VIII

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- Allora? Che fai, scendi?- ripetè il giovane ragazzo biondo, barcollando leggermente sul posto. Lucy scosse la testa e ridacchiò. Non poteva negare che per quanto fosse inusuale, quella sorpresa era divertente da guardare dai piani alti.

- Sta zitto che svegli tutto il
vicinato!- rispose cercando di tenere il tono di voce basso. - Duff, non posso scendere in queste condizioni. Fammi vestire...- non riuscì a terminare la frase che lo vide arrampicarsi sui gradini della scala.

Schizzò nella stanza in cerca di un paio di pantalocini da infilare sotto la lunga maglia; li vide che sbucavano da dietro lo zaino di scuola gettato contro la parete ed erano bianchi e anonimi: perfetti.

Il tempo di tirarli su, lungo le gambe magre, che Duff si intrufolò nella sua stanza. In quel momento ringraziò Dio che i suoi fossero entrambi a lavoro, turno di notte, e sarebbero rincasati per le sei del mattino.

- Tutto questo cazzo di rosa fa male agli occhi... -

Lucy si voltò e se lo ritrovò dietro, di spalle alla finestra che aveva appena varcato. Si guardava ancora attorno con espressione confusa... lui faceva il confuso... che la fece sorridere. Era fuori dal suo elemento, inserito in un contesto al quale ovviamente era agli antipodi: un pezzo di puzzle incastrato a forza in una cornice che non gli apparteneva.

Lucy lo osservò sistemandosi per bene la maglia sulle gambe e non poté non notare quanto fosse alto, gli passava a
malapena alla spalla. Aveva lo sguardo velato, di uno che probabilmente ci aveva dato dentro pesantemente con l'alcol e forse anche con altro, data la rigidità del corpo: pareva pronto a scattare da un momento all'altro, se l'alcol non lo avesse sedato e trattenuto inchiodato in terra. Si domandò se i ragazzi fossero mai sobri la sera o se quella fosse la loro routine. Aveva anche lui un bel viso, non perfetto come quello di Axl, neppure selvaggio e sensuale come quello di Slash, ma ricordava in qualche modo la fisionomia tipica degli inglesi o meglio, degli scozzesi. Il taglio degli occhi, i colori, la carnagione erano tratti che accumulavano gran parte delle genti del nord Europa.

Lo vide muovere un passo verso lei, ondeggiando appena sulle lunghissime gambe magre, ma non la stava guardando; fissava qualcosa dietro, alle sue spalle, probabilmente la porta o altro lì attorno.

- Ascolti musica pop? Ecco perché sembravi anche oggi un pesce fuor d'acqua. Ti ho vista sai?- sorrise e le puntò l'indice contro assumendo una buffa espressione tra il serio e l'ironico.

Lucy inarcò le sopracciglia e incrociò le braccia sotto il petto, divertita dalla figura ubriaca di Duff. Non sapeva perché, ma quel ragazzo le ispirava fiducia. Mai le sarebbe passato per la mente che l'avrebbe potuta afferrare e mancare di rispetto, proprio lì, in camera sua. Sola con Slash si era trovata in soggezione, era come se il ragazzo l'avesse messa in imbarazzo con la sua sola presenza fisica, senza contare il fatto che le si era presentato in tutta la sua gloriosa bellezza ambrata.

- Ebbene sì, hai scoperto il mio segreto- ridacchiò, scuotendo con finto dolore il capo, - sono una poppettara ed ero al Ritz sotto mentite spoglie. Non mi verrai a dire che mi hai visto? Impossibile da dove eri-

Duff si avvicinò al letto e si sedette, buttando la schiena contro il materasso, atterrando con la testa contro il cuscino di soffici piume. - Porca puttana se sto ubriaco. Comunque, sfortunatamente non
solo stato io a notarti ma Slash, che, da bravo amico, ha condiviso la sua scoperta. Eri l'unica intenta a guardare il palco senza scomporti-

- Ah, beh, se siete abituati a tette in vista e roba del genere, mi dispiace ma non sono il tipo- Lucy ridacchiò e andò a sedersi accanto alle gambe di Duff, incrociando le sue sul materasso. - Dunque Mowgli vede dietro quella matassa di ricci?-chiese ridendo ancor di più mentre Duff sollevava la testa corrucciando la fronte.

Nightrain - Guns N' Roses - IN AGGIORNAMENTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora