INTIMITA'

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Sfiorai con assoluta delicatezza la sua pelle magra, e avvertì quel brivido ballerino distendersi lungo la sua schiena, ad ogni mio tocco. Per me era la prima volta che avrei intrapreso una relazione intima con un uomo e che uomo! Ermal era simile ad una divinità greca, la sua pelle diafana ricoperta da alcuni graffi ben noti, che trasparivano quel suo passato tormentoso e quello sguardo intenso, inebriava completamente la mia mente e ogni senso del mio corpo. Ne ero profondamente ammaliato e volevo posare ben presto le mie labbra carnose sulle sue, rosee e delicate. Le dita si incamminarono sul suo petto ricoperto da poca peluria e lentamente discesero verso il punto più intimo del giovane ragazzo. Le mie dita con fare delicato continuarono a danzare sulla sua pelle arrivando al petto ricoperto da poca peluria per poi disperdersi nel punto più intimo del mio amato. Intanto che le dita danzavano sul suo corpo magro le mie orecchie si focalizzarono sul suo respiro che man mano divenne più corto e quei piccoli gemiti fuoriuscire dalla sua bocca candida e adesso impregnata di lussuria. Il suo sguardo divenne più limpido del solito, i suoi occhi nocciola somigliavano a due diamanti incastonati nelle orbite, e dannazione lo rendevano così intrigante! Abbassai la testa e aprì graziosamente le sue gambe e cercai la sua entrata, alzai soltanto per un piccolo istante lo sguardo per poter ammirare le sue labbra mordersi e suscitò un tepore che si diffuse lungo il mio corpo e precisamente in quel punto. Avrei voluto fregarmene della delicatezza e fiondare le mie labbra su quell'erezione pulsante e gonfia, rivestita di un liquido che la mia bocca avrebbe assaporato con tanto ardore, entrare violentemente dentro di lui e rivestirmi della sua lussuria. Ma volevo godermi ogni secondo di quelle mie gestualità e lui meritava di godere quel momento con assoluta delicatezza, come quel suo essere. Stuzzicai la sua lunghezza con le dita, e feci entrare lentamente un dito, un suono gutturale provenne dalla sua bocca e dolcemente entrai ancora dentro di lui con fare delicato e sensuale. Come se stessimo ballando un tango ma più intimo.

Spinsi la mia erezione verso di lui, e mossi il bacino spingendo e ascoltando quei suoni gutturali che si trasformarono in una ricca melodia di emozioni. Rilasciò il suo orgasmo disperdendo nell'aria il mio nome, adesso graffiante e profondo come se fossi io a pronunciarlo.

Mi distesi al suo fianco e con dolcezza presi ad accarezzare i suoi ricci impregnati di sudore, il suo viso magro era di un colore purpureo e quelle labbra che tanto amavo risultarono gonfie. Era dannatamente bello e io ne volevo ancora. Ermal era per me come una dipendenza, come se non potessi farne a meno del suo respiro, del suo corpo bagnato su di me.. lui era tutto ciò che di bello potevo possedere oltre la mia musica, la compagna della mia vita.

"Ermal tu sei come il mare, volevo dirtelo.."

E lui estese quelle labbra in quel suo sorriso disarmante intriso di purezza e io sentì i miei occhi pizzicare, ero fortunato ad aver incontrato lui, lungo il mio cammino...

"Fabrizio nascondi la parte migliore, ti amo voodoo love"

E ancora una volta unimmo le nostre labbra in una danza lussuriosa.. 

DISAGIO #METAMORO PT.2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora