TI VORREI

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Fabrizio non era mai stato un gran chiacchierone, quando si trattava di confidare i propri sentimenti e le sue emozioni lo facevo attraverso la musica. Ma adesso si trovava in quella stanza d’albergo con il suo compare che era intento a smanettare sul cellulare, ignaro che l’altro stesse cercando la forza per confidargli l’amore che nutriva da un po’ di tempo. Erano stati migliori amici, fratelli e non avrebbe mai lontanamente immaginato che potessero divenire amanti. Era lui quello che l’amava, che non sapeva come liberare quelle parole rimaste bloccate dietro quelle labbra corpose  e screpolate. Si morse l’interno della guancia , strofinandosi le mani impregnate di sudore sui jeans. Doveva dirglielo ora o sarebbe stato troppo tardi se fosse rimasto con quel sentimento chiuso all’interno della sua anima fragile. Dopo lunghi sospiri finalmente si decise a parlare, tentando di non parlare in dialetto e senza confondere le parole.
“Ermal, devo dirti una cosa. Ecco, è da un po’ di tempo che mi sono accorto di provare qualcosa, di diverso dall’amicizia. Non è un bene fraterno quello che sento per te, ma ecco è.. amore. Penso di essermi innamorato dal primo istante in cui ho avuto modo di parlare con te, nel momento in cui i nostri corpi si sono stretti dentro un abbraccio per una frazione di secondo. Voglio che tu sappia che questo amore, se non è contraccambiato lo custodirò nel cuore e andrò avanti, almeno ci proverò. E detto ciò, puoi ritornare a fare quel che stavi facendo poc’anzi.”
Ermal non avrebbe mai immaginato una confessione simile da parte del romanzo. Era rimasto in silenzio per tutto questo tempo credendo che questo amore non potesse essere corrisposto. Quante notti erano trascorse insonni nel pensare al romano, a quelle labbra che avrebbe tanto voluto assaporare e quella pelle dipinta di tatuaggi che bramava sin dal primo istante in cui si erano trovati faccia a faccia.  Non aveva alcuna intenzione di restarsene in silenzio, non dopo quelle parole appena udite. Si alzò in piedi e gli si avvicinò prendendogli il viso tra le mani senza riuscire a togliersi quel sorriso disarmante sul volto
“Oh Fabrizio, sono rimasto in silenzio per tutto questo tempo perché credevo che se avessi esposto i miei pensieri tu mi avresti allontanato e invece eccoti qui a sussurrarmi il tuo amore per me.  Quel che sento è forte, è qualcosa mai provata fino ad ora. Vorrei poterti baciare e amarti in ogni centimetro di pelle, voglio che tu prenda questo cuore che batte e lo faccia tu, voglio sognare di averti e scuotere quest’anima fragile,curandola.  Ho represso per molto tempo e  mi dispiace per non averti parlato prima, lasciandoti arrovellare,col timore che questo tuo amore potesse essere soltanto una sciocca illusione. Ebbene non lo è, ti vorrei condividere col mondo e tenerti solo per me, scrutare la tua anima, accarezzarla e proteggerla.  Voglio baciarti proprio in questo momento.”
Il romano aprì la bocca e la richiuse lentamente e poi quelle labbra si posarono con delicatezza su quelle del riccio e si cercarono, si bramarono, intrecciando le loro lingue dando via ad una danza intrisa di passione.
Il romano si rese conto in quel momento che Ermal l’aveva trasformato, denudando il suo essere che riusciva a esporre soltanto attraverso la compagnia della musica. Non gli era mai successo di essere sé stesso senza filtri dinanzi a qualcuno, liberandosi di quel che aveva dentro e che non  pensava che ciò potesse succedere, da un momento all’altro. Voleva soltanto stendersi su quel letto e assaporarlo, lasciargli l’amore su quella pelle diafana e bearsi di quell’attimo di pura magia.

DISAGIO #METAMORO PT.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora