ALMENO TU RICORDATI DI ME

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Fuori nevica e io me ne sto in camera mia riscaldato dal tepore delle coperte. Chiudo gli occhi e mi   sotto le lenzuola, accendendo spotify e lascio partire le sue canzoni, quelle di Ermal, il mio unico amore. Purtroppo lui questo non lo sa, in realtà non sa neanche chi sono io. Ma se solo lo sapesse, tutto cambierebbe tra noi. A causa di un incidente ha perso la memoria, e si è dimenticato di me, di chi era ed è tutto nuovo per lui. Vorrei aiutarlo a ricordarsi almeno di me, perché è come se anche il resto del mondo si fosse dimenticato di me, perché lui è il mio mondo, l’universo che gira intorno a me. Io adesso sono un puntino e mi sento impotente, perché ho bisogno che lui ricordi chi sono, per potergli dire quello che provo per lui.
E anche questa è una notte insonne, scivolo via dal letto ed esco fuori sul balcone, accendendomi una sigaretta che lascio penzolare sulle labbra.
Se non ho lui, non ho niente. Si ci sono i miei figli, che riempiono le mie giornate ma lui è un’altra cosa, se solo potesse ricordarsi di me..
Un vento gelido mi sferza il viso e rabbrividisco, guardo il cellulare e scorro alcune foto di me e Ermal e sento come una massa sul cuore, che non mi permette di respirare. Tossisco mentre una lacrima mi riga una guancia. Chissà cosa starà facendo adesso, se starà dormendo o anche lui come me è sveglio, e non sa cosa fare. Guardo il suo numero e decido di chiamarlo, riconosco la sua voce, sta sbadigliando e mi sento in colpa per averlo svegliato. Mi chiama per nome e io subito inizio a sognare verso l’infinito, se sa chi sono, si ricorderà di me.
“Ermal scusa se te chiamo ora, ma nun riesco a dormì. Me dispiace pe averti svegliato.”
Ascolto il suono melodico della sua voce e mi riscalda il cuore, questa notte è magica per me.
“Non preoccuparti Fab, in realtà stavo provando a dormire ma non ci riesco. Stavo cercando di ricordare chi fossi prima dell’incidente qualcosa inizio a rammentare, e poi ho sempre il tuo volto che non mi lascia né di giorno e né di notte. Abbiamo avuto qualche tipo di legame io e te? Non è che.. eravamo fidanzati?”
Le guance si dipingono di rosso ed io quasi mi strozzo col fumo. Quindi lui non si ricorda di me, ma percepisce che c’è stato qualcosa tra di noi. Potrei mentirgli e dirgli che eravamo una coppia, ma preferisco essere onesto, non gioverebbe alla mia salute mentale, mentirgli sul nostro rapporto.
“Diciamo che tra noi c’era un legame intenso.. eravamo come due fratelli, anche se c’era un’alchimia tanto che ci chiamano i metamoro e hanno disagiato su di noi, facendoci sembrare una coppia di fidanzatini.”
Lui resta in silenzio e lo sento respirare profondamente dall’altra parte del telefono e per un po’ ho il timore che si sia addormentato e non abbia ascoltato neanche una parola. Ma invece risento subito dopo la sua voce, che allieva il peso che incombe sul mio cuore.
“Capisco. Allora ti andrebbe di ripresentarci e di amarci? So che può sembrare insensato quello che ti sto dicendo, ma hai detto che tra noi c’era qualcosa di intenso, no? Ed io quando ti ho rivisto dopo l’incidente ho percepito qualcosa di speciale, di unico. Quindi il mio primo pensiero è stato che io fossi innamorato di te e tu di me, ma anche se non è realmente così, vorrei che lo fosse. Quello che sto cercando dirti Fabrizio, è che tu mi piaci moltissimo e vorrei avere una storia con te.”
Le sue parole mi lasciano di stucco, non so proprio cosa dirgli. Ho aspettato così tanto per arrivare a questo punto ed è bastato un incidente per far si che il mio sogno diventasse realtà.
“In realtà io ti ho amato dal primo sguardo, dalla prima volta in cui noi abbiamo parlato. Avrei dovuto dirtelo tanto tempo fa ma non ne avevo il coraggio, perché mi sembrava assurdo confessarti i miei sentimenti, e poi comunque nel tuo stato di incoscienza, non mi sarei mai permesso di lasciarti credere che tra noi ci fosse qualcosa più dell’amicizia. Ma accetto volentieri di conoscerti di nuovo, perché questa volta sarà più bello, sarà un incontro speciale. Magari ci vediamo in questi giorni, e ci presentiamo come si deve, Ermal.”
Lo sento ridacchiare e poi sento il mio nome, abbasso lo sguardo dal balcone e non posso credere ai miei occhi. Lui è qui sotto, ed io mi strofino gli occhi per vedere se si tratta di una illusione o è reale quel che sto vedendo. Mentre rientro in camera e prendo la giacca per raggiungerlo, riprendo la conversazione, accennando un sorriso.
“Famme capì, tu per tutto questo tempo eri già in viaggio per venire fin sotto casa mia? E come facevi a sapere dove abitavo?”
Ermal sorride e io sorrido insieme a lui, e riprende a parlare allegramente
“ti ho detto che non riuscivo a dormire, perché stavo continuamente pensando a te e per quanto riguarda la via, c’è l’avevo scritta sul cellulare, con tanto di nome e cognome. Ti aspetto Fabrizio, o meglio Bizio come c’è scritto sulla rubrica.”
Scendo le scale frettolosamente e appena lo vedo mi slancio in un abbraccio e lui con un sorriso a trentadue dente mi stringe forte e mi accarezza i capelli.
“Piacere di conoscerti Fabrizio.”
Lo guardo negli occhi e gli sorrido, stringendo le sue mani e strofinando il naso sul suo ed entrambi ridiamo, come due ebeti
“Il piacere è tutto mio Ermal.”
E la neve inizia a posarsi sulle strade ancora una volta, e in quella notte magica, scocca il nostro primo bacio, il sigillo di un nuovo Amore.

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