuisce.
"Il marchio è solo un legame più saldo tra di noi, non ti fa cambiare i sentimenti, ciò che provi, lo hai sempre saputo, lo sai da quando mi hai incontrato da bambina che saresti stata mia, anche se non vuoi ammetterlo.
Il marchio amplifica solo ciò che provi, le sensazioni, crea un legame mentale, ma se marchio una persona che mi odia, questa continuerà ad odiarmi, solo che in quel caso io soffrirei di più perché sentirei il suo odio. "

" Quindi... Quindi quando ti ho odiato, te hai sofferto? "
" Me lo sono meritato, mi sono meritato di aver sofferto, perché ho capito che non dovevo forzarti."
La vedo asciugarsi le lacrime con la felpa, a volte sembra così piccola, neanche lì dimostra diciotto anni.

E poi, come un uragano mi si butta addosso.  "Allora ti amo davvero!" esclama ridendo.
Ed eccolo, il momento.
Il momento in cui il mio cuore si ferma, potrei morire in questo stesso istante e morirei felice, perché finalmente la mia compagna me lo ha detto, quelle due magiche parole, quel "Ti amo" detto con un tale trasporto, con una tale felicità che spazza via tutto, tutto quello che finora c'è stato.
Rimaniamo abbracciati così per pochi istanti ma a me sembrano ore, come se il tempo si fosse fermato solo per noi.
Come in un sogno, poi, mi risveglio.
"Ti amo tanto anche io vita mia."
La sento ridere e piangere sulla mia spalla.
"o.. Ok... Direi che non sono abituata a tutte queste smancerie. Mettiamoci a lavoro."

Sbuffo. "Non sono smancerie."

Le do la mano per rialzarsi.
Ci guardiamo ancora finché il mio cellulare non squilla.

"Erik dimmi"

"si ok... Troveremo il modo." chiudo la conversazione durata meno di un minuto.

"Diamoci da fare, tra meno di un'ora saranno tutti qui." le dico serio, è ora di metterci a lavoro.
Annuisce e si dirige agli specchi.

"Gli specchi sono i portali giusto?"
"Si, e quella è davvero la mia casa."
Tocco lo specchio e vedo la mia mano venire risucchiata all'interno di esso.
"Mi sembra di essere in una puntata di Quantum Leap."

"Di cosa?" chiede confusa.
Sorrido. "Lascia stare."

"Gli specchi possono essere attraversati, si ma poi come si torna indietro?" chiede mentre vaga su e giù guardando tutti quelli che ci sono.
"Sono tantissimi, troppi... Questo... Quella è davvero New York? Ed il Colosseo!" esclama mentre indica tutto ciò che vede.
"Rimani concentrata Roró."
"Mmmm... Ok ok... Uff... Aspetta... Se qui c'è uno specchio ed io esco... Magari il continuo dello specchio è dall'altra parte..." inizia a camminare velocemente verso quello dove si intravede il campo intorno ai monoliti.
"Forse un incantesimo? Se fosse un incantesimo? Accidenti, e se i libri di Harry Potter avessero un fondo di verità?"
Alzo un sopracciglio incrociando le braccia, di che diavolo sta parlando? "
" Revelio" mormora agitando le braccia.
Mi gratto la nuca, non capendo assolutamente nulla.
"Si può sapere che fai?"
Mi guarda stralunata, ho usato un incantesimo dei libri di Harry Potter ma non funziona.
La guardo allibito.. Per scoppiare a ridere due minuti dopo.
"Sul serio? Sul serio hai pensato che funzionasse? Ahahahah" mi piego in due dalle risate, oddio non respiro dal ridere.
"Che vuoi ci ho provato!" si imbroncia a braccia incrociate.
"Ok... Ahaha ok... Non possiamo dire di non averle provate tutte così... Mi giro verso gli specchi.
"va bene forse hai ragione, ci dovrebbe essere un retro... Le cornici sono impolverate." mi avvicino per togliere un po di polvere con la mano quando noto una scritta.
"Aurora guarda!" esclamo mentre con uno straccio trovato la per terra pulisco una cornice.
"la strada per andare è facile, ma solo se davvero vuoi tornare puoi trovare la via incantata."
Sento il telefono squillare ancora.
"Erik."
"siamo qui, come entriamo?"
"Non lo so..."

"Ho trovato!" esclama Aurora per passare subito dopo attraverso lo specchio.

"Aurora!!" urlo ma è troppo tardi.

AURORA

"Zia, Amy gente!! Da questa parte" urlo per farmi sentire.
Si dirigono verso di me, facendo finta di nulla tra i turisti.

"Aurora!" esclama Erik, "non dovevi uscire ora come rientriamo?"
"Facile" sorride. "il ponte voglio attraversare, rendi visibile l'invisibile, per tornare all'origine apribile."
Subito dopo un portale si apre sembra acqua gelatinosa.
"Andiamo?" e subito dopo prendo mia zia e decisa la trascino verso l'ignoto.

Un passo dopo sono di nuovo a scuola, seguita da tutti gli altri.

"Mi hai fatto spaventare!" urla arrabbiato Derek.
"Calmati, Dobermann , sapevo cosa dovevo fare, i portali sono un ponte, tra la magia e l'umanità.
Ed ho capito che ci sono sempre delle parole da dire per attivare la magia. Mi è venuto naturale dirle, ed in più ho percepito il portale, anche quando era celato. "

Mi guarda con orgoglio, divertito e serio insieme.
" Dobermann? Sul serio? "

All'ombra delle due LuneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora