DUREX

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Ermal era disteso sul letto, e sonnecchiava tranquillamente, ripensando a quel che era successo qualche ora prima tra le lenzuola. Era sul punto di addormentarsi, quando Fabrizio, il suo compagno entrò nella stanza e lo scosse delicatamente, chiamandolo più volte.
“Amò, senti te devo di na cosa.”
Il riccio non voleva sentire nulla in quel momento, voleva solamente dormire e rilassarsi ma Fabrizio era insistente e dopo aver mugolato qualcosa di incomprensibile, aprì gli occhi e si voltò verso il romano, sbuffando.
“Dimmi tutto. E poi lasciami dormire, per favore.”
Fabrizio si tirò una ciocca di capelli nervosamente, e si morse il labbro inferiore, cercando di mantenere la calma. Dopo quel tempo rimasto in silenzio finalmente si decise a parlare
“senti, hanno chiamato certi che c’hanno proposto de fa da testimonial pe la pubblicità della durex e io, ho accettato.”
Ermal all’improvviso si sentì carico di energie, dopo aver sentito quelle parole provenire dalla bocca di Fabrizio. Non riusciva ad immaginare una cosa simile, ed era un po’ arrabbiato col romano perché non l’aveva considerato.
“Grazie tante per avermelo chiesto!! Ma che sei impazzito? Non me la sento di apparire sotto quelle vesti, che cazzo Fabbrì! Ora  non possiamo disdire, perché ormai hai avuto la bell’idea di accettare. Vaffanculo, m’hai fatto passare la voglia di dormire. Quand’è che dobbiamo fare questa pubblicità?”
Fabrizio era dispiaciuto per non averlo consultato, avrebbe dovuto ma era fin troppo eccitato per non accettare una proposta simile.  Ma ormai il danno era stato fatto e non poteva di certo tirarsi indietro.
“Me dispiace Ermal, per non averti consultato. Comunque tra mezzora. “
Il riccio sbuffò e scese dal letto, rimettendosi i vestiti e si diresse in bagno per sciacquarsi il viso. Era arrabbiato e stanco, e non aveva questa gran voglia di fare questa pubblicità, ma cercò di mantenere la calma e non pensare a niente. Non aveva alcuna voglia di discutere con Fabrizio, lo amava troppo per continuare ad essere arrabbiato con lui. Tornò in camera da Fabrizio e lo baciò sulla fronte, baciandolo poi sulle labbra.
“Ti perdono soltanto  perché ti amo troppo. Cosa dobbiamo fare precisamente?”
Il romano lo baciò sugli angoli della bocca, e strofinò il naso sul suo, guardandolo negli occhi.
“Non dovemo fa niente de che. Dobbiamo metterci sotto le lenzuola e fingere de fa l’amore. O sai com’è. “
Ermal era convinto che alla fine sotto quelle lenzuola, non avrebbero più finto ma ci sarebbero dati dentro, come sempre.
“Mmmh, me sta a veni na voglia. Va bene, se dobbiamo fare soltanto questo va bene. Cinque minuti e sono pronto.”
Così si sistemò per bene e quando ebbe finito raggiunse Fabrizio che lo stava aspettando davanti alla porta d’ingresso. Dopo essersi assicurato di aver preso tutto, uscirono dall’abitazione ed entrarono in macchina. Non parlarono per tutto il tragitto, fino allo studio.  Quando arrivarono, si tenevano per mano e un signore li invitò ad entrare in una stanza, quella dove avrebbero girato la pubblicità. Poggiarono i preservativi sul comodino che si trovava accanto al letto e il regista disse di spogliarsi e infilarsi sotto le lenzuola mentre Fabrizio prendeva il preservativo. Al via, Fabrizio guardò Ermal con gli occhi languidi di passione  e lo baciò sotto le lenzuola, stuzzicandogli i capezzoli e poi allungò la mano per prendere il preservativo e lo strappò con i denti, infilandoglielo al riccio che faceva l’impossibile per non gemere, e bagnare quelle lenzuola. Ma Fabrizio aveva preso a leccargli il petto, scendendo fino giù e inglobò il membro del riccio nella sua bocca calda. Ermal roteò gli occhi e graffiò la pelle del romano che fremeva e succhiava avidamente. Soltanto quando il registra urlò stop dovette interrompere quel momento eccitante. Ermal  voleva che lui continuasse, che entrasse dentro di lui e rilasciare il suo orgasmo ma non potevano più continuare. A malincuore e doloranti si rivestirono e si avvicinarono al regista che si congratulò con entrambi.
Quando uscirono dallo studio, si avvicinarono alla macchina e il romano sussurrò all’orecchio del riccio con voce suadente
“con te non ho ancora finito..”
e una volta dentro la macchina, Fabrizio poggiò una mano sul ginocchio del riccio e poi la spostò sull’inguine, facendolo ansimare. Si stava divertendo moltissimo in quel momento, vedendo la faccia di Ermal, paonazza e sudaticcia. Ermal non ne poteva più, l’erezione pulsava fortemente e si sentiva troppo stretto nei jeans, voleva tornare a casa il prima possibile per finire quello che avevano iniziato. Ma il romano non era della stessa opinione visto che allungò verso un’altra strada, per fare un giretto accendendo lo stereo.
“Sei un bastardo Fabbrì. Guarda che me masturbo davanti a te, adesso. Poi non te faccio fa niente, quando torniamo a casa.”
Il romano rise di gusto, spostando lo sguardo su Ermal che lo fulminò con lo sguardo, e parcheggiò in una zona deserta della città. Gli sfilò i pantaloni  e i boxer e dopo aver abbassato i sedili si mise a cavalcioni sul riccio, dandoci dentro, spingendo forte. Il riccio urlò a pieni polmoni e ansimava, mentre il romano lo colpiva sempre più forte, gemendo e urlando il suo nome. Ermal era allo stremo e sentiva che stava per venire, e infatti poco dopo venne sulla mano del romano che lo baciò sulla bocca, spassionatamente .
“Cazzo Ermal quanto sei buono.”
Ermal chinò il capo e mise il membro del romano in bocca, succhiando e leccando la punta. Lo guardò negli occhi mentre lo faceva e ciò fece ansimare Fabrizio che sentiva già la voglia di fare l’amore un’altra volta.
“Anche tu sei buono Bizio, molto buono..”
Fabrizio gli prese il volto tra le mani e sorrise, mordendogli il labbro inferiore.
“Quando torniamo a casa, voglio assaggiarti ancora una volta amore mio.”
E dopo essersi rivestiti, e sistemati , si avviarono verso la loro dimora, che profumava di sesso e amore. E dove avrebbero assaporato i loro corpi, ancora una volta.

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