UN TUFFO NEL PASSATO

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Ermal è disteso sul letto, con gli occhi chiusi e le cuffiette alle orecchie. Sta ascoltando la musica di Fabrizio, colui che ha rapito la sua anima e l’ha resa migliore. Fuori la pioggia scende lenta e batte sulle finestre della casa, ma lui è così concentrato sulla musica che non si accorge di nulla. Il tepore delle coperte lo riscalda, e lo fa sentire al sicuro dai mostri che si nascondono sotto al letto. E’cosi preso dalle note di Voglio stare con te di Fabrizio che poco a poco si addormenta, cullato dalla voce profonda del romano.
All’improvviso un bagliore lo acceca e cade dentro un vortice e lui apre gli occhi all’istante, spaventato e ha ancora le cuffiette nelle orecchie. Atterra in una casa, e intravede un’ombra. Si avvicina molto lentamente e una luce fioca lascia intravedere una persona a lui familiare. E’ un Fabrizio Moro giovane coi capelli lunghi e quello che più lo sconvolge è quella cosa conficcata nel braccio. Una siringa, e capisce che si sta drogando. Cerca di scuoterlo, di parlargli ma quel giovane non sembra dargli ascolto. E’agonizzante e le lacrime cadono su quel volto ricoperto di lentiggini.
Ermal si porta una mano sulla bocca, non riesce a comprendere perché si trova in quel posto e perché è nel passato di Fabrizio. Vederlo in quello stato lo ferisce e sente una stretta allo stomaco tanto da farlo cadere in ginocchio, mentre le lacrime gli rigano il viso. E’ sconvolto, e vorrebbe far qualcosa, evitare che il romano si faccia del male ma ciò è impossibile. Dopo alcuni minuti viene catapultato altrove, in una stradina che confabula con un tizio che gli sta vendendo la droga e ancora quella stretta allo stomaco e adesso anche sul cuore. Respira a stento, non ne può più di vederlo così malandato, così sofferente. Vorrebbe davvero far qualcosa, cambiare il suo passato ma è impotente. Chiude per un istante gli occhi e pensa che si tratti solamente di un brutto sogno e che appena riaprirà gli occhi si sveglierà e starà sotto le coperte, nella sua dimora. Ma quando riapre gli occhi un Fabrizio tremolante gli cade davanti e piange come un bambino. Mugola qualcosa di incomprensibile e capisce che non sta bene, che è l’effetto della droga. Quanto vorrebbe portarlo a casa, e prendersi cura di lui ma si ripete che ciò è impossibile. Quanto è stato tumultuoso il passato del romano, quanto ha dovuto soffrire e pensare che adesso ha due figli,è pulito e sta bene nonostante la sua ipocondria.
Quella scena si dissolve come se fosse sabbia, e viene spinto in una nuova realtà.  Fabrizio è un uomo adulto e ha due splendidi figli. Deve prepararsi per un concerto ma il romano non è affatto tranquillo, e lui sa bene come ci si sente prima di un concerto, e soprattutto sa come si sente il romano. Fabrizio è paonazzo e suda freddo, si sfila la camicia e scompiglia i suoi capelli e cammina avanti e indietro. Ermal guarda quel petto nudo, ricoperto di tatuaggi e si mordicchia il labbro nutrendo una certa sensazione nelle parti basse, ma lo stato in cui si trova il romano lo distoglie dai suoi pensieri poco casti e si tortura il labbro, impotente, come prima. Lo guarda mentre inizia a respirare a fatica, sta avendo un attacco di panico e cade a terra in ginocchio, ha paura di morire e vorrebbe qualcuno che lo tranquillizzasse ma lì non c’è nessuno. Ermal è solo un’ombra, lui non potrà mai guardarlo ma il riccio prova a parlargli, sussurrandogli nell’orecchio
“respira, Bizio ci sono io con te. Non sei solo, okay? Tranquillo, adesso passa e vedrai che andrai alla grande sul palco. “
Ma il romano non lo ascolta, il suo respiro è affannato e cerca di rialzarsi, prende un cellulare e chiama il medico, e urla con tutta la forza che ha “ho paura di morire, aiutatemi”. Ermal stringe i pugni e vorrebbe spaccare il muro, perché è costretto a rivivere il passato di Fabrizio? Cosa significa tutto questo? Domande a cui non riesce a dare una risposta sensata. E’ come essere dentro un film dell’orrore e non riesce a trovare una via d’uscita. Si guarda intorno ma niente, se guarda altrove vede il nulla. E’intrappolato nel passato di Fabrizio, e chissà a quanta altra sofferenza dovrà assistere, senza poter fare nulla per rimediare. Per aiutarlo. Per salvarlo.


Fabrizio si è appena fatto la doccia, dopo aver fatto un po’ di jogging e aver lasciato i bambini dalla sua ex compagna. Si sfila l’accappatoio e indossa una felpa nera e dei pantaloni di tuta. Sospira e si sdraia sul letto prendendo il suo ipod e tra alcuni artisti sceglie Ermal Meta. Indossa le cuffiette e chiude gli occhi con un sorriso sornione e sognante che gli contorna le labbra carnose. La voce soave di Ermal lo fa ben presto addormentare e si trova in una casa, che non conosce. E’ come un film in bianco e nero, così gli sembra e ci sono delle persone. Non riesce a capire chi siano finché non riesce ad avvicinarsi le persone si illuminano e intorno è ancora bianco e nero. Vede un uomo con uno sguardo colmo di furia e un ragazzino alto di dieci anni che viene colpito da Lui, bruscamente. E’a terra e l’uomo gli da un pugno sul viso magro, e poi un calcio nello stomaco. Più in la c’è una donna che piange e si copre la bocca, e chiama il ragazzo con una voce flebile “Ermal, scappa. Ermal..”
E allora che Fabrizio capisce di ritrovarsi all’interno di un incubo, del passato di Ermal. Una lacrima scende sul volto, e lui cerca di avvicinarsi al ragazzino per salvarlo dalle mani di quel bastardo ma è come se fosse un fantasma, non può fare nulla ed è costretto a restare inerme mentre osserva quella scena che gli spezza il cuore. E’attonito e confuso, non sa come comportarsi. Si guarda intorno e vede due ragazzi, Sabrina e Rinald che si stringono tra le lacrime che scendono copiosamente sui loro volti. Vorrebbe urlare, di scappare ma non può fare assolutamente nulla perché loro non ascoltano.
Quella scena lo porta a riflettere su quanto Ermal abbia dovuto affrontare per diventare l’uomo che è adesso, così coraggioso e sorridente. Ha conosciuto il dolore sulla sua pelle e sulla sua anima. Un padre che tratta in quel modo i suoi figli è inammissibile, lui non lo farebbe mai. Guai a chi torce un capello ai suoi bambini, non se lo perdonerebbe mai. Porta una mano tra i capelli, si rende conto che in quel momento è partita una canzone di Ermal, Vietato Morire e nasconde il viso tra le mani, sperando di ritrovarsi nuovamente a casa sua sul letto. Ma quando toglie le mani dal viso vede un ragazzo col volto di un uomo segnato da grandi ferite che con la sua mamma e i suoi fratelli corrono via dalla loro città e sa che stanno andando via, per sempre. Sa che la loro meta è Bari,la città che li salverà da quello inferno. Ma in quel momento che dovrebbe segnare la libertà vede il giovane Ermal nascosto dietro una cassa di legno che piange ininterrottamente e si guarda le ferite inflitte da quell’uomo. Vede una signora che cerca di avvicinarsi a lui e abbracciarlo ma si irrigidisce al tocco di quella donna che se ne và, senza sapere il perché di quella reazione.
Fabrizio non ne può più, vuole scappare via da quel dolore ma è bloccato e non sa come ritornare nel presente. All’improvviso avverte una scossa elettrica attraversargli il corpo e un forte vento lo sospinge via nel presente e si ritrova in camera sua, sul letto , col volto ricoperto dalle lacrime.

Ermal vorrebbe scomparire in quel momento, parte una canzone Pace e vorrebbe davvero ritrovare la pace in quel momento, tornare nel presente e correre da Fabrizio per stringerlo a sé e dargli tutto l’amore di cui ha bisogno. E all’improvviso una scossa elettrica pervade il suo corpo e viene risucchiato da un vortice che lo riporta nel presente. E’ sconvolto, sta tremando e la prima cosa che fa è togliere le cuffie dalle orecchie e chiamare Fabrizio al cellulare. Il romano gli risponde dopo due squilli e nello stesso tempo dicono “E’successo qualcosa di incredibile”.
I due si vestono, escono dalle loro case e corrono nel loro punto di incontro per parlare di quel che è appena successo. Finalmente dopo alcuni minuti si trovano uno dinanzi all’altro con una certa distanza che li divide. Il primo ad avvicinarsi è Fabrizio che con gli occhi lucidi abbraccia Ermal che nasconde il viso sulla spalla del romano e si ritrovano entrambi a piangere. Questa volta è Ermal a prendere la parola, asciugandosi le lacrime e guardando negli occhi il romano.
“So che può sembrare assurdo.. ma ho visto il te del passato. E’stato così.. doloroso. Sei sopravvissuto al tuo inferno e c’è l’hai fatta. Sei un uomo così forte Bizio. “
Fabrizio sospira e ha lo sguardo verso il basso e poi incontra quello di Ermal, che si mordicchia il labbro.
“Ho visto un ragazzino di dieci anni mentre veniva picchiato brutalmente. Ho visto quanto dolore ti sei portato dietro prima di essere quello che sei adesso. Io non sono affatto forte, come hai detto tu, sono sopravvissuto. Tu invece hai fatto del dolore la tua forza, e adesso sei una persona meravigliosa, amata da tutti. Solo che mi sentivo così impotente in quel momento, avrei voluto salvarti da quelle mani, dure come pietre. Avrei voluto fare qualcosa, ma tu hai fatto tutto da solo, e hai salvato tua madre e i tuoi fratelli. Sei forte, sei il sole che riempie le mie giornate tempestose.”
Ermal non sa cosa dire, senza pensarci preme le labbra su quelle di Fabrizio, baciandolo con foga come se con un bacio potesse portare via tutto quel dolore.
“Non ti lascerò mai solo, io ci sarò sempre prima di un concerto, ci sarò quando ti sentirai solo, ci sarò sempre per te Fabrizio.”
Quel tuffo nel passato ha fatto riaffiorare dei sentimenti nascosti che adesso stavano silenziosamente urlandosi addosso.

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