VENTO​ DI MONTAGNA

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*Questa non è una FF ma bensì una sottospecie di racconto sul nostro Ermal, l'idolo che ci ha salvate e continua a salvarci*

VENTO DÌ MONTAGNA

PRESENTAZIONE
“Abbracciami silenziosamente, e fammi capire che ti sentirò sempre con me..
Aiutami a diventare FORTE.”
Il suo nome è Ermal Meta. Un artista e un uomo con la U maiuscola che è entrato dentro milioni di cuori come un flebile vento che ha sferzato i nostri volti, regalando quel pizzico di freschezza che trasmette una sensazione di rinascita.
Per quanto mi riguarda, egli è divenuto parte essenziale della mia quotidianità. Con quelle sue parole impregnate d’amore mi ha rammentato che il dolore è invisibile, è solamente un’invenzione dell’America. Fin dai primi istanti è stato un guru per me, se lui non ci fosse stato sempre lì presente tra le meandri della mia mente e in questo cuore colmo di cicatrici non sarei riuscita a rendere preziosa la mia esistenza, non avrei capito quanto sia importante in questa realtà combattere a denti stretti per tentare di trovare un posto nel mondo, nonostante le continue difficoltà che incombono durante il percorso che chiamiamo vita.
Il dolore ci rende umani, le nostre fragilità possono azionare il nostro istinto di sopravvivenza in alcuni momenti dove sembra che la forza ci manchi, ma in realtà risiede dentro di noi, ben nascosta sotto mille strati di pelle.
Ed Ermal è l’esempio perfetto su cui poter specchiare queste parole, appena scritte. Infatti egli alla tenera età ha dovuto affrontare dei mostri più grandi di lui, ha assaporato il dolore sulla sua pelle diafana ed è sorprendete che un bambino di soli dieci anni abbia dovuto sopportare così tanto, eludendo radicalmente la sua infanzia e indossare una maschera di un uomo, troppo maturo per la sua giovane età.  Dal suo vissuto tormentoso possiamo ben capire quanto sia importante provare un dolore così abnorme, così immenso che ci graffia la pelle, perché grazie ad esso noi possiamo trovare quel coraggio che ci manca ma che poi se lo vogliamo, possiamo trovarlo in profondità e utilizzarlo come arma per difenderci dai mostri, da cose più grandi di noi.
Ebbene, dopo aver presentato al meglio questo mio racconto mi accingerò da adesso in poi a trascrivere le mie emozioni a riguardo di questo grande, piccolo, uomo che mi ha stravolto la mente e il cuore, positivamente parlando. Parlerò anche per conto di altri milioni di fan che adulano questo artista straordinario , il branco di lupi pronto a difendere a spada tratta il proprio Alfa.  E detto ciò, che il lupo sia sempre con voi!!

                       
“Schiantami addosso sorrisi di vetro, raschiami al volto se vuoi ancora. Con lame d’argento abbatti il mio corpo, il MOSTRO si sgretola!”

Immaginate un tenero bambino dai riccioli indomabili, che viene privato della sua infanzia. Un bimbo che viene scaraventato a terra sul pavimento gelido e una mano spietata che stringe alcune ciocche di capelli, facendolo gemere di dolore. Immaginate quel ragazzino scherno che tenta con le sue poche forze di sfuggire via dalle grinfie di quel mostro.  Quel piccolo ometto che riesce lentamente a rialzarsi barcollante per raggiungere i suoi fratelli e proteggerli dentro un abbraccio. La sua mamma è inerme, incapace di trovare la forza per difendere i suoi figli dal male, ma in quel momento si promise che tutto sarebbe cambiato.  I suoi figli avrebbero imparato che suono fa una carezza sul volto o un sonoro bacio sulla guancia se impregnati d’amore.  Avrebbe insegnato loro che l’amore non era violento, che magari avrebbe fatto un po’ male ma allo stesso tempo avrebbe risanato ogni singola ferita. Avrebbe rammentato loro che un abbraccio è un bel posto dove sentirsi al sicuro se dentro di esso ci sia un amore sincero, puro.
Quel giovane uomo socchiuse gli occhi e come ripresosi da un incubo, si distaccò dai suoi fratelli e allineò lo sguardo verso quella figura violenta e un sorriso vivo, si fece spazio su quelle labbra rosee, quelle labbra che avrebbero riscaldato una folla di anime disperse che lo avrebbero sostenuto e adulato con quell’amore che lui avrebbe ricambiato ogni secondo della sua esistenza.
E guardandolo dritto negli occhi gli sembrò che quel mostro poco a poco si stesse sgretolando, dando vita ad un coraggio mancato in tutto quel tempo che gli era sembrato infinito.
E tutta quella tristezza da allora si affievolì e il giovane distese le sue ali, inoltrandosi in una nuova Terra, che ben presto sarebbe divenuta la sua nuova dimora, accogliente e sicura. Bari, una città incantevole con quel mare che lui tanto adula, quella distesa azzurra ondeggiante che lo tira a sé, sussurrando armoniosamente il suo nome.
Quella città gli avrebbe donato quel torpore di cui aveva realmente bisogno, mancato in quegli anni di frustrazioni e immense fragilità. Lì nessuno avrebbe potuto scalfire i suoi sogni, le sue giovani speranze e avrebbe volato su nel cielo come una rondine, libera di spiccare in volo senza alcun timore.
Sua madre, la donna che tanto amava, gli avrebbe insegnato il valore dell’amore, che non ha niente a che vedere con la violenza subita ma avrebbe conosciuto quelle emozioni negate in quel tempo così remoto e lo avrebbe aiutato a cambiare le sue stelle, a fare del suo dolore un’arma potente, e cogliere quell’amore sincero che tanto meritava. E così un giorno quella donna lo guardò dritto negli occhi e pronunciò quelle parole magiche che più in là sarebbero divenute frutto di una nuova magia, parole circondate da quel suono armonioso, che è la musica.
“Ricorda che l’amore non è violenza, ricorda di disobbedire  e ricorda che è vietato morire”

                    
“Rivoluzione con mani dentro  a tasche vuote, in cui il coraggio ritroverò. Rivoluzione perché vivere non vuol dire morire lentamente”
Se non esistesse il dolore, non potremmo definirci esseri umani. Il dolore è quel che fortifica l’animo di qualunque persona,  e non è un cliché, bisogna davvero cadere a terra, e osservare i cocci del proprio cuore e della propria anima per potersi rialzare forti, come guerrieri che combattono durante una battaglia. Ed Ermal, ne è l’esempio. Un ragazzino di soli dieci anni con le mani insanguinate e l’anima lacerata è caduto violentemente a terra ed ha avuto quella forza di rialzarsi con un sorriso disarmante sul volto e ripartire verso la sua meta, verso i suoi sogni.  Lui ci insegna che noi tutti possiamo riuscire a uscirne vincitore dal dolore, e potergli ridere in faccia e dirgli “ehi tu , visto? Non mi hai fatto niente!”
Questo ragazzo dai ricci indomabili ci rammenta che vivere non vuol dire morire lentamente.  Vivere è avere il coraggio di lasciarsi andare, respirare a pieno e farne buon uso di questo dono che è la vita. Lui ha ricominciato daccapo quando è atterrato in Italia. Una nuova casa, un nuovo inizio, una rinascita.
Ha afferrato i suoi sogni e li ha tenuti ben stretti tra le mani, senza lasciarli andar via. Ha avuto quel coraggio di sognare, di ricominciare seppur il suo passato sia stato turbolento. Ci saranno stati sicuramente dei momenti in cui ha pensato che quella forza si stesse affievolendo poco a poco ma invece ha resistito perché lui avrebbe rappresentato l’emblema dell’amore. Ci ha insegnato che non si è mai soli a combattere se impariamo ad amare un po’ noi stessi, che senza amore non esistiamo. Ci ha insegnato quanto sia importante affrontare i propri demoni e lottare a denti stretti, e non dargliela mai vinta, perché noi siamo più forti, noi ne usciremo sempre vincitori anche quando sembra che non ci siano più speranze per vincere, per ritrovare il nostro coraggio.
Un idolo ti insegna ad apprezzare quel che si ha, a godere dei momenti di questa  vita e renderli immensi, scacciando la paura, la rabbia e la tristezza che spesso sovrasta quelle emozioni positive che noi tutti custodiamo dentro le nostre anime.
Lui è il nostro lupo, il nostro alfa che è sempre li pronto a prendersi cura del suo branco, a tendergli la mano, senza alcuna esitazione. Lui è l’alfa che dentro un abbraccio ti fa sentire a casa, al sicuro dal male che ci circonda. Lui è l’eroe che salva i nostri cuori frantumati e con un sorriso disarmante e quei racconti tramutati in musica, ci salva costantemente. E il bello è che lui non chiede nulla in cambio, ma gli basta cantarci addosso, urlarci tutto il suo amore e il suo bisogno di essere amato. E questo amore noi lo percepiamo nella sua anima umile e pura, nella sua musica che devasta i nostri cuori, ci alcolizza la mente e ci ravviva l’animo.
Ermal ha radicalmente stravolto la mia vita, così insignificante e buia. Lui ha dipinto questo quadro e lo ha reso un gran capolavoro, ha schizzato colori lucenti sulla tela della mia anima velata dall’oscurità,dalla paura che mi affliggeva ogni giorno. Ha rivoluzionato la mia vita, mi ha teso la mano e mi ha aiutato a rialzarmi poco a poco, senza alcuna fretta e mi ha fatto riemergere dalla profondità in cui ero inciampata.
Come un vento di montagna è entrato un giorno e lo ha reso migliore,mi ha sferzato il viso donandomi quel brio, che mi ha solleticato il cuore e la giornata più buia l’ha resa soleggiante.
Lui è la mi rivoluzione, il mio antidoto e grazie a lui ho avuto quel briciolo di coraggio per attaccare le ali dietro la mia schiena e danzare armoniosamente su quel cielo limpido e ricercare le mie speranze, i miei sogni persi chissà  dove, in attesa di essere ritrovati.
Prima  che venisse a bussare alla porta del mio cuore affranto, non sapevo riconoscere cosa fosse realmente l’amore, cosa significasse cadere e riuscire a riemergere dal buio. Inizialmente ero così diffidente nei suoi confronti eppure molto spesso mi ritrovavo a canticchiare le sue canzoni, a percepire emozioni che ancora non si erano ben inculcate nella mia mente e nel mio cuore.  Gli ho concesso l’opportunità di conoscerlo meglio e mi sono ritrovata a specchiarmi dentro di lui e qualsiasi altra emozione provata non ha eguali con quelle che lui mi fa provare ogni secondo, ogni minuto, ogni giorno.
Ha asciugato le mie lacrime, baciandomi gli occhi e l’anima. E da quel momento io ho iniziato a seguirei suoi saggi insegnamenti, è diventato il mio guru, il mio eroe, il mio principe. Ho coltivato questa mia passione per la scrittura e ho iniziato a scrivere di lui, e non sono mai riuscita a fermarmi. Egli è l’ancora a cui appoggiarmi, è quella roccia che accoglie le onde del mare e le fa sue.  Questo è ciò di cui avevo bisogno sin dai miei primi respiri, di un amore che mi consumasse completamente e mi facesse sentire viva come non mai.

