Izzy guardò l'orologio mentre attendeva in auto che Sarah tornasse a casa. Sebbene fosse venerdì, sapeva che probabilmente quella volta avrebbe rincasato più tardi del solito, data l'anomala affluenza ai pub, quella sera, complice forse l'estate. Accarezzò il dorso del suo pastore tedesco addormentato al suo fianco e lanciò fuori dal finestrino l'ennesima sigaretta della serata. Prima o poi, più poi che prima, avrebbe dato un taglio anche alle sigarette; ma non era per ora, aveva altre dipendenze da eliminare completamente.
- Izzy?- la voce della ragazza lo riportò al tempo presente e il chitarrista si voltò, incontrando la minuta figura di Sarah avvolta in un ampio e lungo vestito nero, anonimo. Sembrava quasi volesse nascondere il suo corpo agli occhi della notte. - Cosa fai qua? -chiese curiosa, chinando appena il busto verso il finestrino del veicolo.
- Ti stavo aspettando...- Izzy aprì lo sportello e uscì dalla macchina seguito a ruota dal suo cane, improvvisamente desto. Treader scodinzolò trottando attorno ai ragazzi e Sarah sorrise, accucciandosi sulle ginocchia per accarezzare il pelo nocciola del grande cane.
- Lui è Treader- disse guardandola accanto al pastore e scorse, dall'alto del suo metro e ottanta, le curve nude del seno malcelato dentro al vestito complice quella posizione accovacciata che aveva assunto. Distolse lo sguardo da quella pelle involontariamente in mostra e guardò la casa davanti a sé.
- Sai, non sapevo fosse tuo il cane. Io li amo - disse rialzandosi, invitandolo a seguirla lungo il marciapiede camminando per un po' fino a raggiungere l'ingresso del palazzo e la porta del suo piccolo appartamento.
Inserì la chiave e fece scattare la serratura, poi si voltò appena sopra la spalla infuocando il chitarrista con il solo sguardo, un misto tra innocenza e malizia, condito da briciole di lussuria nascosta, ed entrò nel modesto soggiorno facendosi da parte per lasciar passare il ragazzo.
- E questa è casa mia- gli disse seguendolo e lasciando la borsa sulla sedia accostata al tavolo.
Izzy non prestò la minima attenzione a quello che aveva attorno e a quanto piccolo e spoglio fosse quel monolocale: aveva occhi solo per lei, in quel momento. Sembrava che quei quattro giorni senza mai vederla e costantemente a pensarla avessero creato una sorta di dipendenza verso quei lineamenti delicati, quella corporatura così piccola e fragile e quegli occhi maledettamente espressivi.
Scostò lo sguardo, non era da lui infiammarsi in quel modo per una ragazza normale, ma la smania di toccarla, accarezzarla e farla sua lo stava logorando. Era proprio vero quello che diceva Slash. La caccia, amico mio, è molto meglio della conquista, perché una volta che hai la preda tra le mani, il fuoco è già pronto ad esaurirsi.
E la sua preda stava rendendo il gioco maggiormente interessante, perché il rifiuto aveva creato quel substrato ancora più adatto alla caccia stessa.- Posso offrirti qualcosa? Una birra?- disse la ragazza andando ad aprire il frigorifero dal quale estrasse una bottiglia di acqua, una birra e del succo.
Izzy scosse la testa e accarezzò la testa di Treader incollata al suo ginocchio.- Niente alcol per me. Sto cercando di uscirne- rispose il ragazzo incontrando lo sguardo colpevole di Sarah emergere da dietro l'anta del frigo.
- Non lo sapevo. Ero rimasta a quando bevevi, scusami- rispose lei riponendo la birra a suo posto. Afferrò acqua e succo e li appoggiò sul piccolo tavolino, assieme a due bicchieri in plastica e qualche patatina chiusa ermeticamente nella busta.
- Sono venuto a Lafayette per disintossicarmi. Sai, assieme agli altri non sarebbe stato poi tanto semplice... ci conosci, no?- sorrise colpevole e accettò dell'acqua dalla ragazza.
- E come sta andando!- chiese lei versandosi del succo di frutta e tornando al lavandino per asciugare le mani bagnate con della carta assorbente. Si voltò e andò a sbattere contro il petto di Izzy che l'afferrò per le braccia evitandole di farle perdere l'equilibrio su quei tacchi instabili.
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Nightrain - Guns N' Roses - IN AGGIORNAMENTO
Fiksi PenggemarAnno 1989, parallelamente al raggiungimento del successo, la band comincia a essere ampiamente conosciuta dal pubblico anche e sopratutto per via degli eccessi: alcol, droga, sesso e musica scandiscono le vite dei cinque giovani in un via vai di don...