INTIMITÀ

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Arrivati in un vicolo buio, il moro si gettò di peso tra le braccia del riccio e con foga premette le sue labbra carnose su quelle rosee e delicate del più giovane. Il suo corpo stringeva quello magro di Ermal, la cui corporatura era snella e non abbastanza forte per dimenarsi dall'altro, anche se stava molto bene in quella posizione così intima.
Le labbra di Fabrizio ben presto si ritrovarono sul suo collo, inumidito poi dalla lingua che prese a saettare lungo il pomo d'Adamo e il lobo dell'orecchio sinistro. Ermal strinse le gambe avvertendo la sua erezione pulsare all'interno della stoffa dei suoi pantaloni blu cobalto.
"Bizio, andiamo a casa dai.."
La voce risuonò tra quelle strade deserte e buie, bassa e graffiante simile a quella del suo amato compare. Ma il Moro non si fermò dinanzi a quelle parole, bensì con delicatezza sfilò via la maglia del riccio che venne gettata violentemente a terra, e prese a stuzzicare un capezzolo abbastanza turgido. Il riccio si lasciò andare ad alcuni gemiti provocati da quel gesto e dovette trattenersi mordendosi il labbro, quando Fabrizio lasciò dei piccoli morsi sulla sua pelle diafana
"oh Ermal, te voglio tutto, adesso!"
Mentre si accingeva ad abbassargli i pantaloni, Fabrizio confessò il suo ardente desiderio nei confronti del riccio che addentrò le mani impregnate di sudore tra i capelli del grande. Era intimorito che qualcuno potesse sbucare improvvisamente e assistere a tale oscenità, e un quel momento il suo sguardo recapitò l messaggio al romano che si fermò e incontrò quello suo.
"Annamo a casa piccole, te voglio troppo e qua potemo fa na figura de merda se c'è vedono scopà"
E così pochi minuti dopo si ritrovarono nella camera da letto di Fabrizio e non esitò un solo istante a togliere via i pantaloni di Ermal, con delicatezza aprì le sue gambe e sorrise nel guardare l'erezione gonfia e dura del suo compagno che ardeva di desiderio.
"Na cosa piccole, vuoi esse' preso davanti o da dietro?"
Il riccio arrossi violentemente in viso, in effetti non ci aveva pensato a come volesse essere penetrato dal suo uomo, ma optò per il davanti. Così quando Fabrizio ebbe la risposta, puntò il suo pene tra le gambe del riccio e prese a spingere violentemente. Ogni spinta era come se diventasse più violenta e il riccio inarcò la schiena e mordeva il labbro fremente ad ogni suo tocco.
Improvvisamente Ermal venne voltato, ritrovandosi con il sedere all'insù e la faccia quasi schiacciata sul cuscino, nascondendo quei suoni gutturali provenienti dalla sua bocca.
Fabrizio si ritrovò a cavalcioni mentre il suo membro continuava a spingere nel sedere del riccio, che avverti un po'di dolore​
"Ah Fabri.. Mmh fai... Piano"
Le spinte si fecero meno violente, senza perdere il ritmo. Era tutto così delicato​ ma nello stesso tempo violento, ne voleva sempre di più il riccio e lasciò che Fabrizio finisse di penetrarlo completamente dopo essere stato di nuovo voltato, trovando nuovamente lo sguardo ardente del romano su di lui. Era davvero un bel vedere, pensò. I suoi capelli impregnati di sudore e così la sua faccia ricoperta di lentiggini. I suoi occhi brillavano e la sua bocca gonfia pronta per essere morsa. Ermal si sedette sul letto e con passione prese a baciare quelle labbra accompagnate dalla lingua che prese a saettare nella bocca dell'altro e poi con piacevolezza morse quelle labbra, eccitando Fabrizio.
Chinó la testa e guardò l'erezione pulsante che voleva essere soddisfatta e così inizio a leccare la punta e poi inglobò la lunghezza nella sua bocca. Prese a succhiarlo mentre il Moro tirava un ciuffo di Ricci ribelli che per un istante fecero irrigidire Ermal e poi quando ebbe finito di pompare, ingoiò il suo seme. Fabrizio strinse le braccia attorno al corpo di Ermal e rilasciò un piccolo bacio sull'orecchio
"Scusa se t'ho tirato i capelli. Non me so reso conto"
Una lacrima sfuggì sul volto di Ermal che scosse la testa e regalò al suo Fabrizio un bacio tra i capelli
"Non preoccuparti amore mio"
Fabrizio prese il viso del riccio tra le mani e lo guardò intensamente negli occhi.
"Ti amo Ermal"
Ed il riccio lo baciò con tutta la sua smisurata dolcezza stringendo il suo collo con le braccia magre
"Ti amo Fabrizio"

DISAGIO #METAMORO PT.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora