HO BISOGNO DI CREDERE

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*erano trascorsi mesi dall'ultima volta in cui aveva incontrato il suo sguardo docile, avvertiva la sua mancanza ogni giorno e ogni notte. Ci aveva creduto ancora una volta, che potesse esistere quel sentimento che tutti chiamano amore, ma nel momento in cui ha fatto capolino nel suo cuore così è volato via, come una bolla. Un sorriso amaro si affacciò su quelle labbra rosee e disegnate, si era sentito uno stupido per aver creduto che lui fosse rimasto davvero al suo fianco e invece no, era soltanto una sciocca illusione, e da quando lui era andato via si era aperta una voragine dentro di sé che poco a poco lo stava risucchiando nel buio più totale. Una lacrima scivola sul suo volto etereo, sospira e scende da quel letto madido di sudore. Era rimasto due giorni riscaldato dal tepore Delle coperte senza neanche mangiare, ma in realtà sentiva solamente freddo e soltanto un abbraccio avrebbe potuto riscaldarlo, curare quelle ferite sanguinolente. Voleva farla finita, lui che aveva urlato al mondo intero che era vietato morire, ma di amore non si muore, ma senza esso si. Noi esseri umani non siamo destinati a restare soli, brancolare nel buio per anni in assoluta solitudine e poi accorgersi che li in fondo al tunnel c'è qualcuno che ha bisogno di te, ha bisogno di credere che c'è sempre una speranza, c'è ancora amore nell'aria. Barcolla Fino in cucina e si siede sul divano incenerendo i polmoni con una sigaretta, sbuffa del fumo che si disperde tra le pareti silenziose e poi guarda il suo cellulare, esita prima di prendere una decisione che potrebbe dare una svolta alla sua vita oppure potrebbe ucciderlo una volta per tutte. Così tremante lo chiama e appena ascolta quella voce graffiante un brivido si fa strada sulla sua schiena. Trova quel coraggio mancante e lo chiama ad alta voce, mentre calde lacrime bagnando le sue labbra, ma lui le lascia scivolare via senza asciugarle, lo chiama con un sussurro e il cuore per un istante cessa di battere per poi riprendere a battere freneticamente*
"Fabrizio.."
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*Guarda fuori dalla finestra la gente attraversare le strade della sua Roma e immagina di guardarlo mentre lo saluta con la mano, che sciocco immaginare qualcosa che non si avvererà mai, lui si era esposto in tutta la sua fragilità e poi si era reso conto che ciò che provava era troppo per​ lui, doveva lasciarlo andare via dalla sua mente e dal suo cuore. Si, ci aveva creduto fermamente in quell'amore ma si era sentito un incapace quando quel giovane ragazzo lo aveva accolto tra le braccia e lo aveva baciato, e lui inerme lo ha ferito andandosene semplicemente via senza dire una parola, svanendo nel nulla senza più cercarlo. Al solo pensiero si sentiva un mostro per essersi comportato incivilimente con lui. Accende un'altra sigaretta, l'ennesima e sbuffa il fumo che inebria la stanza e assorto nei suoi pensieri non sente la suoneria del cellulare. Pensa ancora a lui, è come se fosse una dipendenza e ne sa qualcosa visto i trascorsi ma preferisce essere dipendente da qualcuno che da quella roba che uccide, che non ti da il tempo di fuggire via dal tunnel, una volta commesso quel gesto insensato non si torna indietro ma in questo caso invece? Ha bisogno di credere che almeno in Amore c'è sempre una possibilità di tornare indietro, vuole rimediare e dirgli con tutta sincerità che lo ama, che lo ama da sempre e che non vuole perderlo ancora, così afferra il cellulare tra le mani e sente una stretta allo stomaco, l'ansia implode in ogni parte del suo corpo, ritrovandosi madido di sudore, non sa se rispondere o lasciare perdere ma non può allontanarlo ancora una volta, così con quel poco di coraggio che gli è rimasto accetta quella telefonata, urlandogli tutto il suo amore
"Ermal, io ti amo! Ti ho sempre amato e voglio te, adesso.. sempre!"
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*Nella sua mente riecheggiano quelle parole, il romano si è appena dichiarato, non è un sogno ma realtà. Il suo cuore implode di gioia, l'amore si sprigiona danzando nell'aria e senza neanche rispondere esce di casa in tutta fretta ed entra in macchina sfrecciando tra le strade come un folle e in poche ore arriva alla meta, Roma,una donna meravigliosa con l'abito più bello che possiede. Bussa alla sua porta una volta arrivato a casa sua e il romano lo guarda con un luccichio negli occhi e si getta a capofitto tra le sue braccia, sciogliendosi come neve. Ermal è incredulo a ciò che è appena successo, lo guarda attentamente come voler imprimere il suo volto, il ricordo di quell'evento nella sua mente se mai fosse sbiadito, se quella realtà fosse svanita nel nulla dall'oggi al domani ma il romano con delicatezza gli prende il volto tra le mani e lo guarda diritto negli occhi, aprendo e schiudendo le labbra, rincuorandolo con parole dolci, pure come le loro Anime*
"Cespuglie non ti lascerò mai. Io ti amo, e darei la mia vita per te. Sei la miglior cosa che mi sia capitata nella vita, tu sei la mia salvezza."
*E dopo aver sentito ciò il riccio non riesce a proferir parola e lo bacia come la prima volta, ma adesso lo scenario è diverso perché l'altro ricambia quel bacio con intensità e lo culla dolcemente tra le sue braccia.*

DISAGIO #METAMORO PT.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora