Passato

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La bambina si teneva stretta a sua madre, aveva paura ma non voleva ammetterlo, quella stradina buia popolava i suoi incubi da due anni.

"Mamma non ti fermi a comprare le sigarette vero?" Le chiese sperando per una volta che non lo facesse.

"Amore ci metto solo cinque minuti."
"Io voglio andare a casa subito." La guardò supplicante con le lacrime agli occhi.
"Aurora non ricominciare, ormai hai sette anni sei grande!" Esclamò sua madre.

Lei abbassò lo sguardo, mentre pensava che se fosse stata davvero grande allora sarebbe potuta rimanere a casa da sola, invece di venire con sua madre.

Entrarono nel negozio, dirigendosi a passo spedito verso il distributore di sigarette.

Un odore di liquirizia, invase le narici della bimba facendole dimenticare per il momento la sua paura.
"Mamma mi compri le caramelle?"
Lei sorrise. "Certo amore, vai a sceglierle."

Corse verso il reparto dei dolciumi,ed i suoi occhi si riempirono di così tante meraviglie.

Intenta a scegliere tra i suoi dolci preferiti, non si accorse dell'uomo al suo fianco che la fissava.

"Non ti faranno male tutti questi dolci?" Le chiese lui.

La bambina alzò lo sguardo. "Non te lo ha insegnato la tua mamma che non si parla agli sconosciuti?"
Lui sorrise. "Giusto, allora piacere io sono Derek." Si presentò porgendole la sua mano.
La bambina guardò la sua grande mano e poi lui.
"Sai di liquirizia, e caffè. Non mi piace il caffè." Detto questo si girò, dandogli le spalle.

Lui rimase stupito, un pò dalla sua sfrontatezza, ed anche perché così piccola aveva già riconosciuto il suo odore.
Possibile che una ragazzina così piccola fosse la sua compagna? Aveva aspettato 107 anni, perdendo più volte le speranze, ed ora si ritrovava di fronte a lui una bambina umana.
I suoi pensieri vennero scossi da un rumore.
I suoi sensi si allertarono immediatamente.
Riuscì a distinguere quattro, no cinque uomini armati.
Guardò la bambina ignara di tutto ciò, la sua priorità adesso era cambiata.
La sua priorità era lei.

Uno sparo.

La bambina lasciò cadere le sue caramelle.
"MAM..." venne interrotta dalla grande mano dell'uomo che le tappò la bocca.
"Shhh.. rimani qui, sta nascosta." Le sussurrò.

Lei si fece piccola piccola e si nascose tra le scatole degli scaffali.

Non vide ciò che successe quella notte, non vide sua madre morire a causa di quell' unico sparo.

Aveva inconsapevolmente salvato la vita ad un altra persona, spuntando da dietro una colonna mentre il proiettile era già partito.

Non vide la carneficina che fece l'uomo che si era presentato a lei.

I cacciatori li avevano seguiti, erano giorni che si sentiva parlare di un gruppo che non rispettava il codice, ed uccideva chiunque fosse diverso.

Solo che questa volta erano stati loro a rimetterci la pelle.

Cercavano guai e li avevano trovati.

I suoi uomini lo trascinarono fuori, voleva tornare da lei, voleva tornare a prenderla, ma non c'era tempo.
Sapevano di doversene andare prima che arrivassero le autorità.

Ma rimase nei paraggi, aspettò che la trovassero, ascoltò il suo pianto mentre urlava di volere sua madre.
Il suo cuore si spezzò sapendo di non poterle stare vicino in quel momento.

Ma sapeva anche, che prima di poter stare con lei doveva affrontare i suoi nemici.
Sapeva che solo diventando più forte avrebbe potuto proteggere non solo lei, ma tutto il suo branco.

All'ombra delle due LuneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora