PERDONAMI

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*Fabrizio ripensò costantemente a quello che era accaduto, non riusciva a darsi pace per averlo lasciato, lì con quella persona, per il quale adesso nutriva tanto astio. Il suo cuore, lentamente era andato in frantumi silenziosamente e non sapeva come comportarsi con l'uomo di cui era perdutamente innamorato. Scosse la testa, come se potesse eludere quel ricordo ben impresso nella sua mente e alzandosi dal letto, si diresse nell'altra stanza dove Ermal fumava nervosamente una sigaretta, ammirando il cielo ricoperto dalle nuvole. Le lacrime non smisero per un istante di sgorgare fluidamente sul suo viso così chiaro e delicato. Sapeva di aver commesso uno sbaglio imperdonabile, di aver distrutto quel sentimento che univa due anime sopravvissute, bisognose d'amore​. Inalò ancora una volta il fumo e udì dei passi avvicinarsi, lentamente a lui. Non si voltò per guardarlo, riconosceva il suo respiro, ormai e non era ancora pronto per incontrare lo sguardo afflitto del suo compagno. Ogni parte del suo corpo, si irrigidí quando il romano sfiorò con la punta delle dita, la sua schiena ed emise un sospiro.*
"Ermal. Per favore, voltati."
*Ma Ermal rimase inerme, senza muovere alcun muscolo finché le braccia del romano lo strinsero, costringendolo a voltarsi e incontrare il suo sguardo. Anche le sue guance erano umide dal pianto, l'espressione sul volto del romano era cupa, e intrisa di dolore. Rimase a guardarlo, perdendosi in quello specchio dal quale riusciva a vedere la sua anima, sofferente in attesa di essere liberata da quel male incessante.*
"Ermal non te voglio fa del male. Non te posso perdona facilmente, m'hai deluso. Ma l'amore che provo pe te, va oltre la rabbia che me assale, non posso sta senza de te, io te voglio ama sempre e non te lascerò mai. Ma il tradimento non è na cosa da niente, posso capi se te bacia na fan o n'altra persona e io me permetto de fa er geloso, ma co Montanari è n'altra storia. Non se doveva permette de tocca il mio uomo, de sfiorarte neanche un po'. Quello che te voglio di è che te amo, che anche se me fa male, io te perdono."
*Fabrizio vomitò Ogni suo pensiero represso fino a quell'istante, non ne poteva più di restare in silenzio a crogiolarsi l'anima, senza proferir alcuna parola al ricciolino. Ogni parola detta era impregnata di passione e amore nei confronti di Ermal. Per quanto facesse male, quel tradimento era consapevole che non avrebbe mai potuto lasciarlo, in balia Delle onde. Altrimenti avrebbe perduto se stesso lungo la strada e non sarebbe riuscito a ritrovarsi.
Ermal rimase a lungo in silenzio, era emotivamente instabile e l'unica Cosa di cui adesso aveva bisogno, era perdersi dentro un suo abbraccio, quelle braccia possenti, impregnate di inchiostro erano lo scudo dove sentirsi protetto. E bastò uno sguardo per far sì che Fabrizio lo accogliesse amorevolmente tra le sue braccia, poggiò la nuca sul suo petto, udendo il battito cardiaco del romano, che accarezzava docilmente i suoi ricci. Il riccio si strinse a lui e lascio dei piccoli baci lungo il collo di Fabrizio, e nuovamente incontrò il suo sguardo intenso e lascio fluttuare nell'aria le parole, che fuoriuscirono dalle sue candide labbra.*
"Fabrizio, hai tutte le ragioni per essere arrabbiato con me. Credimi, inizialmente ho rifiutato quel bacio, che per me non ha alcun significato. Ho marcato bene quell'affermazione negativa "non posso" ma lui era restio a fermarsi, voleva qualcosa che andasse oltre il bacio e nonostante io mi fossi dimenato al suo tocco, Lui età insistente nel toccarmi e quando ero al culmine, ho sussurrato il tuo nome. Era brillo, magari non si rendeva conto di quello che stava facendo, ed ero talmente in imbarazzo che il giorno seguente non sono riuscito a guardarlo, e tantomeno a proferir parola con lui, a riguardo di quello che era accaduto. Io amo te e voglio continuare a nutrire questo sentimento nei tuoi confronti, per il resto dei miei giorni. Non ho alcun bisogno di sentirmi adulato da altre persone, certamente ricambio l'affetto di tante ragazze che ascoltano la mia musica senza ulteriori esagerazioni, mi accingo soltanto a stringerli in un affettuoso abbraccio e niente più. Marco ha ferito i sentimenti di entrambi ed io ancora non l'ho perdonato, almeno non completamente. Mi ci vorrà del tempo per riprendere a conversare amichevolmente con lui, e scherzarci su. Non voglio in alcun modo, che quello che è successo tra me e Montanari, si ritorcesse sulla nostra relazione intima. Perciò Fabrizio Mobrici, io ti chiedo umilmente di perdonarmi e di amarmi, perché io ho bisogno di te. Io sono perdutamente innamorato di te, e non posso fare a meno di sentire il tuo respiro su di me.  ti amerò sempre, per l'eternità"
*Quelle parole rimasero impresse nella sua mente, sarebbero rimaste un ricordo indelebile. La vista si annebbiò Poco dopo, velata dalle lacrime che si presentarono sul suo volto ricoperto di lentiggini. Non disse assolutamente nulla, lo strinse ancora una volta a sé e lo intimò di seguirlo nella camera da letto, stringendo fermamente la sua mano, e spingendolo delicatamente sul letto. Bacio le sue palpebre, e poi premette le labbra su quelle del riccio, intrecciando le loro lingue in una danza passionale. Lentamente tolse via la maglia, che copriva quegli strati di pelle diafana e si sedette a cavalcioni su di lui, baciando quel petto ricoperto da poca peluria. Il riccio socchiuse gli occhi, avvertendo la punta della lingua saettare lungo la sua pelle nuda, lasciando fuoriuscire dei suoni gutturali dalla sua bocca, rosea e adesso gonfia.
Fabrizio alzò lo sguardo verso il più giovane e lascio che la sua mano accarezzasse il suo volto e riprese a giocherellare con la cintura dei suoi pantaloni. In Poco tempo vennero tolti e gettati accanto alla maglia, e riprese a giocare con l'elastico dei suoi boxer.*
"Oh Ermal, ti voglio così tanto, mh.."
*Il ragazzo fremette sotto il suo tocco, mordicchiandosi il labbro, eccitando maggiormente il moro, che strappò via con i denti i boxer esponendo così la sua erezione ben pulsante. Fabrizio gemette dinanzi a quella visione paradisiaca e allargò le gambe del suo compagno, aprendo la bocca e inglobando così la sua lunghezza. Ermal strinse il lembo Delle lenzuola, ansimante sotto la corporatura possente del suo uomo. In così poco tempo, il riccio rilascio il suo orgasmo, fremendo e tirando a sé il romano, che lo baciò sulla bocca, con passione.*
"Ermal, è così denso il tuo sapore nella mia bocca"
*Ermal sorrise nel sentire recitare una frase di una sua canzone, ovvero nuvole di miele. Addentrò le mani nei capelli perennemente in disordine del romano e baciò con foga le sue labbra e poi il suo collo, facendolo diventare violaceo. Fabrizio emise una sonora risata che riecheggiò tra le pareti della stanza, e si distese accanto al più giovane, accarezzando la sua guancia e baciando il petto nudo.*
"A 'cespuglie, m'hai fatto un succhiotto! Anvedi questo, adesso me devo copri il collo co na sciarpa"
*Ermal distese le labbra e rise, la sua risata era una musica soave per le orecchie del romano, che si strinse a lui, nascosti dalle coperte umide e impregnate del sapore della loro passione. Si sedette a cavalcioni sul grembo del Moro e bloccò i suoi polsi, guardandolo dritto negli occhi*
"Da adesso in poi, tu appartieni a me Fabbbbrizio. Nessun potrà sfiorare questa tua pelle ruvida, intesi? Sei stato marcato dalla mia bocca, così calda."
*Fabrizio si liberò dalle strette del ragazzo e lo attirò a sé, baciandolo intensamente sulla bocca, sfiorò con le punta delle dita le sue labbra, lasciò tracce dei suoi baci sugli angoli e con i denti morse il suo collo, fino a farlo diventare livido.*
"Adesso anche tu sei marcato, piccole. E non te copri il collo, tutti devono vede che appartieni a me, e nessuno te può tocca o Bizio tuo se incazza. Te devi ricorda questo momento, io e te semo legati da na cosa più grande de Noi. Non c'è potemo separa, io te voglio troppo, me fai impazzi. E me fai sballa tutti gli ormoni, a piccole."
*Ermal si nascose sotto le coperte, e lasciò scivolare la mano sulla lunghezza del romano che gemette al suo tocco. Rise, sentendolo duro dentro la sua mano e lo massaggiò, facendo ansimare il suo uomo, che assunse un colorito purpureo e si dimenava sotto le lenzuola*
"Ermal me stai a fa veni na voglia de scoparte a sangue. O sai che so io che me devo vendica pe quella cosa de te e Montanari? Quindi, Statte fermo e famme gioca co Giuggiolo tuo!"
*Ermal tolse via la mano, e la portò alla bocca umidendola con la sua saliva. Scosse la testa e sorrise, alzando lo sguardo verso il soffitto, mentre Fabrizio si addentrava nelle sue zone intime, facendolo sussultare​al suo tocco, così violento e passionale.*
"Ahhh, Fabbbbri... Io...Ti... Amo"

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