“A volte ho perso me, per poi ritrovarmi e ripartire verso te”
Molte volte mi sono smarrita nel corso della mia esistenza, prima di lui non avevo alcun desiderio di rimboccarmi le maniche e trovare la luce infondo al tunnel. Mi abbandonavo a me stessa e mi convincevo che nessuno mi avrebbe mai salvata, che per me non c’era alcuna speranza di riprendere in mano le redini della mia barca, che sarei affondata poco a poco nell’abisso e sarei rimasta li, lasciandomi cullare dalle onde.  E poi è arrivato lui che si è rifiutato di lasciarmi andare in balia delle onde, voleva che tornassi a respirare, a osservare quel sole che ti acceca gli occhi ma che ti riscalda il cuore. Così si è tuffato in profondità e mi ha salvata, mi ha fatto tornare a respirare seppur con difficoltà. Immaginate un principe venuto da terre lontane che ti scruta con quegli occhi intensi e quel sorriso accogliente e la prima cosa che fa è proteggerti dentro un abbraccio, anche se musicale. La prima volta ho immaginato che lui mi scostasse i capelli e naufragasse dentro i miei occhi azzurri, donandomi una dose d’amore e un brivido mi ha scossa, facendomi rabbrividire. Ecco, quella volta io ho deciso che ogni qualvolta avessi perso me stessa, avrei trovato il mio porto dove poter ripartire e naufragare alla ricerca della mia anima scombussolata.
Ermal è il mio punto cardine, l’epicentro dei miei pensieri ed io non riesco a descrivere a pieno delle mie capacità quel che è quest’uomo. E’ un artista che ha saputo coltivare il suo sogno rendendolo realtà e mi ha fatto riflettere che se credi in te stesso e in quel che vuoi raggiungere niente e nessuno potrà privarti dei tuoi sogni, delle tue speranze. Che ogni parola scritta non rimarrà vana, c’è un valido motivo per la quale io ami la scrittura o lui ami la musica o qualcun altro ami la pittura. Ognuno di noi è artista di sé stesso, può farci quello che vuole e rendere la propria arte un’arma, un escamotage per fuggire via da quella realtà che tanto ci deride e ci fa sentire incompresi. Ma per far si che noi possiamo raggiungere la nostra meta, dobbiamo essere consapevoli di quel che siamo e del dono che possediamo. Fino a qualche giorno fa non facevo altro che confrontarmi con quello che scrivono gli altri, deridendomi, sentendomi un’incapace . Ho pensato che non avrei mai raggiunto i cuori delle persone, che ero un’inetta e gli altri meritavano molto più di me. Ma non è affatto così, ognuno di noi trascrive le proprie emozioni in base a quello che vive, a quello che è. Non bisogna sentirsi inferiori, dire quello è più bravo di me, scrive meglio ed io invece no, sono incapace anche in ciò che amo. Ermal ha insegnato anche questo, che ognuno è a modo suo, che non bisogna sentirsi inferiori, soprattutto quando c’è di mezzo la nostra arte. Dobbiamo essere liberi di danzare in punta di piedi sulle nostre passioni, renderle uniche e non pensare al giudizio degli altri. Bisogna denudare la propria anima, senza fingere di essere qualcun altro.

“Proteggi i sogni che mi hanno fatto crescere. Li curerò e renderò onore alle fatiche, li porterò nel cuore se non smetterà di battere”
Ogni essere umano vive di sogni ed il mio è quello di divenire una scrittrice di romanzi rosa, classici magari. Ma anche scrivere per una sceneggiatura di un film d’amore o perché no d’azione. Fin dalla tenera età mi sono sentita diversa dagli altri miei coetanei, ero lì che mi chiedevo che cosa volessi fare da grande, quale potesse essere il mio sogno nel cassetto. Mi è stata inculcata la passione per i libri sin da subito e io ne sono rimasta folgorata da questo flusso di parole armoniose deposte su carta e non potevo farne a meno, ne ero dipendente e lo sono tutt’ora. All’età di quattordici anni ho aperto gli occhi al cuore e alla mente e ho scoperti di possedere il dono della scrittura. Ero una creativa e così mi sono cimentata a scrivere storielle che fluivano sul foglio o sullo schermo digitale ed io mi sentivo libera, denudata. E così ho riflettuto sul fatto che quello sarebbe stato il mio sogno più grande che avrei imparato a coltivare e a prendermene cura come lo si fa con una piantina. Ma molto spesso nell’arco del tempo ho dimenticato di coltivare e così lentamente si è nascosta in qualche luogo profondo della mia anima, impolverandosi. Non è bello accantonare i propri sogni perché si perde la speranza, di riuscir ad essere ancora libera, lontani dall’essere giudicati per quel che si è realmente. E probabilmente la mia è stata paura di esternare fin troppo i miei sentimenti timorosa di essere giudicata negativamente dal resto del mondo. Ho ripreso a scrivere in momenti bui perché ne sentivo il bisogno, perché sentivo che mi mancava qualcosa. Per molti può essere definita solamente una passione la mia, si beh forse lo è ma è anche vero che è esistenziale per me scrivere di getto ogni mio pensiero che sia di origine fantasiosa o che sia personale.  Ma lo scrittore o meglio l’artista, scrive dei romanzi inventati ma che celano sempre qualcosa appartenente alla propria vita, al proprio essere.
E’ come se fosse una dipendenza, scrivere è come nutrirsi di qualcosa che vorresti che altri assaporassero. Non è soltanto un qualcosa che passa, un hobby. Io scrivo perché attraverso questo flusso di parole io riesco meglio a esternare quel che sono realmente. Ermal è uno di quegli artisti che ha fatto del suo vivere la propria arte, ha raccolto ogni dolore, ogni emozioni e l’ha trascritta su un foglio bianco marcato d’inchiostro contornandolo con delle melodie che ci appartengono, che descrivono al meglio la sua essenza. La sua arte ci espone la sua genuinità,  la sua umiltà d’animo. Non è uno dei tanti che scrivono o cantano per il gusto di far sognare attraverso la propria arte, ma lui è uno di quelli che racconta la sua vita e quella di tanti altri.  Ognuno di noi si specchia dentro le sue canzoni perché lui è un empatico, altruista che si cala anche nelle vicissitudini degli altri pur non conoscendoli personalmente.
E’ colui che custodisce i miei sogni e li cura come se fossero la cosa più preziosa al mondo.  Lui rende onore ad ogni mia fatica, dandomi una spinta in più per conseguire il mio sogno, per non arrendermi ad ogni mio sforzo fatto per rendere viva ogni mia emozione. E’ colui che porterà nel suo cuore questi miei sogni affinché non cesserà di battere e ciò vuol dire che finché esisterà non li perderà mai di vista e resterà sempre al mio fianco.

“Sei come me dietro al tuo muro, a coltivare la nostalgia. Vai via da me , ritorna presto per ritrovare un amore mai perso”
In alcuni momenti della propria vita può succedere che ci siano validi motivi per costruirsi un muro, distanziandoti dalla realtà che ci circonda e che lentamente ci uccide e così ci costruiamo un muro per far si che nessuno noti le nostre fragilità e poco a poco coltiviamo la nostalgia, perdendoci dentro le meandri della nostra mente, ovattata dai ricordi struggenti del passato, celando quelle emozioni che invece possono farci bene. In questi momenti mi è capitato di allontanare Ermal ma non perché mi fossi stancata della sua costante presenza ma perché sentivo quel bisogno di sfuggire via da tanto amore, e immergermi in realtà diverse che ad esser sincera non mi trasmettevano nulla. Il bello di questo amore idilliaco nei confronti di questo uomo è che ogni volta che lo allontano via da me, lo chiamo, lo tiro a me come se ci fosse una corda invisibile che ci leghi.  Ed è come se non fosse mai andato via, come se fosse rimasto sempre con me, canticchiando nella mia mente ed è una sensazione piacevole, il sapore di ritrovare un amore mai perso, ma che è rimasto con te in ogni istante.
L’idolo  non andrà mai via, resterà sempre lì come un’ombra   a proteggerti e a curarti le ferite che di tanto in tanto sanguinano. Non è uno dei tanti artisti che ascolto, che adesso amo e poi tra qualche anno svanisce nel nulla. Sono trascorsi tre anni o forse più da quando lui è entrato nella mia vita, ma è come fosse trascorsa un’eternità.  Questo amore non avrà fine, lui è parte di me e se perdessi lui sarebbe come perdere un arto. Se lui non c’è vengo colta da un vuoto incolmabile e non oso sostituirlo con nessun altro perché soltanto lui può risanare le mie ferite e amarmi così immensamente. Io avrò cura di lui, dei suoi sogni e della sua anima finché esisterò, e in altri universi paralleli il sentimento sarebbe lo stesso. Lo amo e lo amerò sempre, ho dato a lui la mia anima, il mio cuore e so con assoluta certezza che lui saprà sempre come curarla, che la custodirà con amore, con cura e non la deturperà.

