‘’COSA?’’ urlai, in preda a delle crisi incredibili. ‘’Ma sei cretino? E mia madre?’’.
Lui sogghignò di nuovo. Avrei seriamente voluto spararlo, altro che mafia americana e Bronx. ‘’Non preoccuparti, sorellina’’ rispose. ‘’Ho già mandato qualcuno ad avvisarla’’.
Zayn, però, non sapeva della promessa che avevo fatto a Lana. Di stare lontana da quella vita che lei tanto odiava, di stare lontana da quel padre che altri non era che un criminale, e di percorrere la mia strada senza immischiarmi in quella faccenda. In base alle sue parole, mia madre aveva fatto tantissimi sacrifici per allontanarmi dalla storia che aveva il mio cognome.
E anche il cognome di Zayn.
‘’Mia mamma morirà di infarto!’’ sbraitai. ‘’Riportami a casa. Subito!’’.
Ancora una volta fece finta di non sentirmi, e continuò a guidare come se accanto a lui non ci fosse nessuno. Mi faceva troppo male la gola per incominciare ad urlare di nuovo.
‘’Zayn per favore’’ lo supplicai, non vedendo altra soluzione. Io non supplicavo mai nessuno, a priori, ma potevo farla un’eccezione. Almeno per quella volta. ‘’Voglio tornare a casa. Perché dovrei venire nel Bronx?’’.
‘’Ti stanno cercando’’ sussurrò, dopo un tempo che- almeno a me- parve infinito.
Cercarmi? Chi mi stava cercando? E perché? Zayn non poteva di certo sapere quanto fossi curiosa. Non sembrava, inoltre, intenzionato a dirmi null’altro. Non mi conosceva affatto se credeva che avrei fatto la bambolina carina accanto al volante.
‘’Chi mi sta cercando? E rispondi’’ mi premonii di dire.
‘’Questo te lo dirà mio pad…nostro padre’’ si corresse.
Forse furono quelle parole che mi fecero accapponare la pelle, o forse era già accapponata da un bel po’ di tempo.
Fatto sta’ che, per la prima volta in vita mia, fui attraversata da spasmi di ansia.
‘’Io non voglio vedere mio… Peter’’ dissi, come fossi una bisbetica viziata. Non ero viziata anche se mia madre aveva sempre cercato di accontentarmi. Ero la sua unica figlia, cavolo!
‘’Perché?’’ chiese, continuando a guardare la strada.
Avevo un fratello niente male, non c’era che dire.
‘’E’ un criminale, Zayn. Ha riempito di bombe un pezzo di terra e causato la morte di tante persone! Come speri che voglia rivederlo? Voglio cancellarlo dalla mia vita’’. Non avevo mai detto a nessuno quelle cose, neanche a mia madre, anche se erano facilmente intuibili. Io semplicemente volevo rimuovere il ricordo e l’immagine di mio padre dalla mente e dal cuore. Ma, per quanto mi sforzassi, lui trovava sempre il modo di tornare.
E gli volevo ancora troppo bene. E non me lo perdonavo neanche, questo.
‘’E tu giudichi una persona solo in base a quello che fa?’’ sputò crudele lui.
‘’In base a cos’altro dovrei giudicarla?’’.
‘’Tanto per cominciare, potresti informarti sul perché fa quello che fa’’ scrollò le spalle. ‘’Svegliati da questo sogno onirico, principessina. La vita non è solo fare shopping a Londra’’.
Incrociai le braccia al petto. Chi diavolo si credeva di essere?
‘’Io non faccio shopping a Londra’’ riuscii solo a dire. ‘’O almeno, non sempre’’.
Lui rise, scuotendo la testa. ‘’Ah’’ sospirò. ‘’Questo succede quando si cresce fra le bambole e gli asili’’.
Riuscii solo a sgranare gli occhi. Ma dove era cresciuto, lui? Fra le armi?
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Mors omnia solvit
FanfictionMi guardò con quel suo sguardo vispo e tremendamente tenebroso, poi si fece improvvisamente serio. Questa fanfiction non è scritta da me bensì da una mia amica che l'ha pubblicata su efp. Le ho chiesto il permesso, quindi eccoci qui! Per chi voless...