Era quasi trascorso un giorno da quando Lucy gli aveva lasciato casa libera e si era, a suo dire, accampata in una abitazione dalle condizioni igieniche che quasi rasentavano l'indecenza. Sarebbe forse stato più educato nei confronti della giovane cameriera se ci fosse andato lui, insieme con Sarah, a casa del suo amico, ma non voleva rischiare di incappare, o peggio inciampare, nelle vecchie abitudini di un tempo, così aveva buttato là la semplice proposta di mandare Lucy da Slash, consapevole che il suo amico non l'avrebbe mai lasciata fuori casa, anzi, avrebbe fatto di tutto per farla finire nel suo letto.
E forse sarebbe stato meglio per tutti se quei due fossero finiti nuovamente insieme, invece di comportarsi come due perfetti idioti. Gli era bastato quel poco che aveva visto al locale, il giorno in cui era arrivato, per capire che la chimica che scorreva tra Slash e Lucy era forte, più di quanto loro stessi riuscissero a credere: occhiate furtive, sospiri rubati, rabbia repressa erano gli ingredienti principali di quel calderone di emozioni che ribolliva sotto la cerea superficie del loro essere. Ma la pace dei sensi che stava sperimentando Izzy nella solitudine dell'attesa durò fin troppo poco: una manciata di ore o forse qualcosina di più.
I due ragazzi si erano presentati alla porta dell'appartamento poco dopo le dieci di sera e l'espressione stampata sui loro volti era tutt'altro che affabile. Fermo sulla soglia di casa, Izzy li osservava con le braccia conserte, ghigno a tendere le labbra e per qualche minuto senza degnarsi di farsi da parte per lasciarli passare. Erano perfetti insieme, due metà opposte della stessa mela: una lucida, solida e senza imperfezione all'esterno, sebbene la polpa potesse nascondere piccole parti toccate, e l'altra opaca, raggrinzita... marcia; ma se unite assieme, si sarebbero completate garantendo una la sopravvivenza dell'altra. Almeno finché il lato promiscuo di Slash non tornava alla carica.
- Ma cosa starà facendo quella ragazza? È chiusa in camera da ormai più di mezz'ora? Capisco che voglia prendere qualcosa e portarsi via Betty, ma ci sta mettendo troppo- disse Slash svaccato sul comodo divano della sala, la testa reclinata contro la parte superiore della spalliera e le braccia allargate e gettate all'indietro, oltre il retro della stessa.
Sbuffò una nuvola di fumo dalle labbra socchiuse.- Forse sta aspettando che tu la vada a chiamare... e chi le capisce le donne- rispose Izzy, lasciando cadere la cenere nel piccolo posacenere posto sul tavolinetto di fronte al divano sul quale sedeva, accanto a Slash.
- Mi prendi per culo? Mi hai mandato una psicopatica maniaca dell'ordine e della pulizia in casa. Ha lanciato via metà della roba che avevo e che ho accatastato negli anni. È arrivata lei e... Puff... tutto fuori dalla finestra-
Izzy rise e Slash si chinò in avanti per far cadere anch'egli la cenare nel piccolo raccoglitore in plastica bianca.
- Non c'è niente da ridere. Stavo così bene... donne a volontà, alcol a fiumi e quella sensazione di libertà dalle catene del pregiudizio altrui quando ho voglia di farmi- borbottò il ragazzo con il capo basso, portando nuovamente la sigaretta alle labbra e aspirando a fondo il fumo acre della Marlboro rossa.
Izzy si accigliò e prese un altro tiro dalla sua paglia prima di spegnerla contro la bianca plastica e cercare di incrociare lo sguardo di Slash
- Pensavo stessi provando a smettere con quella merda, invece mi pare di capire che non è cambiato nulla-- Non sono succube della roba. Riesco a smettere quando voglio. E sì, ho deciso di darci un taglio. Finiamo l'album e volto pagina. Sono io che controllo lei, non lei me- rispose il ragazzo accarezzando la grande testa di Treader appena comparso dall'angolo divano. Poggiò il muso sulla coscia del chitarrista riccio e spinse con il tartufo contro il palmo della mano.
- Allora com'è questa Sarah? Finalmente riesco a vedere la donna che ha fatto perdere la testa a Izzy Stradlin- disse spostando lo sguardo dal cane al padrone, intento a fissare Treader con un sorriso bonario dipinto in volto.
- Se ti dicessi che è la tua controparte solista femminile?- sghignazzò e puntò lo sguardo sul volto sorpreso di Slash.
- Una chitarrista, eh?-
- E che chitarrista. È timida, ma se la metti a suo agio e le dai una chitarra... vedrai-
- Quando arriverebbe? Sono proprio curioso, ora, e la piccola rompipalle che mi sono messo in casa dice che arriverà tra qualche giorno-
Izzy rise immaginando Lucy alle prese con Slash e la casa di Slash. In fondo era risaputo che i Guns non fossero ottimi padroni di casa e che affittare un appartamento a loro era come metterlo nelle mani di una impresa di demolizione. Non osava immaginare in che condizioni versavano quelle quattro mura e ancora una volta si sentì un perfetto stronzo nell'averla gentilmente mandata dal suo amico. Ma alla fine che alternative avrebbe avuto? Andare lui stesso da Slash e rischiare di ricadere nella spirale della droga? Farsi ospitare da Duff e cadere sotto la tentazione dell'alcol? Tornare da Steven e sorbirsi le imboscate bollenti della sua compagna mentre era con Sarah? O peggio ancora, vivere lontano da tutto e tutti nel personale Olimpo di Axl?
Aveva fatto più che bene a spingere Lucy da Slash. Avrebbe giovato a lui e Sarah, e in quel modo avrebbe deciso cosa fare della loro relazione che pareva essersi congelata nel passato di Lafayette; avrebbe giovato a Slash, che avrebbe trovato in lei un appiglio per non affondare nell'abisso nel quale era finito e, cosa più importante e da non sottovalutare, Lucy avrebbe avuto la forza per rimanere lei stessa a galla e non lasciarsi trascinare dalla morsa delle dipendenze del ragazzo.
- Allora? Quando me la farai conoscere? - ripetè il chitarrista alzandosi dal divano e spingendo via il testone di Treader.
- Dovrebbe arrivare...- guardò l'orologio - tra un paio di ore. È in netto anticipo, e non lo sapevo neanche io fino a qualche ora fa. Ha deciso di fottere il tempo e venire qua con l'aereo - Si alzò a sua volta dal divano e seguì lo sguardo di Slash, che in quel momento puntava verso la stanza nella quale si era chiusa la ragazza - Hey, rimetti a posto il casino che hai combinato con lei, se veramente ci tieni a quella ragazza-
Slash voltò il viso, incrociando i suoi occhi seri. - Sai tutto, dunque-
- Sì, cazzone. Sei ancora in tempo, credimi. Ora devo andare, salutami Lucy e dille che passeremo a trovarvi- rispose Izzy, posando una mano sulla spalla dell'amico prima di avviarsi
verso l'ingresso. Si chiuse la porta alle spalle e si accese l'ennesima sigaretta, probabilmente non l'ultima serata, prima di lasciare il porticato e avanzare verso l'auto parcheggiata lungo la strada. Si voltò al di sopra della spalla, puntando lo sguardo verso la finestra che sapeva appartenere alla stanza di Lucy e la vide là, guardarlo immobile tra la tenda e il vetro.Sostenne lo sguardo della ragazza finché la sua figura non scomparve dentro la stanza, oltre il leggero cotone che ne preservava la privacy. Soffiò via il fumo dalle labbra e riprese a camminare fino all'auto.
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Nightrain - Guns N' Roses - IN AGGIORNAMENTO
FanfictionAnno 1989, parallelamente al raggiungimento del successo, la band comincia a essere ampiamente conosciuta dal pubblico anche e sopratutto per via degli eccessi: alcol, droga, sesso e musica scandiscono le vite dei cinque giovani in un via vai di don...