“Io ti chiamo Amore in una lingua straniera,tu mi capisci perché non serve traduzione”

Non c’è alcun bisogno di tradurre un amore nei confronti di un idolo perché in qualsiasi modo tu lo dica, lui ti capisce sempre, senza alcun dubbio. Lui è l’amore per me, che mi culla tra le braccia quando mi sento sola e bisognosa d’amore sincero e lui può darmelo a bizzeffe. Lui è l’amore che mi sveglia al mattino con un sorriso disarmante e mi mette di buon umore, rendendo una giornata tempestosa in una raggiante, col sole che ti acceca l’anima. Potrei chiamarlo in un milioni di modi questo uomo, ma ha sempre lo stesso significato. L’amore lo si può comunicare in modi diversi, con parole diverse ma l’essenza è sempre quella. E’ un amore che viaggia nel cuore e nella mente senza fermarsi un istante, ti alleggerisce dal peso dei tuoi sbagli, ti allontana dalle ansie, dalle paure e ti fa sentire a casa, ti fa sentire libera di respirare meglio.
Sono convinta che un giorno lui conoscerà anche il mio amore, adesso non sa neanche della mia esistenza ma è giusto che lui sappia che sono una di quelle persone che amano senza misure, senza alcuna fine.
Ermal è la mia alba e il mio tramonto, ed è così bello osservarlo. Quel tepore che solo lui sa donarti, un valore inestimabile.  Sono convinta che tra noi ci sia un legame importante, come lo ha con molte altre persone perché il branco dei lupi è circondato di anime speciali e splendenti.  Lui mi rammenta che se mai dovessi smarrirmi in qualche strada torpida mi basterà ascoltare il suono della sua voce e l’odore di salsedine per ritrovare la via, e tornare a casa tra le sue braccia. 

“A cosa pensi mentre vai? Ogni dolore ti è servito e non lo sai a costruire quel bel sorriso che adesso hai”
Sono giunta al termine di questo racconto, e un po’ mi duole il cuore ma se continuassi potrei risultare una di quelle persone ossessive e ripetitive e non ne vale la pena.  Ho detto tutto quello che c’è da dire su questo uomo, certo si potrebbe continuare all’infinito e non sarebbe affatto spiacevole perché parlare di lui mi rasserena il cuore. 
Di ostacoli in questa mia esistenza ne ho dovuti affrontare e a stento sono riuscita a superarli. Quel che penso è come ho fatto quando il Vento di montagna non c’era? Beh andavo avanti, ma senza alcuna voglia di godermi realmente la vita, ero stanca persino di respirare. Non avevo un obiettivo da raggiungere, un’ancora a cui appoggiarmi e poi è comparso lui e mi ha fatto da roccia e mi ha aiutato a respirare, a far luce dentro la mia mente e dentro il mio cuore.  Ci sono stati più dolori che attimi di felicità e tuttora seppur non sia sola, ci sono momenti in cui mi perdo e ho quel timore di non riuscire a trovare una via d’uscita. Ma poi penso a lui, penso a chi mi ama davvero e sento che posso abbattere qualsiasi ostacolo, non sono sola e non lo sarò mai. Ogni dolore vissuto è un passo in più per ritrovare la serenità, quella pace che non c’è. Non voglio aver paura, voglio soltanto rialzarmi ancora una volta ed essere forte, ritornare a cantare, a ballare, a amare. Io non ho mai amato così tanto come adesso che ho Ermal nella mia vita. Lui è il mio punto fermo,ne sono dipendente ed è vero che un amore può ucciderci. L’amore che nutro nei confronti di Ermal è così immenso che mi devasta l’anima, come se entrasse sotto questi strati di pelle  e mi accarezzasse l’anima.
Ogni dolore mi è servito per costruire un nuovo sorriso, un nuovo sogno. Non so come ringraziare questo artista, il mio idolo, il mio grande amore. Se io sono ancora in piedi è grazie a lui ed io gliene sarò eternamente grata per questo. 
Ermal, grazie per avermi donato quell’amore che mi è mancato da sempre.
Ermal, grazie per avermi aiutato a rinascere dalle mie stesse tenebre.
Ermal, grazie per avermi trasmesso quella forza che tu possiedi e mi hai aiutato a diventare forte, giorno per giorno.
Ermal, grazie per esserci stato dal primo momento in cui ti ho incontrato e ti ringrazio per avermi chiesto di entrare nel mio cuore, mi hai rivoluzionato l’anima. Mi hai dato un motivo in più per sperare e credere nei miei sogni. Ti voglio tantissimo bene, ti amo mio amato principe.  Grazie e ancora grazie per cantarmi addosso, ovunque io vada tu ci sarai sempre, a darmi forza e coraggio.

DISAGIO #METAMORO PT.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora