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* capitolo forte*

Non riusciva a credere ai suoi occhi, anzi, non voleva minimamente crederci a quello che la fottuta testa stava cercando di insinuare. Non poteva essere lei, non la sua Lucy, non la donna con la maschera che si era esibita quella sera al Rainbow. Non poteva essere lei, era letteralmente impossibile.  Non voleva nemmeno pensarci a una remota ipotesi di Mr Hide tra le mura di casa sua.

Slash sfiorò ancora una volta la pelle marchiata del braccio e una strana sensazione simile all'ansia lo pervase, raffreddando il sangue che scorreva veloce nelle vene.

Continuava a fissare quel braccio, cercando di trovare una spiegazione razionale per poter ridere sulla stupida associazione che aveva fatto ma nulla, non ci riusciva. Non trovava alternative plausibili. Si domandò per l'ennesima volta come era potuto succedere, perché la sua Lucy, che mesi prima era fuggita da lui e lo aveva odiato per un gioco finito male e di cui ancora si malediva per non averlo interrotto sul nascere, avesse indossato i panni della stripper, anzi della puttana.

Come avrebbe potuto riconoscerla, con il volto completamente coperto e i capelli scuri sciolti sulle spalle?

A che razza di gioco voleva giocare, invitandolo a seguirla?

E, come ultima lenta stoccata incandescente in petto, perché aveva lasciato che quel figlio di puttana di Neil avesse libero accesso al suo corpo? Poteva scegliere chiunque... no... cosa stava pensando? Non doveva salire priorio sul quel palco.

Slash ritirò la mano e affondò le dita nelle tasche dei Jeans, lasciando scivolare per un'ultima volta lo sguardo lungo quella figura addormentata, prima di voltarsi e uscire silenzioso dalla stanza. Fu in quel momento che si rese conto di quanto facesse male essere traditi, di quanto potesse bruciare una delusione d'amore, se così si poteva chiamare. Si sentiva svuotato, come prosciugato delle emozioni positive con cui aveva ripreso a familiarizzare da troppo poco tempo e una rabbia cieca iniziava a ribollire lì, dove fino a poco fa aveva sede la fiducia verso quella ragazza.

Vince Neil: non poteva scegliere miglior arma per ferirlo.

Si voltò un'ultima volta e un pensiero, forse il primo concreto, gli attraversò la mente: un cuore per un cuore.
Questo aveva fatto la sua piccola Lucy, lo aveva ripagato con la sua stessa moneta, un cuore infranto per un cuore infranto.

Fermo davanti alla finestra della sala, Slash attendeva di vedere comparire il suo uomo fidato, quello che gli avrebbe consegnato la cura di cui aveva bisogno, a domicilio. Avrebbe provato per la prima volta gli effetti devastanti dello speedball, per ritrovare l'agognata pace dei sensi.

Guardò l'orologio. Le sei del mattino, e per ingannare il tempo fumò l'ennesima sigaretta, maledicendosi per non aver fatto scorta quando aveva potuto quella sera stessa. Lo sguardo periferico catturò un movimento oltre la tenda, in strada e sorrise nel vedere il giovane avanzare cauto dentro la proprietà. Aprì la porta e attese che arrivasse sotto il portico, con il volto coperto dal berretto calato per bene sugli occhi, nascondendo l'identità.

- C'è tutto- disse con quel suo forte accento straniero

- Bene, ecco i soldi- rispose il chitarrista, passandogli il mazzetto di dollari che stringeva nel pugno.

- Grazie, amico. Se mai volessi provare altro, chiamami- aggiunse lo spacciatore prima di voltarsi e tornarmene per la sua strada.

Slash si chiuse la porta alle spalle, e osservò il contenuto dei sacchetti, eroina in uno e cocaina nell'altro, le droghe necessarie per prepararsi lo speedball che avrebbe consumato separatamente, prima inalando la cocaina e successivamente iniettandosi l'eroina in vena. Doveva solo svuotare la mente e lasciare che la droga risolvesse i problemi per lui, come era sempre stato.

Nightrain - Guns N' Roses - IN AGGIORNAMENTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora