Arrivo A Londra

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"Non mi avete fatto prendere nulla! Ho con me pochi soldi come faremo a sopravvivere in questa città?" sbraita mia zia confusa ed agitata.
"Claire, respira." la calma Derek.
"Abbiamo abbastanza soldi da campare comodamente per un paio di mesi. In più qui conosco un paio di persone che non negherebbero il loro aiuto a me." la conforta.

"bene dove si va quindi?" chiede Amy.
Tutti si girano a guardarmi.
"Emm... Beee..."
"che sei una pecora?" scherza Alex.
"non lo so ok!! Non so un accidente!
Voi continuate a volermi seguire! Ed io non ho la più pallida idea di quello che sto facendo." gli occhi iniziano a diventarmi lucidi.
"Voi... Voi non capite che non so nulla" ora calde lacrime solcano le mie gote.
Derek mi si avvicina prende il mio viso tra le sue grandi mani, asciugando con i pollici le lacrime.
"Aurora, nessuno qui pretende nulla da te. Sappiamo benissimo tutti quanti che quando abbiamo deciso di seguirti la strada non sarebbe stata facile. Seguiamo gli indizi.
Arranchiamo, ho lasciato il comando al mio beta, ho chiesto ad un Vampiro di proteggere gli Anziani, che per quanto possano non piacerti sono esseri molto antichi. Ed ora siamo qui perché hai ricevuto un indizio.
Quindi tranquillizzati, vedrai che molto presto arriverà un nuovo indizio." mi sorride.
Ha ragione devo calmarmi.

"Ok! Che ne dite nel frattempo di cercare un riparo?" propone Josh.
"Direi anche in fretta visto che sta per piovere!" risponde Clarissa.

Alex sorride, "a questo ci penso io!"
Esclama.
Ed inizia a camminare sicuro verso una meta, seguito da tutti noi.

Quarantacinque minuti dopo siamo tutti davanti ad un camino e ci stiamo asciugando.

"come conoscevi questo posto?" gli chiede Amy.
"Non lo conosce." risponde Erik per lui.
Lo guardiamo interrogative.
"lui sa dove andare quando serve"
"Giusto la bussola umana" sorrido dandomi una pacca sulla fronte.

"Bene, sarebbe il caso di trovare anche del cibo non credete?" domanda Claire.

Annuiamo. "Giusto vado a fare spesa, Aurora vieni con me?" chiede Derek alzandosi e porgendomi la mano.
Accetto titubante.

"Vengo anche io!" si affretta Clarissa.
Derek la fulmina. Ma non reclama.
Ci avviamo così fuori dal rifugio che abbiamo trovato.
Nessun albergo abbiamo deciso, perché c'era il rischio che ci trovassero attraverso i documenti, così Alex ha trovato una casetta disabitata, fuori dal centro di Londra, ad Harrington's road.
Qui si hanno una serie di case in legno con i tetti rossi, sono tutte uguali ed a schiera in questo modo ci mimetizziamo meglio con l'esterno.

"Piccola possiamo parlare due minuti? Da soli?" alza un po' la voce per far capire a Clarissa di scomparire.
Alzo le spalle, guardando Clarissa.
Fa un cenno con la testa.
"falle del male e ti incenerisco" minaccia prima di allontanarsi per lasciarci spazio.
Sorrido, mi sta simpatica la mia guardia del corpo.
"A me no non sta simpatica, troppo appiccicata."
"la smetti di leggermi la mente?"
"ok ok scusa, prometto che non lo faccio più, magari giusto ogni tanto." sorride.
"niente niente vuoi morire giovane? No aspetta te sei vecchio, sono io quella giovane" rispondo piccata.
Sbuffa.
"Aurora, perdonami, ho fatto una marea di cazzate da quando ti ho visto..."
Mi fermo all'improvviso. Voltandomi verso di lui.
Ho la mente confusa, sono furiosa, impaurita e decisamente troppo dolce.
Mi osserva aspettando che inizi a parlare.
Sbuffo e sospiro.
" Derek... Si hai fatto un sacco di cazzate, mi hai rapita, finto la mia morte, messo alle costole una finta amica per quasi tutta la mia vita, mi hai quasi violentato e mi hai marchiato contro il mio volere."
"lo so sono imperdonabile, in mia difesa posso dire che Stella ti considera davvero la sua migliore amica, ed il marchio..."
"sta zitto!" urlo mettendogli un dito sulla bocca.
Sorride a questo mio gesto, ma non reclama.
"Stella per me è morta e sepolta, e te non mi toccherai più se non sarò io a volerlo. In più il marchio, questo maledettissimo marchio, che a volte mi fa provare sensazioni fuori dal comune... Questo marchio... Odio ammetterlo ma mi piace.
So che con me non funziona come per le altre, non ti sono caduta ai piedi, non ho perso il lume della ragione dichiarandomi con tutte quelle sdolcinatezze idiote. Io so di poter resistere al tuo marchio, so di poterti odiare fino alla fine dei tuoi giorni, o miei.... "sospiro
Mi guarda preoccupato.
"Ma non voglio, io... Io ti ho sognato per ben undici anni, ho disegnato i tuoi occhi innumerevoli volte, fantasticato su di te che mi davi il primo bacio."
Lo vedo irrigidire la mascella.
"Ma non sono stato io il primo."
Scuoto la testa sorridendo.
"sciocco e irruento, meritavi una lezione, ti ho fatto credere che non fossi stato il primo solo per vendicarmi."
Spalanca la bocca. "mi hai preso in giro? Sono il primo?" chiede incredulo.
"Si, stupido lupo, così la prossima volta impari a farti gli affari tuoi."
Non mi da il tempo di finire che si avventa sulle mie labbra.

All'ombra delle due LuneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora