Capitolo 30

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‘’Un giorno?’’ sgranai gli occhi. Non riuscivo a capire.

‘’Regalami un tuo giorno’’ sorrise, come se fosse la cosa più normale di questo mondo. E dopo il tempo necessario per appurare ed elaborare la sua strana affermazione, sorrisi di rimando anche io.

‘’Però decido io dove andare’’ dettai regole, come se fossi il capo indiscusso di tutta quella situazione.

‘’Basta che non ci perdiamo’’ ironizzò, sottolineando la mia scarsa capacità di orientamento. Forse non conoscevo nulla del Bronx, ma ero stata a New York e avrei saputo orientarmi benissimo lì. Inoltre, la mia mente aveva macchinato e lavorato a tempo record, facendomi venire una di quelle idee incredibili nella loro semplicità.

Se tutto quello che Zayn voleva era un intero giorno con me, glielo avrei concesso più che volentieri e l’avrei reso indimenticabile.

‘’Lascia fare a me’’

Guidare la macchina di Zayn, quella BMW gigantesca e che aveva fatto da sfondo al nostro primissimo incontro, era sempre stato il mio sogno proibito. Ora ne avevo l’occasione servita praticamente su di un piatto d’argento e non me la sarei di certo lasciata sfuggire.

‘’Le chiavi’’ esclamai con sicurezza, usciti dalla casa. Fra tutte le macchine parcheggiate lì fuori quella di Zayn non era di certo la più costosa, perché il repertorio era davvero vasto. C’era perfino un modello di Mercedes, che riconobbi come l’auto di Carl, che non avevo ancora mai neanche visto per strada.

‘’Dovrei affidarti la mia costosissima macchina?’’

‘’Mi dispiace ma sei obbligato. Questa è la mia vendetta, per dimostrarti che conosco benissimo le strade di New York’’ sogghignai. ‘’Non ti lascerò guidare’’

Lui sbuffò, ma non c’era neanche un accenno di qualche sentimento negativo nella sua voce. Sembrava addirittura divertito, come se non avesse mai discusso con qualcuno su chi dovesse guidare l’auto. E forse era davvero così, non era solamente una facciata.

Zayn aveva diciassette anni, ma interiormente- e anche un po’ esteriormente- ne dimostrava molti di più. Iniziai a pensare che il detto ‘’l’età è relativa alle situazioni che vivi’’ fosse completamente vero. Zayn, sotto questo punto di vista, era infinitamente più grande di me- e i cinque anni di differenza che ci dividevano venivano bruscamente annullati.

Quando eravamo insieme, in verità, qualsiasi cosa veniva annullata.

Zayn mi lanciò le sue chiavi nel momento in cui interruppi i miei pensieri, decisa a godermi quella giornata senza pensare assolutamente a nulla.

Le afferrai senza alcun indugio, indossai il giubbotto di pelle nera che avevo afferrato prima di uscire, e sorrisi.

‘’Sali a bordo, Pearson. Questa…cosa non ti ricapiterà spesso’’ disse con una nota di divertimento nella voce.

‘’Non mi dire che sei uno di quei ragazzi innamorati della propria auto, perché scappo’’

‘’Ogni ragazzo è innamorato della propria auto’’ si pavoneggiò, come se gli avessi appena fatto un complimento. ‘’Anche quando se ne può permettere altre cinquanta identiche’’

Circumnavigai la macchina nera, fino a raggiungere la portiera del guidatore e vi salii. Zayn si accomodò sul sedile del passeggero, visibilmente preoccupato dal mio modo di guidare- che poteva addirittura essere meglio del suo.

Forse.

Visto che non avevo mai guidato una vettura del genere, e probabilmente sarebbe passato un bel po’ di tempo prima che avessi potuto ripetere quell’esperienza, di certo non avrei tenuto premuto il freno.

Mors omnia solvitDove le storie prendono vita. Scoprilo ora