Quella mattina, in casa non c’era nessuno.
Mi ero permessa il lusso di svegliarmi alle dieci visto che, miracolosamente, ero riuscita a riaddormentarmi. Ma quando mi ero svegliata ed ero scesa in cucina, con la speranza di trovarci Ted o Zayn, avevo solo trovato un cornetto con un po’ di succo.
Ed un biglietto.
‘’Diana, siamo dovuti uscire. Non muoverti di casa. A tra poco. Papà’’.
Faceva un po’ senso leggere il nome ‘papà’ e, cosa peggiore, riconoscere la sua scrittura. Forse una possibilità potevo dargliela. Magari se mi avrebbe spiegato il motivo per cui era diventato quello che era.
Avevo sempre pensato che bisognava conoscere per giudicare.
Mangiai il cornetto ma non bevvi il succo, anche perché bevevo solo il succo di frutta ‘ace’ e quello era a pera. Il preferito di Peter, ma lasciai perdere.
Per la seconda volta, poi, sentii una musica assordante. Non riuscii a capire di che canzone si trattasse, forse qualcuna di Lady Gaga o di Shakira. Non me ne intendevo granchè, di musica. Incuriosita, cercai di capire da dove provenisse. Stringere amicizia con qualcuno non sarebbe stato tanto male, considerato che io- lì- dovevo viverci.
Mi bloccai quando mi resi conto che la musica proveniva da quella stanza in quel corridoio che, almeno a me, era stata proibita. Vietato l’accesso.
All’inizio ammetto che pensai di tornarmene in camera e aspettare l’arrivo di chissà chi per fare chissà cosa, ma- ancora una volta- la mia schifosa curiosità ebbe la meglio. Continuai a seguire quella musica, che diventava sempre più definita a mano a mano che mi avvicinavo alla stanza proibita. Era di Lady Gaga, comunque. Quando mi ci avvicinai, sentii un vociferare di voci femminili. Già, voci. Non ne era una.
Con una lentezza esasperante, e ansia infondata, aprii la porta. Quello che mi ritrovai davanti mi fece strabuzzare gli occhi.
Una decina di ragazze, tutte sotto la ventina d’anni, vestite in modo molto succinto e truccate in modo molto pesante. Erano disposte su due file, in quella che si rivelò essere una palestra. Dinanzi a loro, e di spalle allo specchio che copriva il muro, c’era una donna che pareva più grande delle altre. Con capelli ossigenati che avevano bisogno di una ritoccata, una gonna che poteva anche non esistere, e la maglia non si era neanche scomodata a metterla. Era in reggiseno rosso. Quando entrai, dieci paia di occhi mi squadrarono. Io, che con il mi jeans e la mia tshirt nera, sembravo una principessa in confronto a loro.
La bionda platino che avevo etichettato come ‘’il capo’’, visto che aveva anche il telecomando dello stereo in mano, spense la musica. Tutto mi sembrò troppo silenzioso. Chi diavolo erano loro? E che ci facevano lì? E che ci facevo io lì?
‘’E tu chi saresti? La nuova matricola che ha raccattato Zayn?’’ mi chiese la bionda, ancheggiando e venendo verso di me.
‘’Cosa?’’ domandai, confusa.
‘’Oh andiamo, non fare la finta tonta. Qui siamo tutte come te, quindi evita di fare la principessina sul pisello chiaro?’’ ringhiò. Non doveva essere molto simpatica.
‘’Credo che tu abbia sbagliato persona’’ soffiai, intimorita.
‘’Smettila, mi irriti’’ mi interruppe. ‘’Zayn ce l’ha detto che ci avrebbe mandato un’altra ragazza in settimana, ed eccoti qui. Non si smentisce mai. Ha un debole per le brave ragazze. Solo che poteva trovare una puttana migliore’’.
Mi bastò poco per capire. Non ero ottusa. In cosa era specializzata la Dark Roses? Spaccio di droga e prostituzione minorile. Ecco cos’erano. Prostitute. Ecco cos’era quella stanza. Il loro reparto. E ballavano? Bha, chi le capiva.
‘’Hai sbagliato’’ dissi. ‘’Io e Zayn siamo…’’.
‘’Non mi importa, principessina’’ mi interruppe ancora. ‘’Scendi dal piedistallo, ora. Sai almeno che vuol dire ballare? Sai, ancheggiare, vantarsi, pavoneggiarsi? Il ballo è un buon modo per fare pratica’’.
‘’Certo che so ballare’’ risposi irritata, punta sul vivo. Era la seconda che mi diceva, direttamente stavolta, di scendere dal piedistallo. Che poi, quale piedistallo? Chi cazzo credeva di essere?
‘’Dubito’’ ammiccò. ‘’Abbiamo molta strada da fare. Non ti vedo…adatta, principessa’’.
‘’Ma che…?’’.
‘’Dimmi un pochino’’ replicò. ‘’Ti sei fatta mettere incinta e i tuoi ti hanno lasciato senza un quattrino per strada? O spendi tutto in droga e slot machine?’’.
‘’Vaffanculo’’ ringhiai, urtata nel profondo. ‘’Fai partire la musica’’ dissi. Lei obbedì, con un ghigno divertito sul volto. Era chiaro che credesse che non fossi capace di fare la…puttana. Senza pensare, come mi aveva insegnato tempo prima la mia migliore amica in discoteca, ballai. Senza dar retta a nulla, neanche a tutte loro che mi guardavano.
In quei tre minuti, sotto la canzone ‘love the way you lie’ di Rihanna, ballai e basta. Ancheggiai, ammiccai, sculettai, e alla fine del ballo mi sfilai anche la maglia. Avevo il fiatone, ma la faccia della bionda era da fotografia.
Dopo minuti di imbarazzante silenzio, qualcuna fra le altre ragazze iniziò ad applaudire e tutte le altre la seguirono. Compreso ‘il capo’.
‘’E va bene’’ disse, porgendomi la maglia che le avevo lanciato. ‘’Si può dire che te la cavi’’.
Con il fiatone, feci una smorfia e un mezzo sorriso. Rimisi la maglia poco dopo.
‘’Sono Nikita Reyes. La caposquadra’’ mi tese la mano. Era straniera, ovvio. La maggior parte delle ragazze nella palestra erano di colore.
Io le strinsi la mano gelida.
‘’Diana’’ risposi. ‘’Diana Pearson’’.
Vidi chiaramente il suo volto sbiancare. Aveva davvero creduto che fossi una prostituta? E che mi aveva scovata Zayn? Bene, si occupava anche di quelle cose adesso.
‘’Pearson?’’ balbettò. ‘’Oh mio dio! Sei tu la figlia di Peter! Scusami io non avevo capito. Non era mia intenzione offenderti e…’’.
L’avrei interrotta io, ma ci pensò qualcun altro a farlo. Dalla soglia della porta sentii un applauso. Quando mi voltai vidi Zayn, con la spalla poggiata al muro bianco, che sorrideva sornione. ‘’Non ti facevo così spigliata, sorellina’’.
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Mors omnia solvit
FanfictionMi guardò con quel suo sguardo vispo e tremendamente tenebroso, poi si fece improvvisamente serio. Questa fanfiction non è scritta da me bensì da una mia amica che l'ha pubblicata su efp. Le ho chiesto il permesso, quindi eccoci qui! Per chi voless...