‘’Che cosa significa?’’ saltò Christine dal marciapiede, raggiungendomi. I suoi capelli rossi sembravano una massa informe di nuvole scure, mosse dal vento verso un luogo indefinito.
‘’Significa che ho intenzione di aiutarti. Di aiutare tuo fratello. Andiamo?’’
Avrei dovuto sbrigarmi, prima che qualcuno dei Dark Roses si fosse accorto della mia mancanza e avessero iniziato a cercarmi.
‘’Va bene’’ sorrise Christine. ‘’Seguimi’’
Iniziai a camminare parallelamente a lei, senza dire una parola e senza alcuna intenzione di dirla. Camminammo in silenzio per circa un isolato, quando Christine si fermò di botto e si girò verso di me.
‘’E comunque’’ disse. ‘’Io ti credo quando dici che non dovevi distrarmi quel pomeriggio. Ti credo’’
Non dissi niente neanche quella volta, e continuammo a camminare guardandoci attentamente attorno.
Christine preferì non farmi entrare per l’entrata principale del quartier generale dei Tiger, quando arrivammo. Mi disse che sarebbe entrata per vedere chi c’era e chi era con Niall nella sua stanza, e poi sarebbe venuta a prendermi e saremmo entrate per la finestra.
Mi nascosi dietro uno dei tanti alberi secolari nel giardino di quelli che dovevano essere i miei nemici, ed attesi. La casa- villa- dei Tiger era leggermente più piccola di quella dei Dark Roses, ma bella uguale. Spaziosa, moderna, con un parcheggio nella quale erano parcheggiate macchine che non avrei potuto permettermi neanche nelle prossime vite. Ed era strano apparentemente, ma in quel momento- nella mia testa- non c’era un solo motivo per la quale dovesse esserci quella ‘’guerra’’, nessuna motivazione e nessuna ragione razionale. In quel momento, a mia sorpresa, cominciai a considerare i Tiger quasi delle persone. Anche se fra di loro c’erano tre animali che non avrei voluto rivedere nemmeno morta, e che erano stati la causa di tanti miei problemi, i restanti cosa mi avevano fatto?
Mentre pensavo e rimuginavo sul fatto che forse non avrei dovuto agire così impulsivamente con Christine, e mentre mi apparivano in mente tutti i lati negativi che si sarebbero scatenati dalla mia azione, la porta di casa si aprì e vi uscì la rossa.
‘’In casa c’è solo mio padre’’ disse. ‘’Ma non è con Niall. Via libera’’
Uscii allo scoperto e seguii Christine sul retro della casa. Sorprendentemente, per quella minuscola strada, mi strinse la mano. Non parlò, non disse una sola parola, ma sembrava quasi parlasse. Riuscivo quasi a sentirla, e a sentire i suoi ringraziamenti muti.
Il retro era semplicemente dipinto di bianco, alto più o meno quanto il palazzo in cui vivevo a Leeds e la finestra che dovevamo raggiungere era l’ultima sulla destra, a giudicare dal fatto che avesse la luce accesa e che me l’avesse indicata Christine.
Dalla finestra bianca spuntavano dei rampicanti, ma non era quello il mio problema principale.
‘’Come ci saliamo là sopra?’’ domandai. ‘’Hai una scala?’’
‘’Faremmo troppo rumore’’ disse lei, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Era palese che sapesse farci con quel tipo di vita, perché io non ci avrei pensato due volte a prendere una scala e non ci avrei mai pensato, che avesse fatto rumore. ‘’Da piccola, quando Niall era in punizione e non poteva uscire dalla stanza, io mi arrampicavo su quell’albero e saltavo dalla finestra’’ affermò, indicando l’ennesimo albero poco distante dal muro. Era robusto, certo, ma non mi ero mai arrampicata su un albero. Non così in alto almeno, dovevano essere come minimo dieci metri.
‘’Dovremmo arrampicarci?’’ sgranai gli occhi, sperando di aver capito male e che ci fosse un’altra soluzione.
‘’Certo’’ sorrise Christine. ‘’E anche in fretta perché’’ controllò lo schermo del suo iphone ‘’tra mezz’ora mio padre porterà la cena a Niall. Che ovviamente non mangerà, ma forse questo lo fa sentire meno in colpa’’
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Mors omnia solvit
FanfictionMi guardò con quel suo sguardo vispo e tremendamente tenebroso, poi si fece improvvisamente serio. Questa fanfiction non è scritta da me bensì da una mia amica che l'ha pubblicata su efp. Le ho chiesto il permesso, quindi eccoci qui! Per chi voless...