Capitolo 43

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DIANA

''A cosa stai pensando?'' la voce di Zayn rimbombò nelle mie orecchie, riscuotendomi dallo stato catatonico nella quale vertevo da qualche ora a quella parte.

Eravamo sul suo letto, lui con il computer sulle gambe e io che giravo e rigiravo il mio medaglione- pensierosa.

La verità era che le parole di Aisha vagavano ancora nella mia mente, e non c'era niente che io potessi fare per mandarle via di lì. Alzai gli occhi su Zayn, che mi stava guardando curioso.

''Vedi il tatuaggio che Zayn ha sulla scapola''

''Diglielo'' pensavo tra me e me. ''Digli tutto''

Non parlai. Era semplicemente una cosa troppo grande e pesante per poterla dire così, senza un minimo di criterio, anche se si trattava di dirla a Zayn. Avrei dovuto pensarci bene perché, qualunque cosa Aisha avesse voluto intendere con la frase ''se lo dirai, nessuno ti dirà la verità'', aveva fatto centro.

''Niente'' risposi evasiva, strofinandomi le mani sul volto. ''Credo...di essere solamente stanca''

Lui si allontanò dal bordo del letto e mi si avvicinò, sorridendo quasi. Si appoggiò alla spalliera accanto a me, e mi passò un braccio sulla spalla. Io portai il mio volto nell'incavo del suo collo, e respirai il suo profumo. Forse stavo impazzendo, ma mi sentii meglio.

''C'è qualcosa che ti turba?'' mi domandò, spezzando il silenzio. Pensai davvero di dirglielo, perché non ero sicura che sarei riuscita a mentire bene. Lui mi diede un leggero bacio sulla fronte e mi strinse la spalla, e le parole di Aisha tornarono a far capolino nella mia testa.

''Vedi il tatuaggio che ha sulla spalla''

Se glielo avessi detto, tutto quello che la mora mi aveva riferito, avrei rischiato di allontanarlo solamente perché- magari- non voleva che vedessi quel tatuaggio. Dopotutto, non doveva essere poi una così bella cosa se Aisha mi aveva detto di ''vederlo''. Forse aspettare un altro giorno non sarebbe stato così male, e non sarebbe morto nessuno. Avevo bisogno di tempo per elaborare. Ma che cosa potevano volere da me, i Tiger?

''Non c'è niente che mi turba'' risposi, cercando di sembrare quantomeno serena. ''Stavo soltanto pensando alla mia vita a Leeds prima che...tutto cambiasse, credo''

''Ti manca?'' domandò di soppiatto, con una certa nota di dolcezza nella voce che non gli avevo mai sentito.

''A volte'' risposi, lasciandogli un leggero bacio sul collo. ''Mia madre mi manca. La mia vecchia vita...ogni tanto''

''Ogni quanto?'' tastò il terreno.

Pensai attentamente alla mia risposta. ''Più o meno ogni volta che non ci sei''

Lui non disse niente, ma potei sentire chiaramente il suo respiro rallentare. Il suo cuore stava battendo più forte del solito, e la sua mano sulla mia spalla era diventata più insistente.

Dalla sua bocca non uscì più una parola, si limitò solo a baciarmi con passione. E forse non c'eravamo mai dati un bacio così, perché mi sapeva di qualcosa di nuovo.

Senza che me ne rendessi neanche conto, la mano di Zayn era scesa sul mio fianco e aveva preso a stringerlo forte- come se temesse che me ne andassi. La mia pelle era diventata bollente, e la mia temperatura corporea si era alzata di non poco. La voce di Aisha era soltanto un sussurro adesso, perché Zayn era più importante. Probabilmente è così che ci si sente quando si ama una persona. Come se ci si trovasse esattamente dove ci si dovrebbe trovare: nel posto giusto e al momento giusto.

Con un movimento veloce, capovolsi la scena: mi ritrovai su Zayn, mentre portavo le mie mani nei suoi capelli corvini, ed iniziai a baciargli lentamente ogni lembo di pelle del collo. Le sue mani, da che erano ancorate sui miei fianchi, scesero più giù- fino a raggiungere le mie cosce. Il tocco di Zayn era delicato, come non credevo che potesse essere, come se avesse paura di rompermi da un momento all'altro. Prima che potessi anche rendermene conto, mi sfilò la maglietta blu, accatastandola in un angolo remoto della camera. Io mi bloccai e lo guardai negli occhi, mentre lui guardava nei miei.

Mors omnia solvitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora